fbpx

Long test. Garmin Edge 1000 Bundle

Abbiamo vissuto due mesi intensi insieme al gioiello di casa Garmin, guidando su stra e off-road. Ti cambia il modo di vivere la bici e crea una piacevole assuefazione

Se non ce l’hai non puoi capire.Ho fatto anni ad uscire in bici senza ciclocomputer, da quando lo persi durante una granfondo, scendendo a rotta di collo lungo un discesone per guadagnare tutto ciò che avevo perso sulla salita che lo precedeva. Era un modello senza pretese, da poche decine di euro, però mi diceva tutto ciò che volevo sapere: distanza, tempo trascorso, velocità media, massima e istantanea.All’inizio è stata dura, mi mancavano le informazioni ma poi ci ho fatto l’abitudine, finché…Finché sulla mia scrivania, in redazione, è arrivata una scatola con sopra scritto Garmin Edge 1000. Quanto di meglio si possa chiedere a Babbo Natale se si desidera un GPS bike computer! Non ho nemmeno finito il pezzo che stavo scrivendo. Ho subito fissato supporto e sensori alla mia bici, scaricato Garmin Connect, collegato l’apparecchio al Mac per caricarlo e cominciato a smanettare per configurarlo.Peccato solo che, poiché il mio smartphone è un vecchio iPhone 3, non abbia avuto la possibilità di scaricare l’app dedicata (compatibile a partire dalla versione 4s) che permette di restare sempre connessi via Bluetooth, di ricevere notifiche per le telefonate e gli sms in arrivo, di caricare percorsi e segmenti e altre cose simpatiche.Due giorni dopo ero in sella, sotto gli sguardi un po’ invidiosi dei miei compagni di pedale che sfoggiavano chi l’810, chi il 510. La navigazione è facile e intuitiva, lo schermo touchscreen da 3” chiaro e immediato anche per chi, come me, non è proprio un occhio di falco. La prima volta mi sono limitato a utilizzare le funzioni più comuni, anche perché non ero più abituato a dividere l’attenzione fra percorso e ciclocomputer. Vi assicuro che ci sono così tante informazioni a disposizione che si rischia di passare più tempo con gli occhi sul video che non sul tracciato. Il vero divertimento comincia una volta tornati a casa e collegato il Garmin al computer. Scarico il percorso appena fatto e tutti i dati relativi, comincio a guardarli e riguardarli, vado a cercare quelli dei miei amici, scopro che sul tracciato ci sono due segmenti (tratti sui quali confrontarsi in una gara virtuale) sui quali misurarmi e allora mi carico. Vado a curiosare fra i migliori tempi, poi confronto cadenza, frequenza cardiaca e pendenza per capire quali dinamiche legano questi parametri. E poi mi accorgo che è ora di pranzo e sono ancora vestito da bici…Con il passare delle uscite ho preso dimestichezza con le molte funzioni, seppur non sfruttando mai al 100% le potenzialità del Garmin 1000, cominciando a utilizzare il gps per farmi guidare lungo nuovi tracciati, chiedendo al Garmin di creare itinerari in base alle mie esigenze di tempo, distanza e dislivello, allenandomi tenendo sotto controllo la soglia e la cadenza. Ho anche imparato a non distrarmi troppo guardando il display e a fare la doccia prima di sedermi al computer.L’ho utilizzato anche sulla bici da corsa, dove lo si può montare sulla staffa in dotazione che permette di posizionarlo davanti all’attacco manubrio, e mi sono fatto guidare lungo il tracciato del sentiero Valtellina, un giorno che avevo deciso di fare treno+bici da Milano a Colico e, da lì, seguire la ciclabile che punta a est e arrivare a Bormio. Ci ho fatto anche tre giorni di straordinarie pedalate in Umbria, o meglio due e mezzo perché al terzo mi si è scaricato e non avevo con me il cavo USB per connetterlo al pc e ricaricarlo (l’autonomia indicata è 15 ore, occhio se si passano in sella intere giornate, magari connettendo anche il cardio).Insomma, un idillio che vivevamo alla grande senonché, dopo due mesi e molte centinaia di chilometri insieme, è arrivato il momento di rimandare a casa il Garmin.Stavo rivivendo ciò che mi era accaduto qualche anno fa anche se, lo sapevo sin dall’inizio, questa storia aveva già un termini di scadenza. Le prime uscite ho provato un senso di smarrimento: osservavo quel vuoto, lì sopra il manubrio, e ripensavo a tutti i bei momenti vissuti insieme. Poi, una volta a casa, anche lo schermo vuoto del Mac mi ricordava che lui non c’era più… I miei dati, le mappe, i segmenti, i grafici delle prestazioni, gli allenamenti.Ero ormai destinato a vivere di ricordi, finché…(continua…)Edge 1000 Bundle•    Garmin Cycle map dell’Europa precaricata•    2 supporti per attacco manubrio•    Staffa frontale per manubrio•    Sensore della velocità•    Sensore della cadenza•    Fascia cardio premium•    Laccetto di sicurezza•    Cavo USB•    Manuale di avvio rapido

 

Articoli correlati
Mercato bici: il 2023 perde il 23%, ma c'è fiducia per il futuro
Suzuki Bike Day 2024, sulle strade del Tour
Ekar GT e Zonda GT, il Gravel di Campagnolo