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KTM Trofeo enduro 2012 – 5a tappa – Priero (CN)

Pochi giorni alle vacanze eppure alla penultima tappa del trofeo Enduro di KTM e Husaberg, disputata a Priero in provincia di Cuneo, ancora una volta c’è stata un’adesione degna di nota: 180 piloti al via. Ad organizzare nel modo migliore il percorso di gara ci hanno pensato il Moto Club Ceva e il Major Motor realizzando un tracciato tecnico al punto giusto e soprattutto intenso dal primo all’ultimo chilometro di gara. All’appuntamento di Fabriano Giò Sala aveva svelato ai partecipanti i “trucchi” del mestiere a Priero si è presentato un altro endurista Doc quattro volte campione del mondo Mario Rinaldi.

LIVE

Tre giri per un totale di 124,5 km di gara, 6 ore circa di tempo in sella e soprattutto un tracciato che non lascia, quasi, un attimo di respiro. Questa volta la quinta gara del trofeo enduro ve la raccontiamo analizzando lo sforzo che ogni partecipante deve fare per portare a termine la competizione, sforzo che dimostra quanto l’enduro al pari di ogni specialità sportiva agonistica preveda comunque una preparazione atletica e un notevole dispendio energetico. Il nostro non è un approccio scientifico al 100% anche perché non disponiamo di strumentazioni sofisticate ma, con pochi dati statistici facilmente recuperabili anche via internet, un buon software e un cardio frequenzimetro siamo in grado di rilevare il dispendio in kilocalorie, con quali frequenze cardiache lavora il nostro cuore, se sorpassiamo la fatidica soglia e soglia e non ultimo i rilevamenti prestazionali durante la guida. Abbiamo deciso di dividere il percorso di gara in tre aree di lavoro. La prima rappresenta il percorso totale. I 41.6 km del giro sono stati rilevati nella loro totalità, sono state accorpate, nella media del giro le due prove speciali, utili per rilevare il dispendio energetico. Successivamente abbiamo isolato le due prove speciali che sono state invece valutate singolarmente… vediamo com’è andata!

RIDE & RACE 

I dati rilevati e visibili nel grafico ci offrono una panoramica piuttosto chiara ed evidenziano che una gara d’enduro non è propriamente una passeggiata: la velocità massima raggiunta nella speciale è prossima agli 86 km/h e decisamente non sono uno dei piloti più veloci, la frequenza media cardiaca è di 134 bpm – battiti per minuto – il picco massimo rilevato è stato di 178 bpm e soprattutto il consumo energetico è quantificato, considerata l’età di 38 anni e il peso di 76 kg, in 1228kcal. Questi primi dati sono utili per farsi un’idea di quanto “fisico” sia questo sport considerato che i giri da percorrere sono tre ed equivalgono ad un consumo di 3684kcal nell’arco di una singola giornata; se si considera che un uomo adulto con queste caratteristiche fisiche necessita di 1172 kcal al giorno – per il normale svolgimento delle attività quotidiane – si può chiaramente capire che non è solo l’allenamento pre-gara ad essere determinante ma anche e comunque il continuare ad alimentarsi nell’arco delle sei ore di gara.

 

Nel dettaglio del grafico si possono chiaramente riconoscere le tre fasce principali di lavoro cardio. Quella azzurra il cui limite si ferma a 140 bpm rappresenta quasi il 60% del percorso: trasferimento, fasi interlocutorie di attesa prima dell’ingresso nelle prove speciali e precedenti al controllo orario. L’area compresa tra 140 e 160 bpm che equivale a circa il 25% del periodo di sforzo rappresenta i punti tecnici di guida durante il trasferimento e le diverse zone in discesa incontrare nella prova in linea. La zona rossa è quella del massimo sforzo – circa il 10% – ed è il momento in cui viene chiesto all’organismo di sfruttare tutte le principali fonti energetiche. Non è un caso infatti che proprio in questa fase possano insorgere i primi sentori di crampi causa il crescente aumentare di acido lattico nei muscoli.

