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Prova nuova Opel Astra: la storia continua

Giunta all'undicesima generazione, la compatta di casa Opel cambia in modo profondo e si candida a diventare la regina delle compatte

L’obiettivo è molto ambizioso: essere l’auto più efficiente del segmento. A noi le sfide piacciono, così siamo andati a Bratislava per mettere alla prova la nuova Astra e capire dove può arrivare.Prima di raccontarvi come è andata, facciamo un breve ripasso e vediamo come è cominciata la storia della compatta Opel. In realtà la saga ha preso il via nel 1936 da un’altra vettura, la Kadett. Il primo modello ebbe vita breve e fu prodotto solo fino al 1940. Il nome fu ripreso nel 1962 per la prima generazione di Kadett, che nel 1965 evolse nella vera antenata dell’Astra, ossia la Kadett B, “Das Auto” (vi viene in mente qualcosa?) e successivamente nelle serie C, D ed E.Nel 1991 gli ingegneri Opel pensarono e progettarono il modello che avrebbe dovuto sostituirla e che era la sua versione luxury: l’Astra, appunto. Il suo successo fu altrettanto ampio e, sommando nonna e nipote, il totale raggiunto è di 24 milioni di esemplari venduti.Dall’esordio si sono succedute ben 11 generazioni di Astra, e quest’ultima versione rappresenta senza dubbio una nuova pagina nella sua storia. Alla base del profondo restyling ci sono tre parole chiave: efficienza, design e connettività, che hanno portato a modifiche e innovazioni pesanti. Proprio a proposito di bilancia è sorprendente il risparmio di ben 200 kg ottenuto grazie anche alla riduzione delle dimensioni esterne dell’auto. Riduzione che si è però accompagnata a un aumento dell’abitabilità, ottenuto grazie all’ottimizzazione degli spazi interni. Interni che beneficiano dei nuovi sedili ergonomici AGR che, nella versione top, consentono 18 regolazioni, riscaldamento anteriore e posteriore, ventilazione e addirittura massaggio.Guidatore e passeggeri possonoì godere di un sistema di infotainment di ultima generazione con Intellilink Navi 900; hanno la possibilità di collegare fino a 7 dispositivi alla rete WiFi. Si può scaricare un’app che consente fra le altre cose di tenere d’occhio la diagnostica dell’auto, di trovarla in parcheggio facendo lampeggiare le luci e suonare il clacson, di aprirla e chiuderla da remoto.Pensati per aiutare nella guida ci sono un sacco di gingilli elettronici come il sistema “Opel Eye”, che legge i cartelli stradali, il segnalatore di superamento della carreggiata, il limitatore di velocità, l’allarme di collisione anteriore con frenata a bassa velocità, l’allarme per il blind spot, il sistema di parcheggio automatico, la telecamera posteriore e chi più ne ha più ne metta. Un domani ci sarà bisogno di introdurre anche l’allarme per non distrarsi dalla guida guardando tutti gli allarmi sul display…Un altro importante accessorio dedicato al comfort di guida e con grandi benefici sulla sicurezza sono i fari Intellilux LED, fiore all’occhiello di Opel che, prima fra tutte le Case, introduce su un’auto del segmento C un sistema così evoluto. Caratterizzato da una notevole potenza grazie ai 16 segmenti a LED, 8 su ogni lato del veicolo, questo sistema a matrice accende gli abbaglianti non appena la vettura lascia l’area urbana e poi adegua in modo automatico e costante la lunghezza e la distribuzione del fascio luminoso a tutte le situazioni del traffico. Insieme alla telecamera anteriore “Opel Eye” il sistema riconosce le fonti di luce dai veicoli che provengono dalla direzione opposta o che precedono, e spegne automaticamente i singoli segmenti LED che li abbaglierebbero, ritagliando l’area intorno a loro. Il resto della strada e le zone circostanti restano illuminate dagli abbaglianti e i segmenti LED si riaccendono non appena la luce degli altri veicoli non è più rilevata.Importanti novità sotto il cofano, con tre motori benzina e un diesel da 95 a 200 cv: la più grande offensiva nella storia di Opel. Si parte dall’innovativo turbo 1.0 Ecotec a tre cilindri da 105 cv, già presente su Adam e Corsa; si cresce di cilindrata con il 1.4 Ecotec a quattro cilindri e 100 cv, e si chiude in bellezza con l’inedito turbo 1.6 Ecotec da 200 cv, capace di spingere la lancetta del tachimetro a 235 km/h e accelerare da 0 a 100 km/h in 7,8 secondi.Il diesel è il 1.6 CDTI, proposto nelle versioni da 95/110/136 cv, ben noto per la sua silenziosità ed efficienza, abbinato al cambio a 6 marce.La nuova Astra sarà disponibile da fine ottobre in tre allestimenti: base, Elective e Innovation, con prezzi che spazieranno da 17.600 euro a 26.500 euro, il che significa una riduzione rispetto al modello precedente a fronte dell’equipaggiamento superiore. Per tutti gli ordini effettuati entro fine anno è previsto un incentivo di 2.500 euro, da sommare a un ulteriore sconto di 1.000 euro sugli accessori.Bella è bella, sia fuori sia dentro. Ormai anche le auto di questo segmento hanno imparato a sedurre