In questi giorni il destino sembra legare a doppio filo Bologna e il numero 30. Dopo le accese discussioni innescate dalla scelta della Giunta guidata dal Sindaco Matteo Lepore di adottare il limite dei 30 km/h su tutto il territorio comunale, arriva ora una notizia che dovrebbe mettere invece d’accordo un po’ tutti. Volvo fornirà infatti a breve una flotta di cento EX30 a Corrente, la società di car sharing del Gruppo Tper, che si occupa anche del trasporto pubblico su larga scala nella regione Emilia-Romagna. Nel giro di poco la fornitura si amplierà poi con due ulteriori lotti di vetture, portando il parco delle Volvo condivise a 300 unità.
Un SUV in car sharing? Perché no?!
Se a prima vista può sembrare curiosa la scelta di un SUV – per quanto compatto come la Volvo EX30 – per lo sharing, è giusto ricordare come Corrente offre un servizio che va oltre i semplici confini urbani felsinei. Tra i suoi punti di forza c’è il fatto di operare, oltre che su Bologna, anche su Casalecchio di Reno, Ferrara e Imola. L’utente ha dunque la possibilità di mettersi al volante in una città e di lasciare poi l’auto in una delle altre località previste dal contratto. Ulteriori aree dedicate di prelievo e di rilascio sono all’aeroporto, all’autostazione e alla stazione centrale di Bologna, così come alla stazione di Ferrara. Avendo un orizzonte operativo così ampio, poter contare su un’auto come la EX30 può fare senza dubbio piacere.
Un car sharing davvero furbo
Molto interessante è però in generale il quadro in cui si va a inserire questa fornitura Volvo, specie dal punto di vista del cittadino. Tper è infatti una azienda che si occupa di trasporto pubblico urbano ed extraurbano e di trasporto ferroviario regionale, oltre che del citato car sharing di auto elettriche Corrente, che peraltro dispone pure di una flotta di scooter. Grazie agli accordi stipulati con il Comune, i veicoli condivisi possono accedere alle ZTL, non pagano sosta sulle strisce blu e dispongono pure di stalli dedicati in certi punti della città. Il vero asso nella manica del servizio è però la grande convenienza per gli abbonati Tper. Online sono specificate tutte le tariffe e i costi. Al di là delle singole casistiche appare chiaro come quello bolognese sia un esempio virtuoso, che tante realtà locali potrebbero prendere come esempio per trovare alternative concrete alla mobilità privata su gomma.