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Peugeot Exalt: l’aria non è mai stata così pura

La concept ibrida francese porta al debutto il sistema Pure Blue per la sanitizzazione automatica dell’abitacolo. Raffinata e dagli interni esotici, può contare su 340 cv grazie all’abbinamento del 1.6 turbo a iniezione diretta di benzina di RCZ R a un’unità elettrica

Acciaio grezzo e Shark Skin, tessuto dalla finitura ispirata alla pelle di squalo. Seta chiné, pelle patinata, ebano e radiche nobili decorate a mano… Un’auto da sceicchi? Bentley oppure Rolls-Royce? Nulla di tutto ciò. È Peugeot. Più precisamente la concept ibrida Exalt, al debutto al Salone di Pechino (20-29 aprile).

Fonde cultura francese e cinese in un unico simbolo: il leone. Emblema del marchio transalpino e al tempo stesso espressione di potenza e prestigio nella cultura asiatica. Il retrotreno è rivestito in Shark Skin, tessuto tecnico derivato dal biomimetismo – s’ispira come accennato alla struttura della pelle di squalo – in grado di migliorare le caratteristiche aerodinamiche del veicolo in abbinamento a estrattore, curvatura del padiglione e retrovisori profilati. Il portellone è caratterizzato da una cinematica innovativa, a pantografo, a tutto vantaggio dell’accessibilità al vano di carico rivestito in legno.

La vettura pesa 1.700 kg ed è mossa da un modulo ibrido che abbina il noto quattro cilindri di 1.598 cc a iniezione diretta di benzina sovralimentato mediante turbocompressore twin-scroll – solitamente appannaggio di RCZ R nella configurazione da 270 cv e 330 Nm (33,7 kgm) di coppia – a un’unità elettrica integrata nel retrotreno a bracci multipli. Binomio che porta in dote una potenza complessiva di 340 cv e si avvale della funzione di recupero dell’energia nelle fasi di frenata.

Non meno raffinato l’abitacolo: il Peugeot i-Cockpit si compone di volante ridotto rivestito in pelle e tessuto chiné, pannello digitale sopraelevato e due touchscreen in corrispondenza della consolle. Lo schermo superiore permette di gestire computer di bordo, Hi-Fi e navigazione; l’elemento inferiore è invece dedicato a climatizzazione e sistema Pure Blue. Quest’ultimo, in sosta a veicolo vuoto, purifica le superfici interne diffondendo battericidi e fungicidi, mentre una volta in moto tratta l’aria mediante un filtro a carboni attivi. Le sedute sono quattro, separate e realizzate in carbonio. Ai rivestimenti in seta e pelle patinata priva di cuciture si accompagnano intarsi in ebano nero cesellati da un artigiano cinese nonché componenti in fibra di basalto; un composito naturale. Una ricercatezza degna d’ammiraglie il cui prezzo potrebbe fare concorrenza a un trilocale ai Parioli.

 

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