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Prova Opel Corsa 2015: oltre le apparenze

Esteticamente cambia poco rispetto al passato, ma sottopelle è tutta nuova. Merito del layout moderno dell’abitacolo, delle finiture curate, dello sterzo comunicativo e delle ottime prestazioni del 3 cilindri 1.0 turbo Ecotec da 90 e 115 cv.

«Il mondo va in una direzione? E io ne seguo un’altra. Tutti si conformano ad alcune abitudini? E io faccio di testa mia. Sono tutta da scoprire; ma non m’interessa darlo a vedere. Ho affinato alcuni tratti del frontale, per il resto, però, sembro – e ripeto solamente sembro – la gemella della mia antenata. Chiamatelo pure family feeling; spinto all’estremo. In ogni caso, io sono la nuova Opel Corsa. E ora è tutta un’altra storia».Ben rifinita, piacevole da guidare e dotata d’interni moderni, la compatta tedesca cambia radicalmente – sottopelle –, pur senza perdere l’innata concretezza. Merito del 3 cilindri 1.0 turbo a iniezione diretta di benzina, che nulla ha da invidiare all’analoga – e celebrata – unità Ford, della generosa abitabilità anteriore e del prezzo d’attacco di 12.100 euro; allineato – a parità di dotazioni – quando non inferiore alle dirette rivali.LIVEDopo otto anni d’attesa era lecito attendersi una rivoluzione estetica. Bisognerà, però, attendere altri otto anni. Perché la nuova Opel Corsa rispetta la tradizione e si discosta solo marginalmente dal vecchio modello. Fatta eccezione per l’avantreno in stile Adam, più basso e filante, il resto della vettura è quanto di più simile alla serie precedente. E l’abitacolo? Beh, quello… è stato rapito dagli alieni! La distanza rispetto al passato è siderale. La consolle – radicalmente ammodernata – è caratterizzata dal display touchscreen a colori da 7” del sistema d’infotainment IntelliLink Opel, compatibile con gli smartphone sia Android sia iOS e forte di Bluetooth, USB, streaming audio e sette altoparlanti. Il navigatore satellitare è fruibile grazie alle app, mentre il controllo vocale viene fornito dall’integrazione con i sistemi Apple iOS. Nulla a che vedere con il layout – un po’ bulgaro – della precedente generazione.Pressoché immutata nelle dimensioni, fatta eccezione per una lieve crescita in lunghezza e larghezza a fronte di un minore sviluppo verticale, conferma la capienza del vano di carico, compresa tra 285 litri con 5 passeggeri a bordo e 1.090 litri (1.120 la 5 porte) una volta abbattuto il divanetto frazionabile 40/60. Valori in linea rispetto a rivali quali Citroën C3 (300/1.000 l), Ford Fiesta (290/974 l) o Volkswagen Polo (280/952 l). Più che la capacità di carico, però, il vero punto di forza della nuova Corsa è il feeling immediatamente instaurabile con il guidatore. La posizione di guida? Su misura. Complici il sedile adattabile in altezza e longitudine, forte dello schienale a regolazione progressiva anziché la meno precisa soluzione a scatti, e lo sterzo ampiamente personalizzabile sia in profondità sia in altezza, anche un cestista della Virtus Bologna troverebbe la posizione di guida corretta. Ben inseriti nel corpo vettura, si hanno a portata di mano tutti i comandi principali. Nessuna partita a mosca cieca per trovare il tasto delle 4 frecce, il comando dei tergicristalli, la regolazione dei fari o i pulsanti del cruise control. Anche mister Magoo apprezzerebbe.