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Renault Alpine Concept A110-50

Esercizio di stile o progetto reale, la Alpine A110-50 vista al Gp di Monaco non è certo passata inosservata. Linea mozzafiato e motorizzazione estrema lasciano presagire un ritorno in pompa magna della storica Casa francese nel segmento delle sportive. Lo sperano in molti...

Prototipo celebrativo, sfoggio di potenza o auspicabile ritorno alla produzione di serie di una delle case che hanno fatto la storia del motosport? Nessuno sa quale sarà il destino della Alpine Concept A110-50 presentata in occasione del Gran Premio di Formula 1 di Montecarlo, ma due fatti incontestabili sono emersi sin dai primissimi sguardi: è bella da morire e, spinta da un motore V6 di 3,5 litri da 400 CV montato in posizione centrale, siamo certi potrebbe rinverdire in poco tempo i fasti di una Casa che fino agli anni Settanta combatteva a testa alta contro mostri sacri del rally (Porsche su tutte) e delle competizioni in pista.La Alpine A110-50, nonostante le parole poco confortanti del pilota Erik Comas che l’ha definita in un’intervista rilasciata a L’Equipe “un’affascinante torta di compleanno” (sono infatti passati 50 anni esatti dalla nascita della mitica Alpine Berlinette) potrebbe rappresentare – e sono in molti a sperarlo – un ritorno della Casa francese nel mondo della produzione di vetture ad altissime prestazioni. Il quadro che si potrebbe delineare? Renault concentrata esclusivamente sulla produzione di auto elettriche e “la costola” Alpine dirottata verso unità termiche e auto sportive.Rivisitazione in chiave moderna della Berlinette, la Alpine A110-50 nasce dalla estrosa matita di Laurens van den Acker – capo designer Renault – e rappresenta un’ulteriore evoluzione della concept Dezir, l’auto che poco più di due anni fa ha avuto il compito di tracciare le linee guida per la produzione Renault del futuro. La carrozzeria è realizzata in carbonio verniciato con l’immancabile tinta blu Alpine, e sotto alla pelle c’è una struttura sviluppata dagli uomini del reparto Renault Sport (o RS, per essere più immediati…).Portiere con apertura ad ali di gabbiano, cofano posteriore con apertura all’indietro (quello anteriore, invece, si apre in avanti), battitacco in carbonio, cinture di sicurezza a quattro punti e volante con display a colori derivato direttamente da quello della Formula Renault 3.5: sono solo alcune delle caratteristiche che donano alla Alpine A110-50 un fascino a dir poco magnetico.Forma, quindi, ma anche tanta “ciccia”, come nel caso del già citato propulsore: il V6 di 3,5 litri da 400 CV montato in posizione centrale posteriore è abbinato a una trasmissione sequenziale semi-automatica a sei rapporti. Il tutto è reso ancora più performante dalla centralina Marvell 6R realizzata nientemeno che dalla Magneti Marelli: un pizzico di italianità non guasta mai.Insomma, pensare a vittorie nel Campionato del Mondo Rally e alla 24 Ore di Les Mans è ancora prematuro, ma di certo la A110-50 è riuscita a riaccendere in molti la  speranza di sentire nuovamente il ruggito delle Alpine nei circuiti europei. Magari inseguito e superato da quello di una moderna Lancia Stratos, esattamente come ai tempi che furono. La storia infinita? Speriamo di sì…

 

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