Nel 1981 uno spot della Telefunken fece epoca con lo slogan “potevamo stupirvi con effetti speciali“. Ebbene, stavolta la Volkswagen ha deciso di farlo davvero e al Salone di Pechino presenta una concept car dotata di tecnologie sorprendenti. Si tratta della ID.CODE, un SUV elettrico di grossa taglia, con una lunghezza nell’ordine dei cinque metri. Da una parte mostra una evoluzione degli attuali stilemi della Casa. Dall’altra compie un salto epocale a livello di interazione con il mondo circostante e con il pilota, alzando anche l’asticella in materia di guida autonoma e sfruttamento dell’ambiente interno.
Tra passato e futuro
Partendo dalla linea, questa è frutto della collaborazione tra il Centro Stile europeo e quello cinese. Proprio all’ombra della Grande Muraglia troverà in fondo il suo habitat naturale l’auto di serie che deriverà da questa concept. A Wolfsburg sottolineano come la ID.CODE abbia forme super filanti, quasi da GT. Tra i suoi tratti distintivi ci sono i parafanghi che sporgono dalle fiancate e il montante posteriore in cui hanno cercato di mettere un po’ del DNA della Golf.
Una vera rivoluzione
Ciò che rende unica la Volkswagen ID.CODE è però il suo frontale, che punta tutto sulla simpatia. Qui si trovano tre elementi che facendo gioco di squadra danno alla elettrica tedesca una sorprendente capacità di interazione. Il vero pezzo forte sono i cosiddetti 3D-Eyes, fari con tecnologia LED Matrix che ricordano l’occhio umano. Essi sono in grado di illuminarsi in maniera diversa per rendere l’auto più “espressiva”, quando per esempio riconosce il proprietario oppure in base al cambiare delle stagioni. Restando in zona ci sono anche la barra luminosa Light Cloud e il pannello Light Screen inserito nel paraurti, capaci di variare colorazione e di far apparire messaggi in modo da “comunicare” anche con gli altri utenti della strada. Pure le luci posteriori, per quanto sottili, hanno lo stesso aspetto umano e la medesima capacità di cambiare espressione in base alla situazione. Immaginate le occhiatacce in caso di tamponamento?!
Anche il pilota è passeggero
Scherzi a parte, la ID.CODE ha anche altre tecnologie curiose. I finestrini Smart Window possono infatti trasformarsi in schermi per mostrare messaggi al conducente, ricordandogli per esempio di prendere un ombrello nel caso sia previsto brutto tempo. Il tutto grazie alla presenza a bordo dell’intelligenza artificiale e alla creazione di una sorta di avatar del proprietario.
In movimento, poi, la ID.CODE promette viaggi in tutto relax. Grazie a una miriade di sensori e di sistemi di assistenza alla guida integrati con il Centre Pilot, Volkswagen parla di una guida autonoma di livello 4, quella cioè che permette al guidatore di delegare in toto ogni questione all’elettronica.
Al posto di guida si può per esempio leggere un libro o schiacciare un pisolino regolando seduta e schienale a mo’ di chaise longue. Volendo si può però anche girare il sedile di 180 gradi per fare salotto con i passeggeri posteriori. In questo caso il volante si ritrae, scomparendo in una plancia dal disegno acqua e sapone. E a proposito di acqua e sapone, la macchina dispone pure di una funzione di autopulizia, con tanto di robottino aspirante. Chissà se e quando vedremo davvero qualcosa del genere sulle nostre strade.