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Trofeo KTM Enduro Farini

Seconda avventura al trofeo enduro del nostro "tapascione", che questa volta ha dovuto vedersela con il maltempo...

Testo Alessio Barbanti – Foto Andrea Stefanoni e Roberto Rossi

“La casa delle favole”:  è il romantico nome di un piccolissimo borgo sperduto nel profondo della Val di Nure tra le colline piacentine, dove io e i due Andrea, miei compagni di avventura e di camera, troviamo alloggio il sabato sera prima della gara. Le favole, però, non sono sempre come ci si aspetta. Alle 4.30 di notte mi sveglio per l’ennesima volta perché il mio compagno di camera russa come un orso in letargo, e mentre sto pensando di “soffocarlo” col cuscino il rumore della pioggia sul tetto mi fa pensare che al risveglio ci saranno problemi ben più seri da affrontare rispetto al respiro rumoroso del mio vicino. Le previsioni meteo, in effetti, non davano molte speranze per il weekend, ma si sa, la speranza è l’ultima a morire, basta essere ottimisti!La mattina il cielo non promette nulla di buono e mentre siamo sul furgone diretti a Farini piove a dirotto: la voglia di infilarsi su per i sentieri in moto è ai minimi termini. 

Per la terza tappa del 2016 il Trofeo Enduro KTM ha fatto ritorno a Farini, dopo l’edizione del 2013. Non è passato molto tempo in effetti, ma questo silenzioso e tranquillo paesino immerso tra le colline piacentine nel settembre scorso è stato devastato da una violentissima alluvione che ha spazzato via il centro sportivo, la strada e addirittura alcune case. Da qui la decisione da parte di KTM Italia e del Moto Club Chieve di portare un po’ di allegria e di solidarietà in un luogo che lentamente sta tornando alla vita normale.

TrofeoKTM2016Farini-028Naso all’insù, grigio. Penso che sono qui per divertirmi, ma quel cielo che incombe su di noi ha tutta l’aria di volermi far passare la voglia e rovinarmi una bella giornata di enduro con gli amici. E poi la moto: visto che il pilota è quello che è, per questa gara avevo preparato almeno Lei nel migliore dei modi. Alla mia Six-Days ho regalato tutte le plastiche nuove, grafiche del Trofeo appena messe, qualche adesivo per personalizzarla qua e là, gomme nuove con mousse per “attaccare” sulle pietraie più cattive. E adesso chi me lo fa fare di andare a devastarla dopo almeno un giorno e mezzo di lavoro per tirarla a lucido? In effetti, lo ammetto, ho avuto la forte tentazione di rinunciare. Manca ancora un’ora alla partenza e la pioggia smette. Quindi dico, ok, almeno ci provo, se poi alla fine del primo dei tre giri, di 40 km ciascuno, capisco che per me oggi è meglio rifugiarmi in un bar, c’è sempre tempo. Quindi decido di vestirmi di tutto punto per partire, tanto ha smesso. Chiudo il furgone, mi avvio verso il parco chiuso e, manco a dirlo, ricomincia a piovere!

Vabbè, siamo qui a fare enduro, mica una partita a carte, quindi alle 9.37 motore acceso e via.Il percorso è bellissimo, con pochissimi tratti di asfalto. Tutto da guidare, e anche in trasferimento non c’è molto tempo per prendere fiato. In un susseguirsi di mulattiere, pietraie, single track in salita e discesa, c’è tutto il meglio del campionario enduristico, con quel tocco in più dato dal fatto che l’acqua ha reso le pietre a dir poco viscide, ed alcune zone nel bosco buone per fare i bagni… nel fango!

TrofeoKTM2016Farini-016La prima prova speciale “in linea” è una vera goduria, anche perché incredibilmente non è troppo bagnata. Dopo una decina di curve su un bel pratone in pendenza e un passaggio stretto in un breve tratto di bosco, si sviluppa in un serpentone veloce, quasi tutto da quarta, scorrevole ma con zone “farcite” di pietre, dove serve scegliere con precisione la traiettoria da seguire.

Fin qui tutto bene, malgrado le premesse. Peccato che a metà del secondo giro di gara sulla valle si abbatta un altro diluvio e di lì a poco tocchi a me entrare nel cross test.

La prima parte della prova speciale si sviluppa su un prato che pende come una pista nera da sci. Lo scenario che mi si presenta davanti è a dir poco scoraggiante. Il prato è diventato uno scivolo insaponato, dove alcuni piloti lottano per rialzare le moto da terra come se si stessero arrampicando sull’albero della cuccagna! Un bel respiro e via, sembra di guidare sulle uova. Nella seconda parte del percorso, non so come, raggiungo i due piloti davanti a me. La scena è a dir poco esilarante, almeno per chi ci guarda da fuori:

TrofeoKTM2016Farini-011si innesca una bagarre tra lumache, con noi impegnati in una lotta estenuante a velocità quantificabili in centimetri all’ora, praticamente quasi fermi a cercare trazione a qualche curva dalla fine. La spunto sugli altri due contendenti con un tempo che, tanto per rendere l’idea, è di 50″ superiore a quello del giro precedente nella stessa prova. Concludo con uno spettacolare hi-side dopo la fotocellula, con la moto che mi si è messa a bandiera per poi lanciarmi dall’altra parte. Tutto questo ha costretto gli uomini del Moto Club Chieve a un lavoro extra: sono stati pronti e bravissimi a modificare alcune zone delle prove speciali rese oramai impraticabili per l’ultimo giro di gara. 

Per come era iniziata alla fine è andata più che bene: la soddisfazione di finire una gara così è sicuramente doppia, soprattutto per qualcuno, leggi il sottoscritto, che non ha mai messo le ruote su un prato bagnato prima di domenica scorsa, e che quando ci sono queste “belle” giornate al posto di andare a girare in moto di solito si rigira nel letto…

 

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