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Hyundai: “Sostenibilità e piacere di guida possono coesistere”

Lo afferma il Presidente di Hyundai Italia, regalando speranze a chi, come noi, non considera l’auto solo come un mezzo di trasporto

Ci volevano i coreani di Hyundai (e della controllata Kia), per “salvare” l’auto; o meglio: per salvaguardare la concezione dell’auto come oggetto di passione, oltre il mezzo di trasporto. Uno scenario che nemmeno il più fantasioso e arguto fra gli osservatori del mondo automotive avrebbe saputo anticipare non un secolo fa ma anche solo 15 anni fa. Invece, salvo poche eccezioni (vedi BMW e Mercedes, per citarne due e senza stare a scomodare i marchi più esclusivi come Ferrari), l’auto viene quasi rinnegata. Quante volte avete letto “abbiamo avviato la trasformazione per passare da costruttore di automobili a fornitori di servizi di mobilità sostenibile”? Troppe. 

Il bello, peraltro, è che una cosa non esclude l’altra: allargare gli orizzonti spingendo sull’elettrificazione, sulle nuove forme di utilizzo dell’auto (non più solo acquisto, anzi) e su sistemi di assistenza alla guida sempre più raffinati non significa mortificare la passione per l’automobile. Così almeno la pensiamo noi, ma soprattutto un colosso come Hyundai, appunto (lo dimostra per esempio la Hyundai Ioniq 6). Proprio per capire meglio il punto di vista dei coreani vi mettiamo il link all’intervista che i colleghi di Top Gear Italia hanno fatto ad Andrea Crespi, che i coreani li conosce molto bene e gode della loro totale fiducia: è lui infatti il nuovo Presidente di Hyundai Italia. Una carica molto importante che si aggiunge a quella di Managing Director che ricopre dal 2013.

Intervista: Andrea Crespi: “Elettriche sì ma belle da guidare”

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