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Lamborghini Urus: mutazione genetica

La Urus, al debutto nel 2018, sarà la prima SUV e al tempo stesso la prima ibrida della storia Lamborghini. Caratterizzata dalla tecnologia plug-in, adotterà un V8 4.0 TFSI di derivazione Audi.

I mutanti sono tra noi. E non si tratta del seguito della saga cinematografica X-Men. La Lamborghini Urus, la tanto attesa SUV della Casa di Sant’Agata Bolognese, vedrà la luce nel 2018 e… sarà l’unica, nonché prima, Lambo ibrida plug-in.Per la prima volta nella storia del costruttore italiano, una vettura del Toro verrà elettrizzata. Diversamente dalla show car Asterion LPI 910-4, dove la sigla LPI sta per Longitudinale Posteriore Ibrido e si riferisce al sistema propulsivo composto dal V10 5.2 da 610 cv della Huracán e da ben tre (!) motori elettrici, la Urus potrà contare su di un V8 biturbo benzina di derivazione Audi. Così facendo, la sovralimentazione tornerà protagonista della gamma Lamborghini, dopo anni di assenza, portando in dote una rapidità d’erogazione della coppia in linea con le caratteristiche di una crossover super sportiva.Sotto il cofano, nello specifico, dovrebbe pulsare un V8 4.0 TFSI – biturbo a iniezione diretta della benzina – Made in Audi, incastonato all’interno di una scocca in carbonio e alluminio concettualmente simile a quanto adottato dalla “cugina” Huracán. La trazione, da tradizione Lamborghini, sarà integrale permanente, ma non è ancora chiaro se affidata alle classiche connessioni meccaniche o piuttosto resa disponibile dalla presenza dei motori elettrici in corrispondenza d’entrambi gli assali. In tal caso diverrebbe possibile beneficiare della ripartizione totalmente variabile della coppia tra avantreno e retrotreno nonché di uno o più differenziali virtuali e di uno step particolarmente evoluto della funzione Torque Vectoring. E il prezzo? Dovrebbe aggirarsi sui 140/150.000 euro.

 

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