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Prova Kia EV3: sexy razionalità

La sensualità non è qualcosa che di solito si accosta alla fredda razionalità. Eppure la Kia EV3 riesce in qualche modo a rendere sexy la sua assoluta funzionalità

Charme, sensualità, carisma, fascino. Tutte caratteristiche che, nelle loro sfumature di significato, rimandano alla passione, all’istinto. Quando si tratta di auto, siamo abituati ad associare simili parole a mezzi dalla spiccata indole sportiva, preferibilmente con un design ricercato e prestazioni stupefacenti. Oppure a quelli storici, in grado di riportarci indietro nel tempo con uno sguardo e una sgasata. O almeno, così di solito è per me. Ecco perché, fino a qualche giorno fa, prima di iniziare la prova di questa Kia EV3, mai avrei pensato di poterle accostare la parola “sexy”. Eppure l’ho fatto.

Un passo indietro

Prima però di spiegarvi cosa mia abbia portato a osare una scelta linguistica tanto azzardata, facciamo un passo indietro e inquadriamo questa EV3. Lunga 430 cm, larga 185 e alta 156, è di fatto un B-SUV che quasi sfora nelle dimensioni esterne tipiche di un C-SUV. A definirne il carattere, estetico quanto tecnico, è però il passo generoso: 268 cm, che dà vita a sbalzi ridotti.

Kia EV3

Come suggerisce chiaramente il nome, è completamente elettrica, con motore da 204 CV e trazione anteriori. La batteria è disponibile in due taglie: 58,3 kWh per la standard e ben 81,4 per la versione Long Range, per cui Kia dichiara ben 600 km di autonomia. Il tutto con prezzi che vanno dai 35.950 ai 48.250 euro, a seconda dell’allestimento e della batteria scelti.

Ma per conoscere tutti i freddi numeri e per una prova completa della Kia EV3, vi rimando all’articolo che abbiamo già pubblicato nei mesi scorsi, dopo la presentazione stampa internazionale: potete leggerlo cliccando qui.

Prova KIA EV3: loft su ruote

Quel che voglio spiegarvi oggi, è come sia possibile trovare avvenente un’auto con le caratteristiche salienti che abbiamo appena ricapitolato. In fondo stiamo parlando di un SUV elettrico, senza ambizioni velocistiche o emozionali, per quanto vada tributato un riconoscimento ai designer Kia per averla saputa rendere diversa da qualsiasi altra auto sulla strada. Cosa che, al netto dei gusti personali, credo sia sempre positiva.

interno KIA EV3

Il punto è che la EV3 non è pensata per sorprendere con effetti speciali, salvo poi perdersi nel proverbiale bicchier d’acqua nell’uso quotidiano. Anzi, è vero l’opposto: è l’esperienza d’uso di ogni giorno a creare il legame emozionale di cui vi sto parlando.

Tutto inizia con lo spazio a bordo. Per gli standard odierni, questa Kia è un’auto di medie dimensioni, ma all’interno ci si sente in un loft su ruote. Lo spazio è oggettivamente abbondante, ma la sensazione è che sia ancor di più, grazie al design delle superfici e all’altezza dell’abitacolo.

tavolino Kia EV3

Poi ci sono i materiali. Fatta eccezione per la fascia rivestita in tessuto che corre per tutta la larghezza della plancia, tutti i rivestimenti sono rigidi: una soluzione che normalmente sarei pronto a criticare, ma non qui. La scelta dei colori delle plastiche, l’alternanza di materiali e finiture, e una piacevole sensazione di solidità costruttiva, fanno sì che appaia tutto perfettamente sensato e al suo posto.

Il tavolino centrale scorrevole, che si allunga in avanti da sotto al bracciolo, è l’unica concessione leziosa in termini di design. Ma per quanto personalmente non mi sembri del tutto in linea con l’approccio pratico del resto dell’auto, la sua finitura che ricorda una pietra contribuisce alle sensazioni “domestiche” ispirate dall’abitacolo.

Non dimentica il tatto

Oltretutto lo spazio non è un privilegio riservato a chi siede in prima fila: i passeggeri posteriori stanno quasi altrettanto comodi. Anche perché pure il bagagliaio è generoso (da 460 a 1.250 litri) e ben sfruttabile, grazie alla regolarità delle forme e alla presenza di un frunk anteriore dove riporre i cavi di ricarica.

