fbpx

Prova Seat Leon ST Cupra, che grinta la station wagon

Una familiare tra i cordoli? Sembra un ossimoro ma non lo è affatto grazie a 280 cv sotto il cofano e a un efficacissimo differenziale meccanico autobloccante. Costa 35.000 euro

LIVEDa alcuni mesi anche Leon ST, la compatta familiare della Casa spagnola, può contare sull’allestimento più cattivo della gamma Seat: quel marchio Cupra che porta in dote il quattro cilindri 2.0 TSI turbo da 280 cv e 350 Nm di coppia.SeatLeonST-003Sebastiano Salvetti ci ha già raccontato tutti i dettagli tecnici della Leon ST Cupra; Stefano Cordara ci ha parlato della poliedricità della Leon Cupra in versione berlina, un’auto da usare tutti i giorni per portare i figli a scuola ma capace all’occorrenza di scatenarsi perfino tra i cordoli di un circuito.La prova di oggi si è svolta interamente in pista, a San Martino del Lago, dove abbiamo messo a confronto le due versioni di Leon ST Cupra, quella “standard” e quella ancora più aggressiva dotata di Performance Pack, che include impianto frenante Brembo con pinze a quattro pistoncini, cerchi da 19 pollici e pneumatici Michelin Pilot Sport Cup 2.SeatLeonSTCupra-003Secondo voi guidando la ST Cupra ci si accorge della differenza tra le due versioni? DRIVEPit lane del circuito di San Martino del Lago, auto schierate, pista libera e nessuna indicazione da parte degli uomini di Seat. Insomma un invito a maltrattare le Seat Leon ST Cupra; in senso buono s’intende, perché oggi siamo qui proprio per mettere alla frusta la familiare spagnola, accelerando e staccando come se ci trovassimo a battagliare in una gara della Seat Leon Cup.Comincio dalla versione “standard” il cui prezzo, 35.000 euro, è concorrenziale, se si pensa che oltre ad accogliere cinque persone comode con quasi 600 litri di bagagliaio, quest’auto è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in soli 6,0 secondi e raggiungere i 250 km/h (autolimitati). Metto in moto il quattro cilindri turbo che attraverso lo scarico fa sentire un rombo cupo; il sistema ESP (controllo di trazione e stabilità) è già disinserito. Imposto in modalità automatica “S” (la più sportiva) il cambio a doppia frizione DSG per non dover pensare alla marcia da inserire e concentrarmi solo sull’azione dello sterzo e del gas.SeatLeonSTCupra00006Si parte a tutta in scia all’apripista, un pilota Seat in attività. La scia dura poco: forse pensa di avere alle calcagna un intraprendente collega pilota e dopo poche curve mi osserva già da lontano negli specchi retrovisori. La foga dei primi giri mi fa intervenire sullo sterzo in modo un po’ goffo; complice la spalla delle gomme ormai martoriata da due giorni di pista, la Leon ST Cupra soffre di un leggero sottosterzo in ingresso curva.Dopo alcuni giri il feeling con il volante aumenta e riesco a impostare le curve in maniera più decisa e precisa allo stesso tempo, in modo che il peso della vettura si distribuisca su entrambe le ruote e non sia sbilanciato su quella anteriore.Risolta la questione degli ingressi in curva maldestri, ho modo di apprezzare sia la fase di percorrenza, in cui la Leon ST è davvero stabile e la coda segue sempre con diligenza la traiettoria impostata (non ci si accorge dei 587 litri di bagagliaio), sia quella di uscita.  Ed è proprio nella fase di uscita dalle curve di San Martino del Lago che la Leon ST Cupra dà il meglio di sé:  il merito va in gran parte al sofisticato blocco del differenziale di cui è equipaggiata , una tecnologia basata sull’azione meccanica di una frizione a lamelle la cui attivazione mediante pressione idraulica dipende da una centralina dedicata, combinando i vantaggi del sistema autobloccante tradizionale con la raffinatezza dell’elettronica. In altre parole, il sistema, a differenza di quelli esclusivamente elettronici, non taglia semplicemente la coppia trasmessa alla ruota interna ma è in grado di trasferirla a quella esterna.SeatLeonSTCupra00009La trazione così non perde un briciolo di vigore, né in uscita dalle curve più strette né affondando l’acceleratore sui curvoni, ed è sempre piena ed entusiasmante. Inoltre, come già aveva dimostrato la versione berlina, il sistema ha l’effetto di “tirare” verso l’interno l’avantreno e quindi consentire di direzionarlo con precisione.Purtroppo bisogna rientrare ai box perché i freni di serie mal sopportano le staccate violente al limite dell’aderenza. Ma l’occasione è propizia per un cambio auto e così mi metto al volante della Leon ST Cupra dotata del pacchetto Performance.Le gomme qui fanno la differenza, in maniera sensibile. I Michelin Pilot Sport Cup 2 235/35 da 19” sono praticamente pneumatici da corsa omologati anche per l’utilizzo stradale e ciò si traduce in prestazioni davvero elevate. Sono più rigidi e quindi più reattivi e meno prevedibili nel comportamento; in compenso garantiscono un grip in ingresso e durante tutta la percorrenza della curva molto superiore agli pneumatici che equipaggiano la versione standard.Station wagon a chi?       

 

Articoli correlati
Prova MG3 Hybrid+ - Ok, il prezzo è giusto (e non solo quello)
I motori alla Milano Design Week 2024
Parco auto italiano sempre più vecchio: ma anziché comprare si sceglie sempre più il noleggio