e conquistare. Materiali, finiture, linee e tanta sostanza: sulla carta è semplice ma alla resa dei conti non tutti riescono a barrare le caselle e a fare bingo.Lo diciamo subito: questa Astra ci ha convinto. Soddisfa gli occhi e il palato. Ci ha messi subito a nostro agio e anche tutta la tecnologia di cui dispone, seppur straripante, non è mai risultata troppo invasiva: si impara a usare quella che serve e solo quando serve.Comoda la posizione di guida grazie all’infinità di regolazioni offerte dai sedili, con ventilazione e massaggio che fanno la differenza. Buona la visibilità anche per chi, come chi scrive, è abituato a lunotti più ampi e verticali, con un unico appunto al grosso pannello dietro lo specchietto retrovisore.Per percorrere i primi 250 km che da Vienna ci hanno portato a Bratislava salendo e scendendo per i Piccoli Carpazi abbiamo scelto il motore 1.6 CDTI in versione 136 CV. Molto gustoso quando schiacci sul pedale del gas, sia in accelerazione sia in ripresa. Se stai chiacchierando in relax, a 120 km/h in sesta e ti sei stufato di vedere quella macchina che è lì davanti già da un po’, non c’è bisogno di mettere la mano sul cambio: basta affondare il piede e comincia una bella progressione che in un attimo cambia il punto di vista, fino a che ti stufi della prossima auto a cui ti sei accodato.L’autostrada è il luogo migliore per smanettare con tutti i dispositivi che Opel ha pensato per affiancarci nella guida: partiamo dal Lane Keep Assist, puntando il muso verso i limiti della corsia. Non appena ci si arriva vicino lo sterzo contrasta l’azione e se si staccano le mani dal volante – da non fare nella vita reale – è in grado di riportare da solo la macchina in carreggiata.Apprezziamo il Following Distance Indicator, che segnala quando la distanza dal veicolo che ci precede scende sotto la soglia di sicurezza e indica in secondi, come durante un GP, quanto ci separa.Messi sul chivalà nei confronti degli autovelox austriaci durante il briefing pre-test, impostiamo il limite massimo di velocità così da non lasciarci prendere la mano dalla brillantezza del motore e aspettiamo di varcare il confine con la Slovacchia. Ovviamente, fra una prova e l’altra non dimentichiamo di divertirci, accendendo di nascosto il riscaldamento dei sedili, senza tralasciare la funzione di ventilazione e quella, molto intrigante, di massaggio.Entrati in Slovacchia un po’ di sorpassi in ripresa non ce li facciamo mancare, e quando lasciamo l’autostrada per cominciare ad attraversare i paesi di casette lunghe e strette e i boschi di alte conifere dal fusto nudo, apprezziamo ancora di più l’elasticità del “whisper diesel” (il diesel che sussurra) e la spaziatura del cambio che ci fanno godere dei saliscendi e delle curve che ci avvicinano ai monti.Gli asfalti non sono dei migliori: in alcuni tratti avvallamenti e imperfezioni mettono in luce una certa rigidezza di sospensioni, che personalmente apprezzo e che insieme alle qualità di telaio e sterzo danno una piacevole sensazione di precisione di guida che ci fa divertire, soprattutto quando la strada diventa più tortuosa e appagante.La prova dell’Astra prevedeva anche una coda notturna, obbligatoria per poter valutare il tanto decantato sistema Intellilux LED. Gli aggettivi utilizzati dagli uomini Opel per raccontare l’impianto di illuminazione sono stati spesi bene. Il sistema è davvero efficace: immaginate di viaggiare con gli abbaglianti sempre accesi e in grado di illuminare più lontano e più a lato, ma senza dare fastidio a chi incrociamo o ci precede! Sicurezza e comfort ne traggono un grande beneficio.Il giorno seguente per il ritorno a Vienna riusciamo ad accaparrarci l’Astra 1.6 turbo da 200 cv, così da arrivare in tempo per gustare una enorme wiener schnitzel prima di raggiungere l’aeroporto.Fra parentesi vale la pena ricordare che l’indirizzo del ristorante ce lo ha cercato e caricato sul navigatore l'”angelo di Opel”, ossia il servizio di connettività e assistenza personale Opel OnStar che, oltre a renderla un hotspot WiFi 4G, offre chiamate di emergenza, soccorso stradale, controllo remoto tramite app e contatto diretto con un operatore 24 ore su 24 per 365 giorni, nella propria lingua per avere indicazioni stradali o cercare una destinazione specifica.Superfluo dire che, unite le prestazioni esuberanti del motore alle doti dell’auto già apprezzate il giorno prima, l’Ecotec benzina ci fa brillare gli occhi. Potenza e coppia sono offerte in abbondanza e, a  detta dei tecnici, i consumi sono buoni anche per Paesi dove la benzina non costa 1 euro al litro. Quindi se siete amanti del colore rosso e delle forti emozioni ma non volete rinunciare a comfort e versatilità da compatta potete farci un pensierino.A questo punto, dopo aver visto dove è arrivata, c’è da chiedersi se la storia di Astra sta continuando o se ne è appena cominciata una del tutto nuova.

 

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