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BMW M3 MY18: cambia sguardo

La berlina sportiva di Monaco beneficia delle innovazioni estetiche introdotte dal restyling della Serie 4. Il 3.0 biturbo eroga 431 cv come in passato, ma grazie al Competition Package la potenza cresce a 450 cv.

Come l’acqua che dalla sorgente prima o poi arriva al mare, così le novità dedicate alla BMW Serie 4 si estendono anche alla M3, icona sportiva della Casa di Monaco. La berlina curata dal reparto Motorsport beneficia così di una rinfrescata a livello estetico, mentre la meccanica resta sostanzialmente invariata.La prima M3 debuttò nel 1986, mossa da un 4 cilindri 2.3 aspirato da 200 cv, dando vita a una saga che continua tuttora. La berlina high performance bavarese, dopo l’aggiornamento del 2015, si appresta oggi a beneficiare di un ulteriore facelift basato sull’adozione d’inediti gruppi ottici a LED, di nuove barre luminose che collegano i fari con il doppio rene, caratteristico della calandra, e di una generale rivisitazione degli interni, dove spiccano i loghi M3 ristilizzati.Quanto alla meccanica, sotto il cofano pulsa il consueto 6 cilindri in linea 3.0 biturbo a iniezione diretta della benzina, accreditato di 431 cv e abbinato a un cambio manuale a 6 rapporti oppure a una trasmissione a doppia frizione DKG a sette marce corredata della funzione launch control. Immancabile il pacchetto opzionale Competition che porta la potenza massima a 450 cv grazie a un upgrade tanto dell’elettronica quanto del sistema d’aspirazione del propulsore, ora caratterizzato da condotti più rettilinei che si accompagnano all’ormai classico intercooler “indiretto”, deputato a refrigerare l’aria direzionata alle camere di combustione prima che entri nel compressore e, quindi, venga ulteriormente raffreddata dal tradizionale scambiatore di calore.L’upgrade portato in dote dal Competition Package – comprensivo dell’impianto di scarico sportivo – consente alla berlina di Monaco di scattare da 0 a 100 km/h in 4,0 anziché 4,3 secondi, mentre restano disponibili, come in passato, le sospensioni adattive a taratura sportiva M abbinate al differenziale attivo; quest’ultimo in grado di modificare costantemente il livello di bloccaggio grazie a un attuatore elettrico. Confermate anche raffinatezze tecniche quali la barra duomi in CFRP, realizzata in poliuretano termoplastico misto a fibra di carbonio analogamente al tetto, allo splitter anteriore e all’estrattore, la coppa dell’olio in magnesio, l’albero di trasmissione in carbonio e il setting M Dynamic Mode del controllo di stabilità e trazione, permissivo al punto da consentire moderati sovrasterzi senza rinunciare all’intervento dell’elettronica in caso d’errore. Passano gli anni, cambia la “conchiglia”, ma la M3 si conferma sempre una perla. 

 

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