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MINI United 2012, “It’s our fun”

John Cooper Works Cabrio, 211 cv. MINI United 2012, il più grande raduno di fans MINI. Sole e mare della Costa Azzurra. Cosa desiderare di più? Cronaca di quattro giorni indimenticabili

Giovedì mattina, ore 8: dieci MINI disposte in perfetto ordine sul piazzale antistante la sede milanese di BMW Italia. Dieci MINI e venti giornalisti. Che modello scegliere? Mi immagino che le auto siano già assegnate; chiedo timidamente… “Scegli quella che preferisci”. Cosa?!? Incredibile. E meraviglioso. Ho adocchiato una John Cooper Works Cabrio: niente e nessuno potrà allontanarmi da lei. Me ne impossesso caricando i bagagli con aria distaccata: è mia.La prima presentazione stampa MINI a cui partecipo inizia così, con il sorriso stampato sulla faccia, come un bimbo il giorno del suo compleanno, quando si trova circondato dai regali e non ha che l’imbarazzo della scelta. I giorni successivi saranno altrettanto ricchi di sorprese… Il tempo del briefing e di un caffè, quattro chiacchiere con i nuovi compagni di viaggio. Ed ecco che si materializza una scatola alta e stretta, rivestita di specchi: viene portata al centro della stanza. Aperta… Ne esce Ken, il fidanzato di Barbie! O meglio: un modello che interpreta il personaggio Mattel e che ci accompagnerà verso MINI United 2012, vivendo con noi l’avventura di questo grande raduno. L’iniziativa fa parte del lancio, che avverrà a settembre, della partnership commerciale tra MINI e Mattel: Ken, infatti, viaggerà a bordo di una fiammante Cooper S Cabrio. Anche nel nostro viaggio sarà una Cabrio a ospitarlo, mentre capelli al vento raggiungerà con noi Le Castellet.La carovana parte da San Donato in direzione di Cuneo, dove ci attende piazza Galimberti, al centro della città: MINI a raggiera, con tutte le versioni Cabrio al centro, mentre le Countryman dello staff chiudono lo schieramento ai lati. Accanto a me in auto c’è una collega che è anche un’amica: Irene Saderini, cronista de “La Repubblica”. Ci alterniamo alla guida, che fino a Cuneo, però, si trasforma in una piacevole parata sotto il sole, rigorosamente a velocità Codice. Dopo 235 km, sosta alla “Caffetteria Arione”: resistere alla tentazione di abbuffarsi di dolci alla panna o di cuneesi al rhum è quasi impossibile… Ripartiamo in direzione del Colle di Tenda, dove metteremo alla prova per la prima volta le doti dinamiche della nostra JCW Cabrio, che per la cronaca è arricchita da tutti gli optional possibili e immaginabili: dagli interni in pelle ai cerchi in lega sportivi, dal navigatore satellitare ai pacchetti di allestimento più sfiziosi, per un listino che sfiora i 40.000 euro.L’ascesa verso la galleria del Colle di Tenda sarebbe troppo lenta, rispettando i ritmi della carovana: sfruttiamo la sosta per il rabbocco di carburante e guadagniamo strada libera davanti a noi. La JCW è rigida ma come si conviene a una vera sportiva: bassa, carreggiata larga, pneumatici di sezione generosa, controllo di trazione. C’è tutto quello che serve per andare forte, a partire dal motore quattro cilindri in linea Twin Scroll Turbo da 211 cv di potenza massima; anche il cambio è molto efficace: preciso negli innesti, asseconda le potenzialità dell’auto nel migliore dei modi, ricordandoci, in tempi di sequenziali e automatici di ogni genere, che il fascino di un buon cambio manuale non tramonta mai.La galleria del Colle di Tenda è un caleidoscopio di riflessi colorati e di rumori assordanti, con le MINI che sembrano intrappolate tra mura troppo strette. Ci tuffiamo in discesa, finalmente liberi: la strada concede spazio ai cavalli del motore e alla voglia di guidare. Brevi tratti rettilinei si alternano a curve che sembrano adagiate sulla montagna. È soltanto l’inizio: il Col du Tourini, a circa 75 km di distanza, attende la carovana con il suo fascino e la sua storia, fatta di competizioni pionieristiche, rischi al di là di ogni immaginazione, insidie dietro ogni svolta, ad ogni tornante. Non c’è limite che tenga, qui: le MINI si arrampicano verso la vetta, accompagnando il rombo dei motori con la musica dell’impianto stereo Harmann-Kardon, uno degli optional a cui non si può rinunciare. Rombo, musica. Ed è un’altra musica quella che ascoltiamo salendo: i motori di centinaia d’auto storiche, splendidamente restaurate e condotte da gentlemen con cuffia e guanti in pelle. Sui tornanti bisogna fare attenzione ai cofani lunghissimi, che