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Auto a energia solare: Lightyear 2 costerà meno di 30.000 euro. Se mai arriverà

Il progetto è ambizioso ma sconta già grosse difficoltà finanziarie. Ecco tutto quello che sappiamo, tecnicamente e non solo

Oltre 1.000 km con una sola ricarica. Anzi, meglio: se si percorrono esclusivamente tragitti brevi e medi, si può fare a meno della presa elettrica, perché a muovere la Lightyear 0 provvede l’energia solare, catturata dai pannelli posizionati sulla carrozzeria e sufficiente, in condizioni ottimali, a percorrere circa 70 km senza intaccare gli accumulatori. Se non siamo al moto perpetuo, poco ci manca. Il che, detto con il massimo rispetto per gli ingegneri olandesi che hanno progettato questo “siluro” su quattro ruote, non può non suscitare qualche interrogativo. Dubbi che saremmo ben felici venissero smontati uno a uno, quando la Lightyear 2, auto a energia solare, arriverà su strada; anzi – se – arriverà su strada. È di oggi infatti la notizia che l’azienda ha avviato un piano di ristrutturazione in seguito al quale la produzione della “0” è stata cancellata per concentrarsi sulla “2”. Sotto, trovate tutti i dettagli sui due modelli. Capiamo ora meglio in quale situazione si trovi Lightyear: oltre ad annullare il progetto “0”, ha richiesto la sospensione dei pagamenti verso Atlas Technologies B.V., la parte operativa della compagnia, incaricata della produzione della Lightyear 0. Tale procedura viene richiesta dalle aziende in difficoltà finanziarie al fine di differire i pagamenti e cercare di evitare la bancarotta.

auto a energia solare

L’uso dei pannelli solari oggi

Ma torniamo ora ai dubbi di cui sopra. Il primo, il più banale: perché non ci ha pensato nessuno, finora, all’auto a energia solare? Perché i grandi gruppi automobilistici che possono permettersi i migliori ingegneri al mondo non hanno mai preso in considerazione questa strada così semplice e immediata? A maggior ragione negli ultimi 5/6 anni, in cui la spinta verso l’elettrico e la sostenibilità è stata più forte che mai. Invece, appunto, gruppi come Volkswagen, Toyota, Stellantis, BMW, Daimler, per non dire dei colossi cinesi, stanno sostenendo investimenti multimiliardari (in euro, dollari, yen, yuan, quello che preferite) per la costruzione di gigafactory, per migliorare la tecnologia delle batterie attuali e per trovarne di nuove, come per esempio quella delle batterie allo stato solido. Si potrebbe pensare, anche se sarebbe difficile sostenerlo con convinzione, che a nessuna delle menti brillanti che progettano auto in grado di guidare da sole sia venuta l’idea di sfruttare il sole per muoverle. Una teoria che però cade ben presto alla luce (e scusate il gioco di parole) del fatto che i pannelli solari sono già utilizzati su alcune auto ma solo per alimentare i servizi, come per esempio l’aria condizionata. 

I pannelli solari della Lightyear 0

I pannelli solari di cui è dotata la Lightyear hanno una superficie di 5 metri quadrati e le consentono di ricaricare la batteria ogni volta che ci si muove o che si lascia l’auto esposta al sole. Secondo i dati dichiarati dagli olandesi, in condizioni ottimali si arrivano a percorrere fino a 70 km grazie esclusivamente al sole, oltre ai 625 km garantiti dal pacco batterie di 60 kWh di capacità. Dati ancora da omologare e, soprattutto, soggetti a grandi fluttuazioni in funzione dell’esposizione ai raggi solari. Lo stesso ragionamento vale per un’altra promessa di Lightyear: se si usa l’auto per i brevi spostamenti quotidiani, nei periodi di maggior irraggiamento solare si può circolare senza mai attaccarsi alla spina. 

auto a energia solare - Lightyear

Le peculiarità della Lightyear 0

Un traguardo sensazionale, non c’è dubbio, raggiunto però spingendo tantissimo sull’aerodinamica e sul contenimento del peso: la già citata forma a siluro di questa auto a energia solare porta il Cx a soli 0,19, mentre il peso è pari a 1.575 kg; pochi per un’elettrica. Tutto questo, insieme alla soluzione dei motori “annegati” in ogni ruota che riduce al minimo le perdite, consente un’efficienza record: 10,5 kWh per 100 chilometri. Va da sé che una tale estremizzazione è assai difficile da replicare su auto “per tutti i giorni”: una carrozzeria così lunga e bassa non è esattamente ciò che richiede il mercato (anche perché è oggettivamente poco pratica), mentre il peso inferiore ai 1.600 kg presumibilmente è “figlio” dell’utilizzo di materiali molto costosi. Ma anche in questo campo Lightyear ha l’asso nella manica.

La questione del prezzo

Come sopra: saremmo felicissimi di essere smentiti e che l’auto a energia solare arrivi sul serio, ma non si può non nutrire qualche dubbio sul prezzo della Lightyear 2, che l’azienda olandese vuole tenere al di sotto dei 30.000 euro. La perplessità nasce soprattutto dal fatto che la Lightyear 0, quella in vendita già alla fine di quest’anno, è proposta a 250.000 euro. Va bene che la tecnologia fa progressi, ma dividere per sei il prezzo di produzione ha il sapore del miracolo. A onor del vero, sul sito della Casa c’è scritto chiaramente che questa soglia è l’obiettivo finale, non un valore di listino. Peraltro, se si pensa a Tesla, il fatto che la Model 3 costi decisamente di più di quanto promesso inizialmente da Elon Musk non ha costituito un freno al successo della vettura. A proposito di persone: per chi si stesse chiedendo qualcosa in più su Lightyear, l’azienda è stata fondata nel 2016 dai membri del Solar Team Eindhoven, un progetto di studio dell’Università della tecnologia di Eindhoven. 

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