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Bambini in auto, tutto quello che c’è da sapere

Trucchi da genitoreIl miglior viaggiatore al mondo? Il bambino, anzi il bebè. Sin dai primi giorni di vita, il pargolo dimostra il proprio amore per l’auto lasciandosi cullare al punto da addormentarsi o, quanto meno, da trovare (per un attimo) pace. Un piccolo miracolo che dona un frammento di tranquillità ai genitori, ma che con l’andare del tempo viene progressivamente sostituito dalla fatidica domanda: “Quanto manca?”. Come affrontare questa situazione, specie qualora centinaia di km separino dall’agognata meta? Ecco una serie di suggerimenti che spaziano dalle dotazioni dell’auto allo stile di guida, dagli accessori irrinunciabili ai “trucchi” per rendere più piacevole, o quantomeno non traumatica, l’esperienza di viaggio con il piccolo a bordo.La sicurezza prima di tuttoEbbene sì, vostro figlio strillerà come un’aquila non appena messo nell’apposito seggiolino. Pochi bambini apprezzano i sistemi di ritenuta loro dedicati, obbligatori sinché non abbiano raggiunto i 150 cm d’altezza. La tentazione di prenderlo in braccio sarà fortissima, ma resistere è un obbligo di legge oltre che una condotta necessaria per scongiurare lesioni in caso d’incidente. Altrettanto fondamentale è ricordarsi di attivare la sicura che impedisce l’apertura delle portiere dall’interno, così da evitare che il frugoletto si tuffi stile Tania Cagnotto.Il climatizzatore trizonaMettete mano al portafoglio e, qualora possibile, optate per una vettura che consenta di regolare disgiuntamente temperatura e intensità dei flussi tra sedili anteriori e posteriori. Chi guida ha solitamente più caldo di quanti occupano il divanetto e tende a raffreddare l’aria con maggiore decisione. La possibilità di personalizzare la climatizzazione vi eviterà di surgelare il poppante e al tempo stesso litigare con il partner. Il quale, inevitabilmente, avrà freddo anche ad agosto con 37°C.Le sospensioni pneumaticheLa panacea di tutti i mali. Che si viaggi sul pavé in città oppure lungo i viadotti autostradali, che si affrontino i tornanti di un passo di montagna o lievi sterrati, le sospensioni “ad aria” garantiscono un’efficace attenuazione delle vibrazioni e un preciso assorbimento degli scossoni. Complici i moderni sistemi per la selezione delle modalità di guida, che influiscono anche sulla taratura di molle e ammortizzatori, diviene possibile spaziare da un assetto super soft, ideale per ottenere l’effetto culla caro ai bambini, a una configurazione hard che consenta, una volta sbarcata la prole, di gustare le doti dinamiche dell’auto.Lo stile di guidaAvete il piede pesante? Alleggeritelo. Prima di ogni curva impostate la staccata come Vettel al termine del tunnel di Montecarlo? Cambiate stile di guida. I bambini, specie in tenera età, non amano essere “frullati”. Prediligono un’andatura moderata e, soprattutto, traiettorie rotonde forti d’inserimenti progressivi e velocità di percorrenza contenute. Prestate particolare attenzione a tombini e rallenta traffico: svegliare il pargolo addormentato con tanta fatica sarebbe un vero peccato. Specie perché il vostro partner ve la farebbe pagare.Le tendine parasole o i vetri oscuratiI raggi solari diretti su di un bambino, oltretutto compresso dal seggiolino di ritenuta, sono una tortura. Per donare un minimo di sollievo al piccolo passeggero è bene acquistare una vettura con i vetri oscurati, in grado di limitare l’intensità del calore, ma non di schermare dai raggi UV. Meglio, in quest’ottica, affidarsi a una tendina parasole originale o after market, solitamente applicabile mediante ventose. In entrambi i casi, a un discreto beneficio termico si aggiunge il vantaggio della privacy qualora si debba allattare o cambiare il bimbo in auto.Rear entertainmentIncollare un bambino a un apparecchio elettronico non è il massimo, specie perché i piccoli sono attratti dai display come le falene dalla luce. A mali estremi, però, estremi rimedi. Quando favole, canzoni, giochetti e racconti hanno fallito, è il momento di ricorrere a Peppa Pig. Oppure a qualsiasi cartone animato, gioco virtuale o video sia in grado di distogliere il pupo dal pianto e dall’incessante ritornello del “quanto manca?”