fbpx

Il KHAN si veste di Rosa

Dopo due anni, le bici con la "K" tornano sulle strade del Giro d’Italia. Ad affrontare la Corsa Rosa, con i colori del team Androni, sarà il modello di punta del marchio lombardo, in versione Team

Si chiama Khan il top di gamma Kuota, “il” Khan per la precisione. Ha un nome eloquente ma, soprattutto, caratteristiche significative, a partire dal materiale: la fibra di carbonio 1K, quella più pregiata, costituita da 1000 filamenti.A parità di tipo di intreccio e di modello di fibra, i tessuti più resistenti sono quelli realizzati con le fibre più sottili, perché consentono di ottenere una maggiore compattezza dell’intreccio e quindi una superiore resistenza meccanica.Sul Khan il triangolo e la forcella sono realizzati in monoscocca e sia il dimensionamento dei tubi, sia la laminazione sono differenziati a seconda della taglia, il che consente di ottenere telai con la necessaria quantità di materiale e le giuste caratteristiche per le reali esigenze di ciascuno.Forcella e, soprattutto, carro sono progettati per abbinare alla rigidità torsionale del triangolo doti di assorbimento delle vibrazioni, così da massimizzare l’efficienza della pedalata.Quest’ultimo è un aspetto al quale si sta sempre più dedicando attenzione, non solo per creare biciclette con cui affrontare gran fondo o stare ore in sella senza spaccarsi la schiena, ma anche per permettere ai professionisti di migliorare le loro performance ottimizzando gli sforzi.Nel caso del Khan si è scelto di realizzare foderi obliqui di sezione ridotta e schiacciata, che si fondono in un’unica lamina appena sopra il passaggio ruota. Lamina che abbraccia il seat tube fino a incontrare il tubo orizzontale, dando origine a un nodo sella che ospita il sistema di bloccaggio del cannotto sella a scomparsa.Questa soluzione, abbinata alla geometria marcatamente racing, con foderi orizzontali da 402 mm (404 mm dalla L), alla scatola del movimento oversize e al tubo sterzo conico da 1.1/8”-1.5”, dà origine a un telaio capace di soddisfare i pro più esigenti e sfruttabile appieno anche da chi non vive in sella.Il telaio è “Di2 ready”, predisposto per il passaggio interno dei cavi, e il suo peso è di 860 grammi (taglia M, verniciato, parti metalliche incluse). Il Khan è disponibile in 5 configurazioni: montato Shimano Ultegra o Dura Ace (meccanico o elettronico), oppure Sram Red.

 

Articoli correlati
Mercato bici: il 2023 perde il 23%, ma c'è fiducia per il futuro
Suzuki Bike Day 2024, sulle strade del Tour
Ekar GT e Zonda GT, il Gravel di Campagnolo