Mentre in Oriente in questi giorni tiene banco il Salone di Shanghai, Cupra sceglie Berlino per svelare al mondo la Tavascan, il suo primo SUV coupé elettrico. Questo modello arriverà sul mercato nel 2024 e andrà ad affiancare la compatta Born nella gamma a zero emissioni locali. Nel 2025 la famiglia si amplierà poi ancora con i lanci della Terramar e della UrbanRebel. D’altro canto è risaputo come Cupra punti a una totale elettrificazione entro il 2030. Ora però non divaghiamo troppo e concentriamoci sulla nuova arrivata, anche perché su du lei c’è molto da dire.
Che carattere, questa Tavascan!
Con un’auto nuova di zecca è doveroso partire dalla linea, che nel caso della Cupra Tavascan sprizza grinta da tutti i pori. Fascione paraurti e cofano danno alla macchina un’aria aggressiva, enfatizzata anche dagli inediti fari LED Matrix con firma luminosa a tre triangoli. Così come sui modelli già a catalogo, la fiancata è solcata da nervature decise, che guidano lo sguardo verso la zona posteriore. Qui la scena è dominata dai gruppi ottici che attraversano tutta la coda. E, a proposito di luci, attenti a un dettaglio: i loghi Cupra s’illuminano, una soluzione assai rara. Stando alla scheda tecnica, la lunghezza, la larghezza e l’altezza sono rispettivamente di 464, 186 e 160 cm. Il passo misura invece 277 cm. I cerchi che appaiono in foto sono da 21 pollici, ma a catalogo ci sono anche quelli da 19 e da 20. Avete notato poi i montanti del parabrezza neri? Si mimetizzano con la vetratura facendo sembrare l’abitacolo avvolto dalla visiera di un casco.
Schiena dritta
Se la carrozzeria della Cupra Tavascan sfoggia una personalità prorompente, l’abitacolo non è certo da meno. Qui la cosa più caratterizzante è quella che la stessa Casa definisce la “spina dorsale“. Si tratta di un elemento che collega la console centrale e la plancia e la cui forma trova poi continuità in una modanatura ripresa pure dai pannelli delle porte. Al centro della scena si erge lo schermo del sistema d’infotainment da ben 15 pollici, il più grande mai montato da una Cupra, con tanto di connettività wireless per gli smartphone attraverso Apple CarPlay e Android Auto. A completare un panorama completamente digitale sono una barra di comandi touch, il Digital Cockpit della strumentazione e l’head-up display con realtà aumentata.
Tanto rame e un tocco… green
Tra gli highlight dell’abitacolo vanno annoverati anche i sedili sportivi con poggiatesta integrato, sotto il quale spicca un motivo a V ramato, in quello è ormai riconosciuto da tutti come il colore sociale Cupra. L’azienda fa sapere che più avanti saranno offerti sedili ancora più corsaioli, chiamati Cup Bucket, ma pure questi fanno un figurone. I loro rivestimenti appagano sia la vista, con una lavorazione traforata a effetto 3D, sia il lato green della coscienza, con l’impiego di materiali frutto di riciclo. Il bagagliaio, per la cronaca, ha una capacità di 540 litri.
Ben piantata a terra
E ora passiamo a quello che la Tavascan nasconde alla vista. Questa Cupra nasce sulla base della piattaforma MEB del gruppo Volkswagen e condivide molti componenti con la ID.4. Le sospensioni anteriori hanno uno schema McPherson, mentre quelle posteriori sono di tipo multilink. L’assetto è sportivo e sfrutta ammortizzatori a controllo elettronico DCC, per una vocazione al piacere di guida sottolineata anche dallo sterzo progressivo, oltre che dai citati cerchi oversize.
Uno o due motori?
La gamma delle Cupra Tavascan si sviluppa attorno a due versioni. Quella standard, detta Endurance, è dotata di un singolo motore elettrico posteriore e mentre la Tavascan VZ è equipaggiata con due motori, uno anteriore e uno posteriore, che danno vita alla trazione integrale, proprio come sulla ID.4 GTX. Nel primo caso la macchina può contare su 286 CV e 545 Nm di coppia. Nel secondo l’unità aggiuntiva apporta altri 109 CV e 134 Nm. Niente somme algebriche, però: la potenza massima di sistema è di 340 CV. Le ruote anteriori possono scaricare a terra al massimo il 30% della coppia, mentre più equa è la ripartizione dei pesi tra i due assi: 49% davanti e 51% dietro.
Le prestazioni della Tavascan
La batteria è sempre da 77 kWh. La versione d’accesso è quella con l’autonomia maggiore e può coprire fino a 550 km con una sola carica. La VZ – che si ferma a 520 – è per contro quella più vivace, con un tempo di 2,4 secondi per lo scatto da 0 a 50 km/h e di 5,6 secondi per la classica prova 0-100. Quanto ai tempi di ricarica, la batteria può passare dal 10 all’80% in mezzora o riguadagnare 100 km di autonomia in soli 7 minuti quanto è allacciata a una colonnina a corrente continua da 135 kW. Del cambio non c’è traccia ma il pilota può regolare l’intensità della frenata rigenerativa su quattro livelli o impostare la funzione B per aumentare il recupero dell’energia in rilascio.