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Prova Ford Fiesta R5 LDI BRC

GPL solo per risparmiare o anche per correre? Per BRC entrambe le cose. L'azienda di Cherasco ha sfiorato il colpaccio nell'italiano Rally con una Fiesta R5 "gasata". L'abbiamo provata insieme alle altre racer BRC

L’azienda piemontese, fiore all’occhiello dell’industria italiana e protagonista indiscussa dei sistemi di alimentazione alternativa (GPL/metano), dimostra che in gara non si partecipa ma si vince. Due miseri punti, quelli che sono mancati alla chiusura di stagione per quello che possiamo definire un anno da ricordare per il Team BRC, al centro della scena nel Campionato Italiano Rally categoria R5, il top, con Giandomenico Basso alla guida di una Ford Fiesta R5 LDI. Secondi, dunque, alle spalle dei nomi noti, Peugeot e Andreucci/Andreussi, davanti a un nutrito numero di avversari, che all’esordio si erano fatti scappare un sorriso, sapendo che la piccola tedesca avrebbe dissetato le sue voglie di vittoria con il GPL. E’ bastato, però, l’esordio al Rally del Ciocco con annessa vittoria, decisamente inattesa, a mettere tutti sull’attenti, a rivalutare il potenziale degli avversari, a far tacere ogni dubbio sui carburanti alternativi.BRC tratta con sapienza il Gas di Petrolio Liquefatto e il metano da diversi anni e oggi è uno dei più profondi conoscitori delle tecniche costruttive d’impianti dedicati all’automotive. BRC non è nuova alle competizioni: citiamo la Kia Venga Cup, giunta alla quinta edizione, ma sicuramente l’impatto mediatico di una presenza massiva nel CIR ha avuto un’eco molto significativa. A stagione conclusa, e con un 2015 non meno ricco di progetti alle porte, ci è stata data l’opportunità di provare le tre protagoniste della stagione 2014 BRC presso il circuito di Busca, un piccolo tracciato che offre le condizioni ideali per capire il comportamento di queste vetture e di quanto l’adozione del GPL non abbia comportato alcuna perdita prestazionale. Anzi, a detta dei tecnici, se correttamente regolato l’impianto è in grado di offrire addirittura performance superiori all’omologo motore alimentato a benzina.KIA Venga CupSpoiler anteriore, una grossa feritoia sul cofano per dare ossigeno al quattro cilindri e un gigantesco alettone posteriore a definire le misure di una vettura che sulla carta al massimo può correre nel difficile e tecnico circuito casa-ufficio e ritorno con pit-stop al supermercato. Per tutta risposta la Venga si presenta in griglia equipaggiata di una tecnologia incredibile. Non c’è solo l’impianto di alimentazione a GPL, ma anche una coppia di motori sincroni direttamente linkati alle ruote posteriori che le permetto di avere un boost – simile al KERS delle Formula 1 – e di raggiungere il valore di 185 cavalli di potenza massima.L’adozione di un rollbar integrale, dell’impianto frenante racing a sei pistoni della AP, di un cambio sequenziale e degli pneumatici Michelin Pilot Sport 3, trasformano letteralmente quella che è una city car in una piccola “racer” e permettono alla Venga di trovare il giusto spazio in un contesto tecnico e massacrante come le competizioni in circuito. La Kia Venga è rigida di sospensioni, diretta di sterzo e pretende decisione in ogni manovra, sia agendo sul cambio sia sui freni. Non è previsto un uso diverso perché la “ridotta” potenza vuole essere compensata da una guida pulita, con velocità elevata nella percorrenza delle curve e un uso appena pizzicato dell’impianto frenante per non perdere tempo.Suzuki Swift 1.6 R1 GPLNel Campionato Italiano Rally la categoria R1 è stata dominata dalla piccola Swift, che rispetto alla versione di serie che abbiamo provato si distingue per pochi particolari. Non è un caso, infatti, che l’impianto frenante non sia sostituito, lo sterzo sia originale e il cambio meccanico a sei rapporti mantenga la classica impostazione a pettine. La Swift è morbida di sospensioni e i 140 cavalli non la mettono in crisi nemmeno sull’asfalto del circuito di Busca. L’avantreno mantiene la giusta solidità direzionale, “sporcata” solo in parte da un posteriore che tende a scaricarsi soprattutto in frenata, soluzione che con ottime probabilità premia la guida su terreni a bassa aderenza.La Suzuki nonostante la potenza – non monstre – allunga bene, anche se non conviene cercare la zona alta del contagiri. Buona la coppia, anche se conviene, soprattutto nei pezzi più lenti e tortuosi, centrare la marcia giusta, a costo di far pattinare le ruote anteriori e gestire l’inevitabile sottosterzo. L’auto riesce comunque a regalare buone emozioni, diverte l’amatore e garantisce al professionista di porre il sigillo sul Campionato, com’è poi realmente accaduto in questa stagione dell’italiano rally categoria R1.Ford Fiesta R5 LDII 1.650 metri di Busca stanno alla Ford Fiesta di Giandomenico Basso come la pista dell’aeroporto di Linate a un Boeing 747. Tutto è troppo piccolo, lento e avvilente soprattutto per la potenza di 280 cavalli. Un salvavita, però, per chi ha il privilegio di sedersi al posto di guida per i tre giri di test previsti. Alla Fiesta R5 non manca e non è mancato nulla in questa stagione: il giusto pilota, un ottimo team e un carburante molto efficiente, gestito da un impianto altrettanto efficiente… Solo un pizzico di fortuna in più, quella sì che non avrebbe guastato.Giandomenico Basso ci mostra come guidarla alla perfezione, danzando tra i tortuosi tornanti e spiegandoci come replicare quando sarà il momento di stringere il volante, chiudere le cinture di sicurezza a cinque punti e dare gas (mai definizione può essere più azzeccata). Basso è preciso, leggero nel muovere lo sterzo, netto nell’imprimere pressione al pedale del freno e agire sulla leva del cambio. Le carezze al freno a mano non si sprecano, ricambiate dalla danza del traverso che toglie il respiro e ai più deboli torce le budella.Guidare questa R5 è un sacrificio soprattutto perché si ha la consapevolezza di sbagliare tanto, troppo, nonostante il tentativo di ripercorrere le stesse traiettorie mostrate con naturalezza dal vicecampione. Non bastano le quattro ruote motrici con differenziali autobloccanti sulle ruote anteriori e posteriori, e nemmeno l’impianto frenante racing dedicato ad avvicinarci ai tempi sul giro, lontani anni luce da quello spuntato da Giandomenico.Basso e il BRC Racing Team chiudono la stagione 2014 con l’amaro in bocca: per due punti il titolo è sfuggito ma la sorpresa del debutto e relativa vittoria di una vettura a GPL in occasione del Rally del Ciocco non è passata inosservata, considerata anche la zavorra di 60 kg del serbatoio del GPL che la Fiesta si è dovuta portare al seguito. Due vittorie e sette podi su asfalto e terra hanno confermato che il progetto è vincente. E il 2015 è alle porte.

 

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