Bagagliaio Kia EV3

Tornando al posto di guida, ci si trova di fronte all’infotainment in un unico elemento dalla forma allungata, che comprende in realtà tre schermi separati per strumentazione, climatizzatore e intrattenimento.

Al centro della plancia, poi, ci sono tutti i tasti fisici essenziali: per regolare il climatizzatore, ma non solo. Sopra alla cara, vecchia rotellona del volume, infatti, si trovano alcune scorciatoie integrate nelle forme della plancia, che sono a tutti gli effetti dei pulsanti per accedere a funzioni o menu, da premere per ottenere in cambio la soddisfazione di un bel feedback “meccanico”. Altro che touch e sfioramento! Ecco un’altra soluzione interessante, con cui Kia ha fuso l’esigenza di pulizia del design moderno, con quella di pura e semplice praticità d’uso.

infotainment Kia EV3

Guida senza stress

La guida è quasi altrettanto rilassante. Certo, volendo la EV3 Long Range scatta da 0 a 100km/h in 7,7 secondi (7,5 nel caso della più leggera versione con batteria da 58,3 kWh), mostrando un bel brio per essere un SUV medio. Eppure è come se tutto in lei vi invitasse in maniera subliminale a prendervela comoda.

Kia EV3

Di sicuro il comfort di marcia è di ottimo livello. Le sconnessioni cittadine vengono gestite senza problemi, mentre in autostrada la silenziosità è ottima. Tra le curve lo sterzo fa il suo mestiere, senza andare oltre quanto ci si attende da un’auto del genere in termini di feeling. Il baricentro basso insito nell’architettura elettrica, invece, fa sì che peso (appena sotto le due tonnellate per la versione Long Range) e trasferimenti di carico siano gestiti con compostezza ben superiore a quanto le proporzioni da SUV farebbero pensare.

Persino il capitolo autonomia è un elemento positivo in termini di esperienza d’uso, quantomeno nel caso della Long Range in prova. I circa 600 km dichiarati nel ciclo WLTP, come sempre accade, restano utopistici, ma 400 km tra autostrada ed extraurbano sono un traguardo che ho raggiunto personalmente.

Per di più la EV3 si ricarica a fino a 128 kW in corrente continua, portando i tempi di sosta per le ricariche inderogabili verso livelli che, anche da amante della libertà concessa dalla combustione interna, trovo accettabili. Dal 10 all’80% si attende circa mezz’ora.

Con questo non voglio certo dirvi che i limiti d’uso insiti nella propulsione elettrica svaniscano nel nulla. Ma la EV3 dimostra che, con una batteria ben dimensionata e un’auto efficiente nello sfruttare l’energia (anche grazie al cx di appena 0,26), l’ansia da ricarica può essere effettivamente tenuta a bada. Ed ecco un altro punto a favore della serenità nell’uso reale dell’auto.

Acqua e sapone

Un ulteriore aspetto che ho trovato particolarmente a fuoco è la frenata rigenerativa, gestibile su quattro livelli dalle palette al volante. Si va da completamente libera, sino alla guida a un solo pedale, così da adattarla alle diverse condizioni e utilizzi. E per chi ama lasciar fare il più possibile alla tecnologia, la funzione i-Pedal 3.0, sfruttando i dati in arrivo da navigatore e telecamere, regola automaticamente l’intensità del rallentamento in base al contesto.

Insomma, se avete letto fin qui, avrete forse intuito l’antifona. È l’esperienza d’uso quotidiana la chiave di volta, somma di tanti piccoli elementi talvolta impalpabili, che durante questa prova mi ha fatto apprezzare la Kia EV3. Sì, a tal punto da trovarla in un certo senso “sexy”.

Non è la stangona tutta truccata e ingioiellata che cattura lo sguardo non appena varca la soglia del locale. È la ragazza acqua e sapone, quella con cui ti trovi a chiacchierare quasi per caso, ma che man mano che la conosci, ti intriga e ti conquista sempre più.

La Kia EV3 è sexy perché è sensata, intelligente e funzionale, in un mondo in cui troppo spesso sono inutili eccessi e specchietti per le allodole a dominare la scena.

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