È diventata grande. Se non nelle dimensioni, quanto meno sotto il profilo della sicurezza. Debuttano infatti i fari anteriori biXeno e dotazioni degne di vetture di categoria superiore quali l’avviso d’ostacolo in corrispondenza dell’angolo di visuale cieco, il riconoscimento della segnaletica stradale, l’allerta in caso di superamento involontario dei limiti di corsia, la gestione adattiva degli abbaglianti, l’assistenza alla partenza in salita, l’indicazione della distanza di sicurezza e il monitoraggio della pressione dei pneumatici. Oltre alla telecamera in retromarcia. Good job! Difficile pretendere di più a bordo d’una compatta. Anche quanto a finiture: i materiali – specie nell’allestimento top di gamma Cosmo – sono piacevoli al tatto e di ottima qualità, mentre gli interni possono contare su abbinamenti cromatici gradevoli. L’esperienza maturata con la city car Adam, evidentemente, ha portato in dote una boccata d’inventiva.DRIVEUn tempo era come il tofu. Senza alcun sapore. Con la rara – ma poco invidiata – capacità di non sapere né di carne né di pesce. Ora ha tutto un altro gusto. Grazie all’inedito sterzo a servoassistenza elettrica variabile e al telaio più rigido rispetto al passato, foriero di un ribassamento dell’assetto di 5 mm e corredato d’ammortizzatori meno cedevoli, il comportamento risulta gratificante anche nel misto. L’avantreno è preciso in inserimento e solo larvatamente affetto dal sottosterzo, anche qualora si forzi il ritmo con ignoranza degna di una capra nana, mentre il feeling è immediato. Se il rapporto con lo sterzo della precedente generazione era simile a quello con una connessione ISDN, la sensazione stringendo tra le mani il volante della nuova Corsa evoca una linea ADSL. Al vertice della categoria. Un plauso, del resto, va tributato anche al retrotreno, un tempo sin troppo “vivo” e ora decisamente docile – anche in caso di brusco rilascio dell’acceleratore in curva –, complice l’elettronica rapida negli interventi. Infonde sicurezza.Sotto il cofano… un nuovo mondo. Corsa E (quinta generazione) è infatti dotata del moderno tricilindrico 1.0 Turbo Ecotec a iniezione diretta di benzina, sino ad ora destinato alla city car Adam. Un’unità raffinata – destinata a fare concorrenza al 3 cilindri Ford 1.0 turbo EcoBoost –, caratterizzata dalla fasatura variabile sia lato aspirazione sia lato scarico, da 4 valvole per cilindro, da un contralbero d’equilibratura – dotazione tecnica tutt’altro che scontata –, dalla pompa dell’acqua disattivabile in fase d’accensione e dal collettore di scarico integrato nella testata oltre che dal dispositivo Start/Stop per la riduzione dei consumi; specie nel ciclo urbano. Proposta negli step da 90 e 115 cv, entrambi accreditati di una coppia massima di 170 Nm sin da 1.800 giri/min, brilla per regolarità d’erogazione, assenza di lag sin dai regimi più bassi e grinta – insospettabile – agli alti regimi. Una venatura sportiveggiante che non inficia la regolarità d’erogazione, esemplare, e consente al 3 cilindri Opel di mettere nel mirino – nemmeno fosse un cecchino – il pluripremiato tricilindrico Ford. Una sfida che farà scintille, anche alla luce della percorrenza media dichiarata (23,3 km/l) per la versione da 90 cv e dello scatto da 0 a 100 km/h (10,4 secondi) appannaggio dello step da 115 cv.La gamma motori prevede il rinnovamento dei 4 cilindri 1.2 (70 cv) e 1.4 (90 cv) aspirati a benzina, omologati Euro 6, e un’analoga “cura” per i td 1.3 CDTI da 75 e 95 cv, rivisti sia nell’elettronica sia nella sovralimentazione così da percorrere mediamente oltre 31 km/l. Il 1.0 turbo Ecotec lavora in abbinamento a un inedito cambio manuale a 6 rapporti particolarmente compatto, da lode per la corsa contenuta della leva e la precisione nei passaggi di rapporto. A meno di dare del tu al morbo di Parkinson, andare incontro a degli impuntamenti è un’eventualità remota. La compatta Opel è così pronta per tornare a battagliare in uno dei segmenti di mercato più combattuti. Un ritorno di slancio; pardon… di Corsa!

 

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