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Nuova Graziella

Negli anni ’60 è stata uno dei simboli dell’emancipazione femminile, divenendo talmente popolare da identificarsi con un genere di biciclette. Ora la Graziella è tornata, più tecnologia e con un tocco glamour

Il 2011 è stato l’anno che ha segnato il sorpasso delle biciclette sulle automobili nelle vendite. Al boom del “2 Senza” ha certamente contribuito la rievocazione di modelli del passato, come le biciclette a scatto fisso, le legend da corsa o le biciclette degli anni 60′, come la Graziella. Quello delle modern-classic, è quindi un fenomeno sempre più in voga, che si espande a quasi tutti i segmenti della mobilità, dalle auto alle moto e ora che è boom di vendite, anche alle biciclette.Un fenomeno in cui si inserisce alla perfezione anche la Graziella, la famosa bicicletta pieghevole disegnata da Rinaldo Donzelli e prodotta a partire dal 1964. Il nome scelto per questa bicicletta fu un omaggio alla rivista “Grazia”, media partner di Graziella, che contribuì a renderla famosa al punto che divenne presto un’icona del made in Italy degli anni sessanta.Il modello originario della Graziella aveva una struttura molto semplice ma allo stesso tempo geniale, con una cerniera centrale per poterla piegare; aveva ruote molto piccole, e sella e manubrio smontabili, per occupare il minor spazio possibile anche da piegata nei bagagliai delle utilitarie del boom economico. Nel 1971 subì un restyling in cui venne aumentato il diametro delle ruote fino a 20” e fu aggiunto il portapacchi in tinta.  Questo modello di Graziella fu prodotto fino alla fine degli anni ottanta e ispirò – talvolta fu proprio copiata – moltissimi costruttori in tutto il Mondo fino a far nascere un vero e proprio segmento, quello delle bici pieghevoli.Da icona del boom economico a icona fashion il passo è breve, almeno così spera chi costruisce la nuova Graziella che ritorna sulle nostre strade grazie alla Bottecchia Cicli: l’azienda veneta ha infatti da poco presentato al pubblico la Graziella 2013, tecnologica ed elegante, ma ispirata al modello originario.Il materiale impiegato per la costruzione del telaio è l’alluminio, non più l’acciaio del vecchio modello. Anche il sistema di chiusura è simile a quello originario ma appare ancora più robusto e i cavi che scorrono all’interno del telaio ora sono protetti da una guaina metallica, molto utile durante le operazioni di apertura e chiusura della bici.Le ruote sono sempre da 20” e il portapacchi è saldato al telaio, come il modello vecchio, il che lo rende molto robusto: lo si piuò sovraccaricare e ci può salire anche una persona in piedi, come si faceva una volta (diteci voi chi non lo ha mai fatto in gioventù).Per compattarla non serve più estrarre il manubrio, che ora si ripiega completamente su se stesso; anche i pedali sono pieghevoli e tutto ciò consente alla nuova Graziella di occupare davvero poco spazio da chiusa. Tra le novità più tecnologiche ci sono il cambio nel mozzo Shimano Nexus a 3 velocità e le luci a led: quella anteriore è integrata nel telaio; la posteriore è estraibile.La nuova Graziella è disponibile in tre colorazioni: il Bianco Brigitte e il Blu Salvador, in omaggio alla Bardot e a Dalì, che furono possessori del modello originario e il Nero Passione. Tra gli accessori più glamour ci sono sella e manopole in pelle griffate Graziella, oltre ai set di borse in tinta con il telaio.Tutta questa tecnologia e la cura per i dettagli però si pagano: la nuova Graziella costa infatti 699 euro.Adesso immaginate di portarvi la nuova Graziella in treno o nel bagagliaio dell’auto, per poi raggiungere in bici il centro città; o di portare l’auto dal meccanico per il tagliando  e tornare a casa in Graziella: forse questa bici non è solo rievocazione del passato ma rappresenta un concetto moderno ed eco-friendly di mobilità.

 

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