incrociano il muso atletico della John Cooper Works. Sosta per il pranzo, in cima al colle: nuvole basse, raggi di sole che squarciano il velo grigio, e il ristorante Hotel Les Chamois  che è un inno al passato, con le targhe di mille raduni e altrettante emozioni.La temperatura si alza: siamo scesi al livello del mare, in direzione della prossima sosta, nello splendido English Garden, un’oasi botanica che è uno scampolo d’Inghilterrra in terra francese, un’isola rigorosamente british, dove degustare il the. Mancano pochi chilometri all’albergo Chateau de la Begude, dove ci fermeremo per la notte, tra i green del campo da golf a 18 buche.Il mattino successivo il road book preparato dallo staff del Gruppo Strike prevede la fase finale dell’avvicinamento a MINI United, lambendo il mare della Costa Azzurra, ormai completamente assuefatti al calore del sole, alla brezza costante e piacevolissima, al gusto di guida che la John Cooper Works Cabrio concede persino trotterellando a bassa velocità. Il pranzo a La Reserve Ramatuelle regala due ore da re: villa hollywoodiana con piscina, vista meravigliosa sul piccolo golfo sottostante, relax totale. Ken posa tra i giornalisti, sempre più nella parte: sembra proprio lui, l’immutabile e fedelissimo fidanzato di Barbie; lei non c’è, impegnata negli Stati Uniti, ma Ken non cede alla seduzione e lascia le affascinanti donne francesi all’asciutto.L’ultimo tratto è una passerella di 92 km che da La Reserve ci porta a Bandol Ile Russe, e all’omonimo hotel, cinque stelle con piscina a picco sulla spiaggia. Siamo a pochi chilometri dal circuito di Le Castellet, che ben poco ha a che spartire persino con strutture eccellenti come il Mugello: qui intorno alla pista ci sono alberghi di lusso e più abbordabili, un immenso parco completamente recintato, laghi artificiali per l’irrigazione e… Un aeroporto! Avete letto bene: la pista è parallela al famoso rettilineo del Mistral e permette a piloti e staff di arrivare sul posto molto semplicemente, volando. Se poi vi soffermate sul colpo d’occhio offerto dai cordoli bianchi e azzurri e dalle immense vie di fuga asfaltate, capirete perché questo circuito, di proprietà del patron della Formula Uno Bernie Ecclestone (tutto suo, quando si dice fare buoni investimenti…), capirete perché resta nel cuore. Questa volta a maggior ragione, perché lo spettacolo che ci aspetta al nostro terzo giorno a bordo delle MINI è di quelli che non si dimenticano: gli hangar trasformati in aree check-in per i partecipanti al raduno, la pista in uno sconfinato parcheggio di MINI, le zone verdi allestite con tensostrutture per l’accoglienza. Al centro della scena l’immenso palco dove si esibiscono gli artisti di MINI United. Intorno, ovunque, di continuo e sempre: MINI di ogni colore, versione, provenienza, livello di elaborazione, annata, storia. I numeri della manifestazione sono nel segno del tre: tre giornate di raduno, trentamila appassionati presenti, giunti da 30 Paesi del mondo, Cina e Russia comprese. Il Beauty Contest ha messo a confronto le migliori realizzazioni di privati, mentre un’area dedicata dei box vedeva protagoniste le MINI più originali realizzate da stilisti, cantanti, designer, personaggi dello spettacolo: Kate Moss e Madonna, Dsquared e Kennet Cole, senza dimenticare i modelli protagonisti di film, come l’indimenticabile “The Italian Job” del 2001. MINI Bar, MINI Photo Box, Boutique MINI Collection: dove bere in compagnia, farsi scattare una foto ricordo o acquistare un gadget rigorosamente originale, dall’abbigliamento alla bici pieghevole da riporre nel bagagliaio della propria MINI. Il clima? Nulla a che vedere con la confusione di tante manifestazioni pubbliche: qui si respira un’aria diversa, di festa ma senza eccessi. E così la noiosa polizia francese, che aspetta gli appassionati MINI a pochi chilometri dal circuito per i soliti controlli sul tasso alcoolico, resta con un palmo di naso…Tra i cordoli le Cooper S si scatenano: prima con la circolazione turistica, dietro agli apripista, e poi con MINI Rush Hour, il primo campionato monomarca, organizzato da MINI Italia e che il 13 maggio a Le Castellet ha visto il via della gara d’esordio. C’è ancora tempo per assistere all’anteprima mondiale della MINI John Cooper Works GP, nuova versione del modello lanciato nel 2006: sarà presentata ufficialmente a settembre al Salone di Parigi, ma è già la MINI più veloce di sempre.

 

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