 

 

 

Prova in linea lunghezza 3 km circa

 

Tecnicamente la linea di Priero mi è parsa una tra le meglio realizzate in questa stagione 2012. Un primo tratto molto veloce dove si è raggiunta la massima velocità di 85.3 km/h – indicata dal primo picco della traccia arancione – seguito poi da un progressivo rallentamento e discesa verso valle – traccia azzurra – che indica la variazione altimetrica. Terreno buono e dal grip soddisfacente e chiusura del tratto cronometrato con corto fettucciato la cui superficie sconnessa pietrificava gli avanbracci: ecco spiegato l’aumento del valore delle pulsazioni fino al valore massimo di 179 bmp nella parte finale della linea rosa del grafico in basso a destra.

Il grafico delle pulsazioni evidenzia quanto intenso sia lo sforzo durante la prova cronometrata. In un arco di tempo di 6:39” lo sforzo maggiore dura ben 5:45”circa l’85% dell’intera linea.

Cross test lunghezza circa 1,3 km circa

La prova nel fettucciato invece si discosta dai canoni tradizionali dell’enduro: niente pratone ma una bella cava dismessa con fondo tecnicamente difficile – soprattutto per gli amatori – meglio conosciuto come “gerotto”. Il gerotto è il ghiaino fine che fa schizzare a destra e sinistra la ruota posteriore e ti lascia piantato fuori dalle curve come se avessi l’ancora al posto della targa. Proverbiale è stato il contributo del sabato di Mario Rinaldi che ha schiarito le idee a molti del partecipanti. Poca aderenza l’avantreno parte di deriva – effetto sottosterzante – meglio posticipare l’ingresso e non tuffarsi al paletto come succede normalmente su terreni che attaccano. Pochi i punti dove si poteva contare sul terreno morbido: l’ingresso nel sottobosco fino alla ripida discesa caratterizzata da una secca svolta a destra, poi sassi più o meno grossi, salite ripide e soprattutto polvere, tutta quella che non ho mangiato nel percorso.

Nel cross test, vista l’intensità della prova – si nota come le pulsazioni indicate dalla linea rosa – la scalata dei valori è rapidissima a dimostrazione che l’intensità dello sforzo fisico e mentale siano tali da portare immediatamente le pulsazioni bpm in quel regime di massimo sforzo tipico delle prove cronometrate. Menù di gara. Nell’arco di tempo della gara e dei tre giri abbiamo perso circa 1,2 kg di peso e contemporaneamente avuto bisogno di alimentarci e bere per non andare letteralmente in tilt bloccati dalla morsa dei crambi.

Di seguito la lista della spesa: 4 litri d’acqua, 1/2 litro di CocaCola, 3 banane, 2 mele, 4 albicocche, 3 wafer al cioccolato, 2 barrette energetiche, 2 gel energetici in busta. Naturalmente questa nostra analisi non ha un valore scientifico ma può essere uno strumento utile per farsi un’idea più chiara di quale e quanto intenso sia lo sforzo durante una gara di enduro.

Really Ready to Race!

La gara di quelli veri

Nella categoria E1 2 tempi vittoria di Marco Montelaghi che – con 5 vittorie su altrettante gare disputate – non lascia spazio a sorprese e conquista il titolo di Campione con una gara d’anticipo. Bella gara di Rizzini e Scrocca.

Nella E1 4 tempi Filippo Perletti grazie al primo posto di Priero porta a più 27 il vantaggio nella generale sull’assente Luca Loss e conquista così la classifica finale di Trofeo, anche lui con una prova di anticipo. Bene Ravotto e Boarolo fuori però dalla lotta per il titolo.

Nella E2 successo per Patrick Marchesi che, grazie anche all’assenza del capoclassifica Giannotti, rimescola completamente le carte di una classifica aperta a ben quattro pretendenti al titolo che sono: Marchesi, Piacenza, Milani e Giannotti.

Nella E3 grazia alla vittoria di giornata Simone Bichicchi si laurea campione 2012 con un margine di 21 punti su Angella. La lotta a San Marino sarà per gli altri gradini del podio. Mario Zanetti vince la gara dei Gentleman, ma l’avversario di sempre Claudio Terruzzi ha amministrato bene il vantaggio giungendo secondo e andando alla finalissima con ben 16 punti di margine.

Sorpresa nella classe Sport con la vittoria del concessionario KTM di Torino Piero Cabutti che ha dimostrato di avere ancora ottime doti e grande “manetta”.

Link delle classifiche: http://www.ktmsportitalia.it/TrEnduro/classifiche.asp?ID=1477

 

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