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Prova Cannondale Scalpel

Icona del cross country, propone un approccio equilibrato: geometria racing, comfort elevato e tanto piacere di guida sono i suoi punti di forza

Non lascia indifferenti. Non è mai successo, da quando la Cannondale Scalpel ha iniziato a popolare i sogni dei biker. Equamente divisi tra entusiasti e detrattori. Le prime discussioni si sono sviluppate intorno alla possibilità che la forcella monogamba Lefty potesse funzionare: mesi, se non anni di argomentazioni da bar, tese a dimostrare che no, non è proprio possibile che quell’unità asimmetrica sia una valida alternativa alla tradizionale forcella con due steli. Di fronte all’evidenza che anni di competizioni e di presenza sul mercato hanno imposto, i detrattori ora si soffermano sull’aspetto: non mi piace, è sgraziata. Molti altri ciclisti, però, sono entusiasti proprio del disegno e delle forme della Lefty. Tutti hanno sempre ammirato la combinazione tra efficienza e comfort che la Scalpel, nelle sue varie versioni, ha permesso di ottenere. Senza addentrarsi in un altro dibattito, quello infinito tra sostenitori delle full e adepti delle front, è indubbio che da subito la Scalpel abbia rappresentato la sintesi tra molte esigenze: specie nelle interpretazioni di altissima gamma, si è distinta per la la capacità di garantire trazione su tutti i terreni, comfort e velocità in discesa, a fronte della rimarchevole efficacia in salita e nel rilancio. Merito del peso contenuto e di geometrie azzeccate.Cannondale Scalpel - 9LIVEOggi che viene proposta nella versione con ruote da 29″ e in quattro allestimenti per il 2016 (29 Carbon Race, 29 Carbon 2, 29 Carbon 3 e 29 4, quest’ultima con telaio in alluminio), la Scalpel viene definita dal produttore “la più raffinata full da cross country del mondo”. I 100 mm di corsa anteriore e posteriore rappresentano un compromesso ideale (e ormai tipico) per il cross country. Le versioni si differenziano innanzitutto per il materiale della struttura: fibra di carbonio BallisTec per gli allestimenti più costosi, lega di alluminio SmartFormed per la 29 4. In comune ci sono il System Integration della forcella Lefty, l’attacco manubrio OPI, le pedivelle Hollowgram SL. La scatola del movimento è in carbonio, sovradimensionata in modo da offrire un’elevata resistenza alla flessione. I foderi alti Zero-Pivot nelle versioni in carbonio sono progettati per flettersi lungo l’asse verticale, mantenendo però la massima rigidità laterale; doppi cuscinetti ECS-TC, invece, per l’allestimento con foderi in lega di alluminio.L’approccio tendenzialmente racing della Scalpel è sottolineato dalla geometria, con angolo di sterzo più chiuso della media e foderi corti, in modo da ridurre l’interasse e ottenere la manovrabilità e la reattività necessarie nelle competizioni cross country. Peraltro le misure medesime differiscono, seppure di poco, tra versioni in carbonio e in alluminio.Cannondale Scalpel - 22RIDEVersione 2015 e taglia M, la Scalpel in prova può contare su un peso tutto sommato ragionevole, per quanto superiore all’allestimento al vertice della gamma 2016. Dopo la rapida regolazione della sella e il montaggio dei pedali la Cannondale è pronta per la prima uscita, caratterizzata da una prima parte di salita su asfalto, ideale per prendere confidenza con i comandi a cavo del cambio Sram X01 e idraulico dell’ammortizzatore Rock Shox e della forcella Lefty. Dopo circa 5 chilometri spazio allo sterrato, con un tratto di strada bianca in pianura che lascia presto il posto a un insidioso single track, con rocce e radici sporgenti, per l’occasione inumidite dalla pioggia della notte precedente. Per finire una lunga discesa, prima tecnica e poi veloce.Per chi proviene da una lunga militanza in sella ad agili front suspended l’impatto con la Scalpel non è facilissimo: complice la componentistica efficace ma non leggerissima, la sensazione è che la bici sia molto reattiva di geometria ma poco pronta nel rilancio. Il peso appare concentrato soprattutto nelle ruote, e riduce lo slancio e la reattività della bici, rendendo le manovre e soprattutto le variazioni di velocità meno rapide di quanto le potenzialità della Scalpel, caratterizzata da una geometria “svelta”, potrebbero consentire. La bontà del progetto, comunque, emerge nella guida, che è piacevole e divertente fin dai primi chilometri. Il cambio è pronto nella risposta; la spaziatura dei rapporti va alla ricerca del compromesso tra estensione e differenza relativa tra una soluzione e l’altra: penalizzante – ma sono scuole di pensiero – per gli agonisti puri, adattissimo a tutti gli altri. I freni Magura offrono sempre il giusto rapporto tra potenza e facilità di gestione. E si rivelano precisi anche nelle azioni “delicate”, quelle dove è necessario sfiorare la leva piuttosto che pinzare con decisione.nullComoda sui piccoli avvallamenti che tormentano il biker quando è in sella alle front, la Scalpel assorbe praticamente tutto – nei limiti dei percorsi per cui è nata -, e lo fa in modo docile e molto controllato. Ottimo il funzionamento delle sospensioni: alla precisione e al rigore direzionale garantito dalla Lefty si affianca la progressività dell’ammortizzatore Rock Shox. Il risultato è degno di nota, e permette di comprendere bene qual è, anche alla luce della riorganizzata gamma 2016, il ruolo assegnato alla Scalpel. Efficace proposta per il cross country, questo modello ormai storico per Cannondale è la scelta giusta per chi cerca geometrie svelte, comfort elevato e il giusto compromesso tra spirito racing e piacere di pedalata, su un ampio ventaglio di itinerari.Foto Simon Palfrader

 

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