Subito in scia alla A6 Avant, presentata giusto una quarantina di giorni fa, ecco arrivare puntuale sotto i riflettori la nuova Audi A6 berlina. Come nel caso della station wagon, questa sesta generazione nasce sulla base della piattaforma PPC (Premium Platform Combustion), quella dedicata ai modelli a motore longitudinale, che si pongono al top della gamma termica di Ingolstadt. Nel nostro Paese il segmento delle macchinone di rappresentanza è un po’ in disgrazia, ma la filiale italiana di Audi ha deciso di inserire comunque il modello in listino. Le prime consegne sono previste per la seconda metà dell’anno, con prezzi a partire da 66.450 euro. La gamma sarà completamente elettrificata. Al lancio la scena sarà monopolizzata dalle versioni mild hybrid, cui si aggiungeranno in un secondo tempo altre soluzioni.


Le dimensioni della Audi A6 2025
Con il ricambio generazionale la Audi A6 berlina cresce leggermente nelle dimensioni. A livello di lunghezza mette su sei centimetri, arrivando nell’orbita dei cinque metri. Tra le altre misure indicate nella scheda tecnica meritano invece una sottolineatura i 293 cm del passo e i 452 litri di volume del bagagliaio. Degno di nota anche il Cx, pari a 0,23, un record assoluto per un’Audi a motore termico, fanno sapere dalla Casa.

Per raggiungere questo risultato al Centro Stile hanno lisciato per bene una carrozzeria elegante e sportiva al tempo stesso, studiano in maniera certosina i flussi d’aria. Tra le lamiere spiccano come gemme i fari Matrix LED, condivisi con la sorella familiare e caratterizzati da una firma luminosa personalizzabile. La stessa opportunità è concessa anche dalle luci di coda con tecnologia OLED 2.0.

Un terzetto di schermi
Quanto poi all’interno, potrei fare un copia-e-incolla di quanto scritto qualche settimana fa per la Avant, visto per gli arredi non cambiano di una virgola. Sulla plancia della Audi A6 berlina si ritrova dunque il cosiddetto Digital Stage visto pure sulla S6 Avant e-tron. In concreto, un pannello lucido integra la strumentazione digitale Virtual Cockpit da 11,9“ e il touchscreen dell’infotainment MMI da 14,5”.

Chi vuole esagerare può richiedere poi anche un ulteriore schermo da 10,9” riservato al passeggero, che può vedere contenuti in streaming senza che questi siano fruibili da chi guida. Finita qui? Nemmeno per sogno: tra gli equipaggiamenti a richiesta figura pure un eventuale head-up display di ultima generazione. Grazie al cielo qualche tasto fisico resiste comunque alla massiccia avanzata della digitalizzazione. Per gestire molti comandi, climatizzazione compresa, si può poi sfruttare anche l’assistente vocale, che per le funzioni più complesse interagisce con ChatGPT.

La gamma motori della Audi A6 2025
Al lancio la gamma italiana della Audi A6 sarà composta da due sole motorizzazioni mild hybrid a 48 Volt. La scontata best seller sarà la turbodiesel 2.0 TDI da 204 CV e 400 Nm, disponibile sia a trazione anteriore sia integrale quattro. Chi vuole fare emergere il lato sportivo della personalità della A6 può optare invece per il sei cilindri 3.0 TFSI da 367 CV e 550 Nm, sempre abbinato alla trazione quattro, impreziosita anche da un differenziale posteriore sportivo. Con il tempo posso però anticipare che la famiglia A6 si amplierà. Arriveranno per esempio un paio di varianti ibride plug-in, per le quali Audi annuncia già un’autonomia elettrica di oltre 80 km, ed è probabile anche l’innesto un sei cilindri 3.0 a gasolio.

Tre assetti e quattro ruote sterzanti
Cosa curiosa, al momento i clienti hanno più scelta a livello di chassis che di motori. La A6 può montare infatti tre diversi assetti. Oltre a quello standard, c’è infatti in catalogo anche quello sportivo, ribassato di 2 cm e offerto di serie con l’allestimento S line edition. L’opzione più raffinata è però rappresentata dalle sospensioni pneumatiche adattive e regolabili, con altezza da terra variabile. Sempre a richiesta si possono avere anche le ruote posteriori sterzanti. A bassa velocità queste si muovono in controfase rispetto a quelle anteriori fino a un massimo di 5 gradi, per esaltare la maneggevolezza. Alle andature più sostenute di orientano invece nella medesima direzione, a vantaggio della stabilità.
