fbpx

Volkswagen Touareg 2014: refresh multimediale

Restyling, interni più lussuosi, consumi ridotti, infotainment evoluto e dotazione di sicurezza ampliata: ecco la ricetta che rinverdisce i fasti della grande SUV tedesca. Confermati i propulsori 3.0 V6 TDI, 4.2 V8 TDI e 3.0 TSI Hybrid. Arriverà in Italia durante l’autunno

Operazione restyling per la grande SUV Volkswagen. Cambiano sia il frontale, decisamente più aggressivo che in passato grazie ai gruppi ottici ampliati e alla calandra a 4 listelli cromati anziché due, sia il posteriore, caratterizzato da un inedito estrattore.

Abitacolo più lussuoso, rivestimenti pregiati e infotainment modernizzato. Una ricetta tanto semplice quanto efficace per rinverdire i fasti della più recente generazione di Touareg, lanciata nel 2010. Nulla cambia quanto a capacità di carico, compresa tra 670 e 1.642 litri, e modularità degli interni: il divanetto scorre longitudinalmente di 16 cm come in passato. Tutte le V6 beneficiano però della frenata anti collisione multipla (dopo un impatto, interviene arrestando il veicolo per evitare ulteriori urti) – dotazione prevista di serie persino per la compatta Polo –, dei fari biXeno e del disaccoppiamento della catena cinematica (sinora disponibile solo per la versione ibrida). Quest’ultima viene interrotta non appena il guidatore rilascia il pedale dell’acceleratore, così che la vettura possa avanzare senza coppia di trascinamento, il cosiddetto “veleggiamento”, a tutto vantaggio del contenimento dei consumi. Restano optional le sospensioni pneumatiche in grado tanto di incrementare la luce da terra sino a 300 mm quanto di ribassare l’assetto una volta superati i 140 km/h.

Immutata l’offerta dei propulsori, universalmente abbinati a un cambio automatico a 8 rapporti a convertitore di coppia. Confermati il V6 3.0 TSI (turbo a iniezione diretta di benzina) in configurazione ibrida da 380 cv e 580 Nm (59,2 kgm), il mastodontico V8 4.2 TDI da 340 cv e il V6 3.0 TDI 24V da 204 o 258 cv (+13 cv rispetto al passato). Quest’ultimo ora dotato di tecnologia SCR (Selective Catalytic Reduction), che consiste nell’aggiunta di un catalizzatore supplementare, a monte del filtro antiparticolato, denominato appunto SCR. Questo catalizzatore, composto da un supporto in ceramica, trasforma gli ossidi d’azoto in vapore acqueo (H2O) e azoto (N2): ambedue innocui. La reazione chimica si ottiene iniettando un liquido, denominato AdBlue, composto da una miscela di acqua e urea (non sai cos'è? Leggi qui). Di serie, per i V6, i sistemi Start/Stop e di recupero dell’energia nelle fasi di frenata.

Il V6 TDI 204 cv promette così una percorrenza media di 15,2 km/l contro i precedenti 14,3 km/l, mentre lo step da 258 cv è accreditato di 14,7 km/l anziché i 13,9 km/l appannaggio della meno performante – e pensionata – configurazione da 245 cv. Analogamente al precedente modello, le versioni d’accesso della gamma adottano la trazione integrale 4Motion con ripartitore di coppia Torsen e programma di marcia Offroad che adatta ABS, ESP e logica di gestione della trasmissione al terreno affrontato, attivando al contempo l’assistenza alla partenza in salita. Nulla cambia quanto al pacchetto Terrain Tech, optional per la V6 3.0 TDI 258 cv, che porta in dote le ridotte e il blocco dei differenziali centrale e posteriore. Dulcis in fundo, in abbinamento al nuovo sistema di radio-navigazione RNS 850 e alla predisposizione per il telefono cellulare debuttano servizi online quali la ricerca dei punti d’interesse (POI) mediante Google, la visualizzazione mappe su Google Earth, la funzione Google Street View e la ricezione delle informazioni sul traffico tramite web.

 

Articoli correlati
Nuova Citroën C3 Aircross, sarà più lunga e anche a 7 posti
Prova MG3 Hybrid+ - Ok, il prezzo è giusto (e non solo quello)
I motori alla Milano Design Week 2024