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Land Rover Discovery Vision: astronave integrale

La concept erede della 4x4 Discovery anticipa una nuova famiglia di SUV premium. Porta al debutto tecnologie rivoluzionarie basate su Wi-Fi, gestualità e Realtà Aumentata. Il Terrain Response ora analizza autonomamente il terreno. Le valigie? Integrate nelle portiere

Bye bye Discovery. Benvenuta Discovery. Eh sì, perché la nota 4×4 britannica appartiene ormai al passato. Dopo 25 anni di carriera, l’erede sarà radicalmente diversa. Al punto che, dal 2015, il nome Discovery non identificherà solamente un modello, bensì un’inedita gamma di SUV premium.

Range Rover sta al lusso come Discovery sta al tempo libero. Prova ne è la concept Vision che porta al debutto tecnologie rivoluzionarie quali il cofano trasparente (leggi qui l’approfondimento tecnico dedicato al Transparent Bonnet) e i cristalli Smart Glass. Superfici vetrate, queste ultime, che possono fungere da display senza rinunciare alla tradizionale trasparenza. Lo Smart Glass del finestrino laterale, ad esempio, può agire in abbinamento ai sensori oculari e al sistema di navigazione così da identificare un elemento del paesaggio, rendendo disponibili informazioni turistiche trasferibili mediante sistemi mobile. Ogni passeggero non solo ha accesso a video e internet tramite la rete Wi-Fi della vettura, ma grazie alle telecamere in corrispondenza di ciascun display può effettuare videochiamate con gli altri occupanti dell’abitacolo, senza doversi voltare.

La show car inglese condivide il nome con uno degli shuttle più famosi nella storia aerospaziale. Un nome ispirato all’astronave del film “2001: Odissea nello spazio”. E qualcosa di spaziale, in effetti, è insito nel DNA dell’inedita SUV britannica. Non a caso adotta fari e fendinebbia adattivi a diodi laser – forti di un cono di luce esteso sino a 300 metri – abbinati a luci diurne a LED. Una soluzione tutt’altro che convenzionale, al pari della totale assenza dei montanti B e dell’apertura controvento delle portiere posteriori. Può ospitare sino a sette persone lungo tre file con una configurazione standard 2+3+2. Disposizione, a dire il vero, puramente esemplificativa, dato che i sedili della seconda e terza schiera scorrono individualmente in longitudine, ripiegandosi a filo degli schienali che li precedono oppure trasformandosi in tavolini in funzione dei comandi impartiti mediante uno dei touchscreen lungo la consolle.

Altrettanto futuristico l’abitacolo, caratterizzato da volante e consolle corredati entrambi di due touchscreen, dedicati rispettivamente al sistema di Infotainment e alle opzioni vettura. Non mancano un cassettino portaoggetti con pad a induzione per la ricarica senza fili degli smartphone, una coppia di valigie rigide integrate nelle portiere e una panchina estraibile dal sottofondo del bagagliaio, destinata alle attività ludiche all’aria aperta. Fari e indicatori di direzione sono azionati mediante la tecnologia Gesture Control; soluzione basata sul riconoscimento di una specifica gestualità – stile smartphone – che rende superflui i comandi tradizionali. Il selettore rotativo alla base della consolle fuoriesce automaticamente all’avvicinamento della mano del guidatore ed è affiancato dalla manopola del noto sistema Terrain Response. Quest’ultima amovibile – una rivoluzione – così da essere portata all’esterno della vettura per l’azionamento del Remote Control Drive.

Remote Control che permette al guidatore di manovrare il veicolo dall’esterno a bassissima velocità mediante il citato comando rotativo oppure via smartphone/tablet. Una possibilità funzionale nel fuoristrada estremo, qualora si debba accoppiare un rimorchio oppure varcare una cancellata ad apertura manuale. Non meno innovativo il Terrain Response d’ultima generazione che, oltre a armonizzare – come di consueto – la gestione della vettura in funzione del programma di marcia selezionato, ora legge autonomamente il terreno grazie all’analisi laser del suolo, inclusa la profondità di guado e la “rotta” preferibile. Mai più impantanati!

 

 

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