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Prova Bridgestone S20 Hypersport

Arriva dal Giappone e porta in dote tutta la tecnologia della MotoGP. Il nuovo Bridgestone S20 Hypersport punta a essere il riferimento nel segmento degli pneumatici sportivi stradali.

Doppia mescola: ormai queste parole sono sulla bocca di tutti gli appassionati di moto sportive, che con i pneumatici “multicompound” convivono da qualche tempo.Come ci è già capitato di sottolineare, questa caratteristica tecnica, nata per offrire il meglio nelle competizioni, alla fine risulta essere la migliore per i pneumatici stradali sportivi (ma è presente anche su qualche prodotto turistico, quelli che devono coprire un range di utilizzo molto vasto: dalla gita al mare con fidanzata e costume al seguito, alla smanettata in pista. Il tutto dovendo gestire potenze attorno ai 180 cavalli, assicurare percorrenze chilometriche accettabili e garantire un funzionamento sicuro anche sul bagnato.Bridgestone è stato il primo costruttore al mondo a credere in questa soluzione (con il BT12 nel 1985) e con l’S20 Hypersport vuole ribadire la sua leadership tecnologica. Per il suo nuovo supersportivo stradale, la Casa Giapponese ha cambiato addirittura sigla. Una S al posto del classico “BT” sottolinea come Bridgestone abbia evoluto il proprio prodotto.Detto questo, l’S20 rientra ancora, come il suo predecessore (il BT016 Pro), nella categoria degli pneumatci Hypersport stradali, quei prodotti, quindi, che nascono per offrire il miglior servizio su strada ma con una comunque spiccata propensione all’utilizzo in pista. In soldoni: non saranno questi gli pneumatici che vi faranno fare il tempo in qualifica, ma vi consentiranno di girare nei track day senza problemi e altrettanto senza problemi vi faranno tornare a casa in sicurezza sotto un acquazzone. Troverete l’S20 come primo equipaggiamento sulla Honda CBR1000RR e sulla Suzuki GSX-R1000.Le evoluzioni che Bridgestone ha apportato all’S20 vanno un po’ in tutte le direzioni. Come sempre accade nel campo degli pneumatici, ogni anno i limiti si spostano un po’ più avanti, cambiano i prodotti di riferimento. In ogni caso, Bridgestone un riferimento lo aveva già in casa: il BT016 Pro, pneumatico molto valido sotto molti punti di vista, versatile e ottimo anche in pista.Per migliorarlo i tecnici giapponesi hanno lavorato soprattutto a livello di disegno del battistrada e di mescole. Il magico “impasto nero” che consente agli pneumatici di tenerci incollati all’asfalto non smette mai di evolversi. Per la S20 arriva un nuovo polimero battezzato “nano pro tech” con la silice a garantire grande velocità di riscaldamento e buon grip sul bagnato. Tutto nuovo in questo campo, quindi, ma è nuovo anche il modo in cui le mescole sono state distribuite lungo il profilo degli pneumatici. Sì, perché proprio come il suo predecessore, l’S20 è uno pneumatico bimescola, soluzione utilizzata sia per l’anteriore sia per il posteriore.La parte centrale del battistrada utilizza una mescola più dura per resistere meglio all’usura, mentre la parte laterale è più morbida per ottimizzare il grip. È aumentata l’area della mescola morbida sul pneumatico anteriore, mentre è diminuita al posteriore, con l’intenzione di ottenere un miglior compromesso tra grip e durata. In particolare Bridgestone ha lavorato parecchio per diminuire il tempo di warm up e offrire un grip ottimale anche alle basse temperature.Bridgestone ha fatto al solito le cose in grande: una giornata in pista a Portimao con alcune delle migliori sportive del momento e in più un percorso fuori dai cordoli per saggiare il comportamento su strada.In pista la S20 si sono trovate a proprio agio. Non sono gomme specialistiche, intendiamoci, ma rivelano comunque un livello di performance decisamente buono, gestendo anche le cavallerie delle 1.000 senza troppi problemi. In questi casi, con BMW e Kawasaki ad esempio, il traction control in questo caso non entra in azione spesso. Una cosa non così scontata, questa, con pneumatici di questo tipo, visto che far lavorare al meglio i traction control delle moderne 1000 non è semplice per una gomma non di primo equipaggiamento.In ogni caso, uno dei lati positivi delle S20 è la capacità di comunicare con il pilota l’avvicinarsi del limite. Il grip è rimasto consistente con tutte le moto per quasi tutta la durata del turno e quando calava lo faceva in modo progressivo con perdite di aderenza sempre assolutamente gestibili. Nessun problema, invece, con l’anteriore che si è rivelato molto sincero e intuitivo, grazie al profilo progressivo e neutro, almeno nella fase iniziale della piega. Neutralità apprezzabile, ad esempio, con la KTM RC8, di solito una bella “peperina” quanto a maneggevolezza, che tuttavia sembrava, tra le moto provate, quella più in sintonia con le nuove Bridgestone, offrendo un divertimento assoluto nella guida.Sterzo sempre solido e comportamento “rotondo” sono la caratteristica peculiare delle S20, che tuttavia sono delle gomme svelte ma non ipermaneggevoli. O, almeno, non lo sono fino alla fine dell’inclinazione concessa. Quello che si è notato, infatti, è che dopo una prima parte di discesa in piega rapida e convincente, arriva una seconda parte in cui occorre insistere un po’.Nessun problema su strada, dove le S20 hanno dimostrato un potenziale nettamente superiore a quello che è consentito sfruttare su percorsi aperti al traffico. Metterle in crisi qui è praticamente impossibile.Le misure delle Bridgestone S20 HypersportAnteriore130/70ZR16 (61W) M/C120/60ZR17 (55W) M/C120/70ZR17 (58W) M/C110/70ZR17 (54W) M/C Posteriore150/60ZR17 (66W) M/C160/60ZR17 (69W) M/C170/60ZR17 (72W) M/C180/55ZR17 (73W) M/C190/50ZR17 (73W) M/C190/55ZR17 (75W) M/C200/50ZR17 (75W) M/C 

 

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