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Fast Test Volkswagen Passat Alltrack 2.0 TDI 190 cv

Funzionale e completa, nasce per chi ha esigenze d'uso particolarmente estese. Il principale difetto? Troppo sobria

Sobrietà, sobrietà e ancora sobrietà: non sarà troppa? Il dubbio sorge osservando la Passat Alltrack, presentata al Salone di Ginevra 2015 e in vendita dal settembre successivo. Erede di un modello dalla storia lunga e fortunata, di generazione in generazione – siamo all’ottava – ha fatto di funzionalità ed efficacia le sue bandiere, rinunciando al contempo, e in modo sempre più marcato, alla personalità formale che la rendeva facilmente riconoscibile.Oggi all’osservatore distratto, al passante che potrebbe essere un potenziale cliente, può sfuggire di avere davanti una Passat. Il design è lineare ed elegante, ma privo di elementi di spicco. Non fa eccezione la Alltrack, che però può contare su componenti dedicati: passaruota più vistosi, ad esempio, come anche paraurti specifici in grado di sopportare le sollecitazioni dell’offroad leggero; calotte degli specchi retrovisori con cromatura opaca, loghi Alltrack su calandra e portellone, sottoporta specifici. Più alta di 27,5 mm rispetto alle versioni standard, vanta tra le sue caratteristiche distintive il programma di guida Offroad, l’assetto adattato e la trazione 4Motion. Quest’ultima si avvale di un differenziale Haldex di quinta generazione: prevede la trazione sull’asse anteriore, salvo nel caso in cui si verifichino perdite di aderenza, con il differenziale che trasferisce coppia alle ruote posteriori. L’ESC include la funzione di bloccaggio elettronico dei differenziali, in modo da agire sulle singole ruote. Per le versioni al vertice della gamma (2.0 TSI 220 cv e 2.0 TDI 240 cv) il differenziale elettronico a bloccaggio trasversale XDS+ su entrambi gli assi frena le ruote interne alla curva quando si guida a velocità elevata, migliorando l’efficacia in percorrenza.Volkswagen Passat AlltrackLa potenza dei motori spazia da 150 a 240 cv, con due proposte a benzina TSI (150 e 220 cv) e tre Diesel TDI (150, 190 e 240 cv); il cambio manuale a 6 marce è previsto sulle versioni d’accesso, mentre quello a doppia frizione, sempre a sei rapporti, equipaggia le più potenti. Tra le peculiarità della Alltrack figura lo specifico profilo di guida Offroad, che si aggiunge a Eco, Normal, Sport e Individual. In Offroad cambia la modalità di intervento dell’ABS ed è attiva l’assistenza alla partenza in salita, che si affianca alla funzione di marcia assistita in discesa. Diversa è la risposta dell’acceleratore, più controllata e dolce in funzione delle condizioni di aderenza inferiori nella marcia fuoristrada.Volkswagen Passat AlltrackL’ampia dotazione di sistemi di assistenza alla guida include il Trailer Assist, che aiuta a gestire e parcheggiare l’eventuale rimorchio. Quanto alle interfacce, Car Play di Apple e Android Auto di Google permettono di collegare la maggior parte degli smartphone, visualizzando le informazioni sul funzionale touchscreen 6,5″.Volkswagen Passat AlltrackGli interni sono molto razionali senza per questo tralasciare compostezza formale ed eleganza. Forte la sensazione di trovarsi in famiglia, a bordo cioè di un modello Volkswagen: dalle bocchette di aerazione estese a tutta la plancia, al cruscotto interamente digitale fino all’aspetto dei comandi sulla consolle centrale, molti dettagli concorrono a mettere subito a proprio agio chi ha già guidato un’auto della Casa tedesca. Il touchscreen offre una risposta al tocco precisa e rapida; propone contenuti grafici di aspetto gradevole nelle varie interfacce (veicolo, radio e navigazione) ed è sufficientemente intuitivo da non distrarre dalla guida. Lo spazio a bordo è abbondante, al pari della capienza del bagagliaio: punti di forza indiscutibili di quest’auto. Insomma sul fronte della praticità è la “solita” Passat: c’è tanta, tantissima sostanza.

DRIVEIl 2.0 TDI da 190 cv di potenza è certamente il motore più equilibrato e interessante della gamma: in grado di garantire prestazioni dinamiche di buon livello e consumi che restano generalmente contenuti (12-13 km/litro senza risparmiarsi), si distingue per l’encomiabile progressività dell’erogazione. La scelta del profilo di guida tra i cinque proposti (Eco, Sport, Normal, Individual e Offroad) ha un impatto nel complesso limitato sulle sensazioni trasmesse dalla vettura: Eco e Normal puntano sulla dolcezza, con cambiate a basso regime di giri (a 50 km/h ci si ritrova già in quinta marcia) e prestazioni poco entusiasmanti; in Sport la risposta del motore è più vivace, per quanto non diventi mai in senso stretto “sportiva”. Se si considera l’opzione S del cambio doppia frizione diventa abbastanza difficile distinguere tra le varie modalità, se non fosse per il regime di giri a cui avviene il cambio di rapporto.

Volkswagen Passat Alltrack

Controllata ed efficace nei cambi di direzione, la Passat Alltrack mette in mostra un assetto che, a dispetto della maggior altezza da terra (+27,5 mm), si mantiene equilibrato e prevedibile. Sulle prime non esaltante, e d’altra parte non sono le emozioni forti a guidare le preferenze di chi compra questo modello. La Passat viene fuori alla distanza, dopo alcuni giorni di guida, quando si comincia a notarne la versatilità: va bene in quasi tutte le situazioni d’uso tipico. Benissimo in autostrada, dove tra sistemi di assistenza alla guida, buona qualità dell’impianto stereo e del navigatore, rumorosità contenuta, si viaggia a medie elevate con pochissimo stress. Bene in città: gli ingombri sono significativi ma non mettono mai davvero a disagio, mentre la telecamera posteriore aiuta nei parcheggi (anche se è rumorosa quando esce e rientra in sede, collocata com’è sotto il logo VW che è anche la maniglia del portellone). Nell’offroad leggero il comfort resta più che accettabile, a ulteriore dimostrazione che i sacrifici sul piano del puro gusto di guida – la nuova Audi A4, ad esempio, vanta inserimenti in curva molto più rapidi – sono compensati da tante altre qualità. Insomma, a questa Passat manca soltanto un po’ di personalità estetica. Ma questa è senz’altro una scelta razionale, dalle motivazioni prettamente teutoniche. Quindi non sempre comprensibili a sud delle Alpi…

 

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