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BMW: respinti i ladri cybernetici

Sino a poche settimane fa, un bug del sistema multimediale BMW ConnectedDrive consentiva di aprire le portiere di oltre due milioni di vetture. Il problema è stato risolto, ma per le auto moderne la lotta agli hacker è una realtà.

Eravamo stati buoni profeti (purtroppo): gli attacchi hacker alle vetture diventeranno una costante. Non tra dieci o vent’anni, bensì in un futuro molto, molto prossimo…L’ADAC, vale a dire l’equivalente tedesco dell’ACI, ha scoperto come due milioni di vetture dotate del sistema multimediale BMW ConnectedDrive potessero essere aperte da remoto; con un semplice smartphone! Sino a poche settimane fa, infatti, i ladri cybernetici avevano la possibilità di azionare le serrature delle portiere grazie a un bug del software. Una cosetta da nulla…RollsRoycePhantomBMW è prontamente corsa ai ripari aggiornando il sistema operativo automaticamente, ovvero effettuando un upgrade silenzioso alla prima connessione delle vetture con i server della Casa madre. Gli automobilisti, nella stragrande maggioranza dei casi, non si sono accorti di nulla e il costruttore dell’Elica ha precisato come il bug non permettesse di gestire alcuna funzione dinamica dell’auto. In sostanza, era possibile accedere al veicolo, ma non metterlo in moto o gestirne i dispositivi di bordo. I modelli coinvolti sono quelli equipaggiati con i sistemi ConnectedDrive installati tra marzo 2010 e dicembre 2014; vale a dire esemplari BMW, MINI e Rolls Royce. La notizia dell’epic fail della Casa di Monaco è stata diffusa solamente ora, così da consentire di risolvere il problema senza incentivare l’azione dei ladri. Un’operazione condotta con successo: non si è registrata alcuna infrazione.La vicenda si è chiusa senza conseguenze, ma ha confermato la vulnerabilità delle vetture agli attacchi hacker. Un tema che abbiamo trattato approfonditamente (leggi qui lo speciale di RED) e che in futuro promette di divenire sempre più attuale.

 

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