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Prova BMW M 1000 R, estrema ma facile

L’annuncio del suo arrivo ha acceso gli animi degli amanti delle Hyper Naked. La M 1000 RR supera per la prima volta su una nuda di serie la soglia dei 210 CV. Ma è potenza “inutile” o c’è dell’altro? Siamo volati in Spagna per capirlo.

L’arrivo della BMW M 1000 R stampa un sorriso in faccia a tutti i fan delle sportive dell’Elica e più in generale agli amanti delle naked più arroganti del mondo. E se in passato c’è stato chi ha esagerato, con questa nuova moto possiamo facilmente affermare che ai ragazzi di Monaco è scappata un po’ la mano. Con la M 1000 R in BMW si sono spinti molto in avanti sia dal punto di vista dell’aerodinamica sia dal punto di vista delle prestazioni. Ma di lei vi abbiamo già parlato in dettaglio in questo articolo, per cui qui vado subito al sodo raccontandovi come va.BMW M 1000 R biancaNon prima però di aver fatto un breve riassunto degli ingredienti super speziati che caratterizzano la prima naked del mondo M. Perché magari siete pigri, l’altro articolo non lo volete leggere (però potete guardare il video). La base tecnica è quella della S 1000 RR, il motore è proprio lo stesso con fasatura variabile Shift Cam e ben 210 cavalli, 45 cavalli in più della S 1000 R. I rapporti sono corti, molto più corti, due denti di corona in più (da 45 a 47), e rispetto alla “R” sono più corte anche quarta, quinta e sesta. Anche il telaio è lo stesso, identico, della sportiva in edizione 2023; l’elettronica aggiunge lo slide control, per gestire la derapata in frenata, e il controllo del freno motore su tre livelli. Spuntano enormi ali a spingere l’avantreno a terra, con un carico che a 220 km orari arriva a 11 kg. Ah, i freni sono gli stessi della M 1000 RR, quindi le pinze anteriori sono le nuove radiali by Nissin.

Finito il riassuntino, andiamo a provare la moto…

Continua a leggere –> Vai alla prova su strada della M 1000 R

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