. Gli schermi alle spalle dei sedili anteriori sono ottimi in tal senso, specie se gestibili disgiuntamente da più bambini. Una dotazione hi-tech che, in alcuni casi, dona più tranquillità di un paracadute durante un lancio con la tuta alare.La musica on demandNon c’è nulla che riesca a calmare i bambini come una canzone dolce e rilassante. Dato però che la programmazione radio difficilmente incontra i gusti di un 4enne, o giù di lì, è consigliabile optare per un servizio di musica on demand. Ad esempio Spotify, Google Play Music o Deezer. Magari avendo l’accortezza di scegliere un fornitore di brani supportato da un’app compatibile con i diversi protocolli di dialogo tra vettura e smartphone – come Apple CarPlay o Android Auto – così da poter gestire le playlist direttamente attraverso il sistema multimediale della vettura.I giocattoliCompratene a quintali. Lasciate perdere pedagoghi, esperti dell’infanzia e gran visir della scuola materna: i giocattoli sono un’ancora di salvezza. Meglio avere una dotazione “da macchina”, sempre pronta all’occorrenza. Vostro figlio adora l’orsacchiotto blu? Prendetene due, di cui uno stabilmente in abitacolo. Attenzione, semplicemente, a prediligere oggetti morbidi e privi di spigoli, così da evitare che si trasformino in proiettili nel malaugurato caso di un impatto, oltre che selezionare prodotti che non temano gli sbalzi di temperatura; in particolar modo il caldo asfissiante tipico di una sosta sotto il sole.La notte è amicaViaggiare di notte non mette al riparo da qualsiasi inconveniente, ma sicuramente rende meno impegnativo il viaggio. Vuoi per le temperature gradevoli d’estate, vuoi per l’assenza dell’irraggiamento solare o, ancora, per la sonnolenza che s’impadronisce più facilmente dei bambini. La notte è amica, anche perché difficilmente accompagnata da code estenuanti dovute al traffico. Attenzione, però, qualora si viaggi lontano dalle autostrade: l’assenza di locali pubblici aperti costringe all’autosufficienza.Acqua e ciboNon commettete passi falsi. Mai farsi trovare senza una bottiglietta d’acqua o uno snack in vettura. Il nemico, pardon, il bambino, fiuta la situazione meglio di un bracco i tartufi e qualora si sia incappati in una dimenticanza è pronto a scatenare l’inferno, dimostrandosi prossimo a impazzire se i bisogni primari non vengono immediatamente soddisfatti. Quindi armatevi di bottigliette d’acqua, meglio frizzante dato che l’anidride carbonica scongiura la formazione dei batteri dopo la prima apertura, frutta disidratata – nutriente e facile da digerire – oppure di semplici, ma intramontabili, biscotti. Niente bibite zuccherate: la sete peggiora e i pargoli si gonfiano come palloni, bevendone a ettolitri.Gli accessori elettriciFrigoriferi portatili e scalda biberon non possono mancare nella dotazione di bordo. In entrambi i casi l’alimentazione è garantita dalla presa accendisigari dell’auto. La presenza delle stazioni di servizio, specie in autostrada, ha in parte attenuato l’importanza di questi accessori, indispensabili per quanti si trovino a viaggiare in zone scarsamente abitate. Così come di notte. Insomma, se mai doveste attraversare il Canton Zugo, nel cuore della Svizzera rurale, dopo le 10 di sera, è meglio che siate in grado di scaldare autonomamente il biberon. Difficilmente trovereste un bar aperto…I consumabiliSe non possedete almeno dieci pacchi di salviettine, tre copertine, un metro cubo di fazzolettini di carta e un sacchetto per la spazzatura, allora non avete figli. Se, invece, la vostra vettura sembra il reparto “salute e benessere” dell’Esselunga, allora conoscete le gioie del viaggiare con i bambini a bordo. Del resto, tra rigurgiti, ditate, pedate, cibo sparso e liquidi rovesciati, non potete farvi trovare impreparati. La salviettina umidificata è il miglior amico del genitore.La pazienzaÈ l’unica dotazione che non ha prezzo. La pazienza è un bene prezioso, anzi preziosissimo. Qualsiasi cosa accada, perché qualcosa accadrà, respirate a fondo, contate fino a mille (dieci è troppo poco), sfoderate un sorriso e tentate di risolvere la situazione. Il giorno dopo, ripensando all’accaduto, vi farete una grassa risata. Forse.

 

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