Kawasaki prosegue con coerenza in direzione di un ampliamento della gamma che guardi anche alla sostenibilità ambientale. Alle moto elettriche presentate a Parigi si affianca quella che viene definita la prima moto ibrida in produzione di serie, la Kawasaki Ninja 7 Hybrid. Definizione corretta perché fino ad oggi l’unico veicolo ibrido basculante con meno di 4 ruote è stato il Piaggio MP3. Questa quindi è una prima assoluta con cui la Casa di Akashi ha letteralmente bruciato la concorrenza mondiale. Non c’è molto da aspettare, perché la presentazione dinamica è imminente e anche per l’arrivo sul mercato mancano pochi mesi, dato che in concessionaria i primi esemplari si vedranno all’inizio del 2024.
Proprio come accade nel mondo auto, la soluzione ibrida prevede la compresenza del motore termico, nello specifico un bicilindrico parallelo da 451 cc a quattro tempi con raffreddamento a liquido, dotato di cambio clutchless manuale o automatico, e del motore elettrico da 9 kW alimentato a batteria. La potenza combinata è di 43,5 kW, che sale a 51,1 kW grazie al boost (e-boost).
Secondo Kawasaki, la Ninja 7 Hybrid offre prestazioni paragonabili a un modello tradizionale 600 dotato di motore termico, ma vanta l’accelerazione di una 1000, grazie al supporto del motore elettrico. E il consumo? Paragonabile a una 250. Tutti dati che verificheremo presto. Come configurazione questa moto ha le caratteristiche di una Sport Touring con carenatura integrale e semi manubri. Tre le modalità di guida (Sport-Hybrid, Eco-Hybrid e EV2 completamente elettrica), che dovrebbero permettere di trovare la combinazione di prestazioni adatta alle varie situazioni.
Non manca il dispositivo di Start & Stop, ovviamente dedicato al motore termico; l’Automatic Launch
Position Finder (ALPF), invece, mette il cambio in prima marcia a moto ferma, e prevede la modalità “Walk” (in avanti e in retromarcia) per le manovre a bassissima velocità e in fase di parcheggio.
Il motore a benzina e il motore elettrico da 9 kW sono collocati all’interno di un telaio a traliccio, mentre la batteria agli ioni di litio da 48V è collocata il più in basso possibile, per ottimizzare il baricentro.
Il display TFT a colori permette la connessione con lo smartphone, grazie a una specifica versione dell’applicazione Rideology. Di sicuro una moto di rottura, che segna un momento molto importante nella storia delle due ruote. Un vero e proprio spartiacque che apre l’era dell’Ibrido anche tra le moto.