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Mick Schumacher e altri figli d’arte nella storia del motorsport

Con il debutto di Mick Schumacher in F1, si riaccende "la sfida" tra padre e figlio. Ripercorriamo alcuni duelli del passato e non

SOSPESI

CARLOS SAINZ JR. – CARLOS SAINZ SR.

Carlos Sainz Sr.

Più che sospeso il giudizio sarebbe da considerarsi impossibile, in quanto nessuno dei due Sainz ha mai avuto modo di confrontarsi con l’altro nella stessa categoria. Papà Carlos Sr. ha in bacheca 2 titoli mondiali rally e 3 vittorie alla Dakar (l’ultima l’ha vinta lo scorso anno a 57 anni…).

Il figlio Carlos Jr. con il mondo dei rally non ha proprio nulla a che vedere, poiché sembrerebbe preferire l’asfalto, in particolar modo la Formula Uno. Nonostante non abbia ancora vinto nulla nella massima categoria Carlos Jr. può già vantarsi di un traguardo impensabile per il padre: essere un pilota Ferrari.

KALLE ROVANPERÄ – HARRY ROVANPERÄ

Kalle Rovanperä

Giudizio sospeso, in quanto Kalle è ancora all’inizio della sua carriera, non viene però difficile credere che in un futuro non troppo lontano possa battere il padre Harry che fino a questo momento può vantarsi di aver vinto un rally. Una curiosità divertente – se vogliamo anche affascinante – sul giovane Kalle è l’età alla quale ha iniziato a guidare. Su YouTube è possibile trovare dei video che mostrano il pilota finlandese guidare un’auto da rally sulla neve alla tenera età di 8 anni.

KEVIN MAGNUSSEN – JAN MAGNUSSEN

Kevin Magnussen

Se dovessimo guardare solamente i risultati ottenuti in Formula Uno il figlio, Kevin, vincerebbe solo grazie all’unico podio conquistato in carriera (impresa non riuscita al padre). Ma papà Jan ha dalla sua parte 4 vittorie di categoria alla 24h di Le Mans. Preferiamo sospendere il giudizio per il semplice fatto che a partire da quest’anno Kevin correrà negli USA con Chip Ganassi nel campionato IMSA. Che sia il preludio a un futuro nella gara di durata più prestigiosa, ovvero la 24 Ore di Le Mans?

MICK SCHUMACHER – MICHAEL SCHUMACHER

Michael Shumacher

Chiaramente anche in questo caso il giudizio è sospeso, per il semplice motivo che Mick non ha ancora avuto modo di mettere in mostra le sue capacità alla guida di una monoposto di Formula Uno. Battere papà Michael sarà un’impresa molto ardua, ma la storia ci insegna che non bisogna mai dire mai. Resta comunque il fatto che Mick sia un bravissimo ragazzo che senza far tanto rumore per niente – il suo cognome gliel’avrebbe permesso – è stato in grado di trovare un sedile per il 2021.

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