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Fiat 500: l’auto di un popolo

L’utilitaria più famosa al mondo si rinnova il 4 luglio. Eccone la storia, dai tempi del Duce alla rinascita del 2007, passando per lo “sfregio” del 1991.

La Torre Eiffel a Parigi, la statua della libertà a New York, le piramidi al Cairo: simboli in grado di rappresentare un’intera Nazione. E in Italia? Il Colosseo, oppure… la Fiat 500. L’utilitaria più famosa al mondo, vera e propria best seller tra le city car, si rinnova il 4 luglio senza dimenticare la propria storia, forte di quattro generazioni.Fiat 500 A Topolino_004La prima 500, datata 1936, venne “ordinata” da Benito Mussolini. O meglio, il Duce invitò caldamente – per usare un eufemismo – il senatore del Regno d’Italia Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat (Fabbrica Italiana Automobili Torino), a mettere in produzione una vettura che motorizzasse la Nazione: indistruttibile meccanicamente e, soprattutto, con un prezzo popolare. Un’idea tanto lungimirante da essere copiata in Germania da Adolf Hitler, con la conseguente nascita del Maggiolino. Agnelli fu felice del compito assegnatogli quanto d’aver contratto il morbillo. Dopo alterne vicende, il progetto venne affidato a Dante Giacosa che realizzò la 500 A, ribattezzata “Topolino” per le linee del frontale simili al musetto del roditore. Fu un successo nonostante il prezzo tutt’altro che popolare e la semplicità meccanica dell’auto, caratterizzata dalla trazione posteriore e mossa da un 4 cilindri in linea di 569 cc collocato anteriormente, in grado di erogare 13 cv e 32,4 Nm di coppia. Grazie al peso contenuto in 535 kg – una piuma! – e al cambio manuale a 4 rapporti, raggiungeva gli 85 km/h.Fiat 500 B Giardiniera Belvedere_001Il telaio della 500 A Topolino era del tipo a traverse e longheroni con sospensioni anteriori indipendenti e posteriori ad assale rigido corredate di ammortizzatori idraulici e molle a balestra. Venne declinata nelle versioni berlina due porte, berlina due porte trasformabile – vale a dire dotata del tetto apribile – e furgone, destinata al Regio Esercito. La successiva 500 B portò in dote, nel 1948, prestazioni superiori e, udite udite, il riscaldamento in abitacolo. Rendendo così superfluo viaggiare con una dotazione di coperte invernali degna d’un ospizio. La versione più amata della 500 B fu la Giardiniera Belvedere, prima wagon al mondo (costruita in grande serie) a quattro posti dotata di portellone e fiancate rivestite in listelli di legno. Un capolavoro. Seguito nel 1949 dalla 500 C che introdusse elementi stilistici “moderni” quali i fari incassati nella carrozzeria e la ruota di scorta a scomparsa anziché a sbalzo.Fiat 500 1957_002Il “Cinquino” più famoso, vale a dire la Fiat Nuova 500, nacque nel 1957. Più economico della 600, era destinato alle famiglie operaie. Era l’auto del popolo. Venne progettata dallo stesso Dante Giacosa padre della Topolino e dotata di un bicilindrico posteriore con distribuzione ad aste e bilancieri e 2 valvole per cilindro. Alla cubatura di 479 cc e al raffreddamento ad aria si accompagnavano la trazione posteriore, il cambio manuale a 4 marce, una potenza di 13 cv, una coppia di 27 Nm e vibrazioni stile macinino da caffè. Era spartana nelle dotazioni quanto un calesse. Un esempio? I finestrini erano fissi, fatta eccezione per i deflettori laterali apribili a compasso che, una volta azionati, disturbavano l’azione delle mani sul volante. E ancora, la strumentazione era essenziale e mancava il divanetto: al suo posto era prevista una panchetta non imbottita, ragione per la quale l’auto veniva omologata per due sole persone. Le portiere erano incernierate posteriormente e il tetto in lamiera sostituito da una capote in tela estesa sino al limite del cofano motore. Una soluzione geniale, ripresa dalle attuali 500C e DS3 Cabrio.Fiat 500 L_002Lillipuziana nelle dimensioni – la lunghezza complessiva sfiorava i tre metri –, rispettava uno schematismo delle sospensioni a ruote indipendenti, derivato dalla 600, con balestre e ammortizzatori all’avantreno, molle elicoidali coassiali agli ammortizzatori al retrotreno. L’impianto frenante si avvaleva di quattro tamburi idraulici. Per le partenze a freddo era prevista “l’aria”; vale a dire un apposito comando per arricchire la miscela aria/benzina. Piacque subito? Per nulla. Troppo povera, priva di cromature – molto amate all’epoca – e costosa. A soli tre mesi dal lancio, alla Nuova 500 “Economica” venne così affiancata la versione “Normale”, forte di 15 cv, di una velocità massima di 90 km/h e di una dotazione più ricca; inclusi i finestrini anteriori discendenti e la panchetta imbottita. Fu l’inizio dell’epopea della 500!Fiat 500 C Giardiniera Belvedere_003Nel 1958 nacque la versione Sport in configurazione Berlina e Berlina Tetto Apribile – il motore portato a 499,5 cc eroga 21,5 cv – mentre nel 1959 arrivarono, finalmente, l’omologazione per quattro persone e un divanetto degno di questo nome. L’anno della definitiva consacrazione fu però il 1960, segnato dal debutto della wagon Giardiniera con motore a sogliola (a cilindri orizzontali anziché verticali), annegato al di sotto del piano di carico, e della Commerciale, vale a dire l’allestimento furgoncino. Entrambe erano più lunghe di 20 cm rispetto alla city car dalla quale derivano; quest’ultima nel frattempo evoluta attraverso le serie D e F. 500 F che, per la prima volta, presentò le portiere incernierate anteriormente e alcuni componenti in plastica in sostituzione del classico metallo. Una novità assoluta. Tanto rivoluzionaria da fornire la base per la L del 1968, detta Ercolino per i tubi di rinforzo cromati ai paraurti; una delle 500 più raffinate mai costruite, forte di sedili reclinabili, rivestimenti in moquette nonché plancia e tunnel ricoperti in plastica. Un sogno per molti Italiani.Fiat Cinquecento 1991_002L’ultimo vagito della storica 500 risale al 1972 con la R – ossia “Rinnovata” – che torna alla semplicità d’un tempo rinunciando alle cromature pur adottando il moderno bicilindrico di 594 cc della 126, depotenziato a 18 cv. Raggiungeva, finalmente, i 100 km/h. Sebbene destinata a essere sostituita dalla 126, la 500 non è mai uscita dal cuore degli Italiani. Nemmeno dopo l’ignobile revival del 1991 ad opera della Cinquecento: una scatola con le ruote il cui unico merito è stato di uscire di produzione rapidamente.2014 Fiat 500 1957 EditionDal 4 luglio 2007, la 500 è tornata a splendere. L’attuale modello è il vero erede dell’auto progettata da Dante Giacosa. E ora, a otto anni esatti dal debutto, si rinnova per confermarsi l’utilitaria più celebre e amata del mondo.

 

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