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Prova Benelli BN 600R

Naked e quattro cilindri in linea: Benelli amplia la gamma con un modello inedito, prodotto in Cina ma assemblato in Italia. Interessante il prezzo (6.490 euro f.c.), buone le finiture, di qualità la componentistica. Ma il motore non è né potente né elastico

Storia e tradizione, voglia di futuro: Benelli, di proprietà del colosso cinese QJ, superata l’illusione di rimanere sul mercato con piccoli numeri e modelli di nicchia come l’indimenticabile Tornado e le successive TnT, ha imboccato una strada diversa, incentrata sull’allargamento della gamma e sull’espansione all’estero. Spazio agli scooter, dunque, ma anche alle bici elettriche e alle moto, in particolare le TreK, che vengono prodotte soprattutto per il Sudamerica, dove la richiesta è alta. E ora il tassello finale di questa strategia: da gennaio 2014 sarà nelle concessionarie una naked quattro cilindri, costruita in Cina ma sviluppata e assemblata in Italia. Si chiama BN 600R e fa del prezzo molto competitivo (6.490 euro f.c.) uno dei principali argomenti di vendita.LIVELungamente attesa, la BN 600R è comparsa in Italia più di due anni fa: acerba e bisognosa di un intenso programma di test e sviluppo, è stata seguita passo dopo passo dallo staff Benelli, con l’obiettivo di farne un prodotto all’altezza delle aspettative dell’esigente clientela europea, e italiana in particolare. L’aspetto da naked sportiva è simile a quello di modelli che imperversavano fino a pochi anni fa, ottenendo eccellenti risultati di vendita. Linee non originali ma senza dubbio armoniche ed equilibrate caratterizzano, infatti, le sovrastrutture, mentre il telaio riprende uno schema noto, con la sezione anteriore a traliccio in tubi di acciaio e due piastre a chiudere posteriormente la struttura; il forcellone con capriata superiore di rinforzo è imponente. La forcella è anch’essa molto solida: firmata Marzocchi, vanta steli da 50 mm di diametro; di marca anche il monoammortizzatore, montato asimmetricamente sul lato destro: si tratta, infatti, di un Sachs regolabile nel precarico della molla e nell’idraulica in estensione. L’interasse misura 1.480 mm; il peso a secco si ferma a 208 kg.Il motore, di progettazione QJ, riprende uno schema ormai classico: quattro cilindri in linea, 16 valvole, distribuzione a doppio albero a camme in testa, raffreddamento a liquido e lubrificazione a carter umido. Le prestazioni dichiarate tradiscono la vocazione allround più che sportiva della BN 600R, con 82 cv di potenza a 11500 giri e 52 Nm di coppia a 10500 giri. Per l’impianto frenante in Benelli hanno scelto il Made in Italy, Brembo in particolare: all’avantreno fanno bella mostra di sé le pinze monoblocco a quattro pistoncini e i due dischi da 320 mm di diametro; dietro il disco è singolo da 260 mm e la pinza a doppio pistoncino. I comandi a manubrio e a pedale sono ispirati a semplicità e funzionalità, mentre il cruscotto è più scenografico, con il grande contagiri centrale, il display LCD e le spie di servizio.RIDELa sella, a 800 mm dal suolo, è rivestita con un tessuto dall’aspetto curato; la posizione di guida è incassata, con il manubrio relativamente alto. Il quattro cilindri in linea si avvia docile e tiene bene il minimo (alto). In città la BN 600R, che monta gomme Metzeler nelle misure standard 120/70 anteriore e 180/55 posteriore, si rivela abbastanza intuitiva, grazie anche al raggio di sterzo che le permette di districarsi con efficacia nelle manovre a bassa velocità. Lungo le curve delle belle strade che da Pesaro risalgono verso nord la BN 600R mette in mostra pregi e difetti: tra i primi vanno annoverati il buon comfort generale, inficiato soltanto dalle vibrazioni ai regimi più alti, e la risposta sempre sincera degli pneumatici Metzeler. Anche la resa dei freni è una nota positiva: la potenza decelerante non manca mai e la gestione della coppia di dischi anteriori risulta sempre agevole; non c’è l’ABS, nemmeno come optional. L’inserimento in curva è abbastanza rapido, anche se il feeling non impressiona. Il comportamento dinamico, comunque, non delude: la BN 600R è una moto sincera e prevedibile in tutte le situazioni.A deludere, invece, è il motore: pigro ai bassi regimi, soltanto decoroso ai medi e poco esaltante agli alti, limita le prestazioni e anche il piacere di guida, confinando la nuova Benelli tra le moto per neofiti, al massimo per chi vuole una due ruote destinata all’uso quotidiano. Se questa pigrizia sia da attribuire alla mappatura di accensione-iniezione o piuttosto alle scelte progettuali sugli organi interni del quattro cilindri non è dato sapere: resta il fatto che un motore così non aiuta nemmeno i neofiti.Come sarà accolta in Italia la nuova BN 600R? Difficile fare previsioni: di sicuro i mercati esteri assorbiranno la maggior parte della produzione, mentre da noi saranno tentati dall’acquisto i più attenti al prezzo – 6.490 euro franco concessionario sono una quotazione molto competitiva – e i “funzionalisti”, che guardano più all’efficacia che all’emozione. Tra gli aspetti positivi e degni di nota ci sono le finiture, di qualità superiore rispetto a parecchie concorrenti della stessa fascia di prezzo, e la componentistica europea, fortemente voluta dallo staff italiano. Sotto le aspettative, come detto, il motore.Questo modello, in definitiva, rafforza la scelta intrapresa da Benelli e dalla proprietà cinese QJ: riconvertire il marchio attraverso una strategia di presenza sul mercato che permetta di raggiungere numeri interessanti – più all’estero che in Italia –, dando spazio agli scooter e alle moto “intelligenti” come la BN 600R. A qualcuno, specialmente tra i nostalgici del glorioso marchio Benelli, potrà non piacere, ma l’alternativa al momento non esiste.

 

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