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Suzuki Bike Day, festa a Monza per 2.500 persone

Successo per la pedalata con finalità benefica organizzata in Brianza

Dopo tre edizioni consecutive a Imola, il Suzuki Bike Day cambia casa e si sposta a Monza. Il motivo? Dare la possibilità anche ai ciclisti lombardi di partecipare a una giornata all’insegna della solidarietà e del divertimento. Sì, perché questo evento non è solo il modo che Suzuki ha trovato per ribadire la sua vicinanza al mondo dello sport e del ciclismo in particolare, ma soprattutto è una grande iniziativa di sostegno a favore di Dynamo Camp, un’esperienza di terapia ricreativa per bambini con patologie gravi e croniche.

Il via con i 2.500 partecipanti sul rettilineo della pista di Monza.

Dicevamo del nuovo percorso: partenza e arrivo all’autodromo di Monza, “The temple of speed”, il tempio della velocità, come si legge fin dall’ingresso. Rimodernato in profondità per il Gran Premio di Formula Uno del settembre scorso, con la viabilità interna finalmente all’altezza, il circuito brianzolo ospiterà le monoposto della massima serie almeno fino al 2031. Intanto apre spesso le sue porte ai ciclisti, che in estate possono pedalare sull’asfalto carico di storia anche durante la settimana. Non ci potrebbe essere, dunque, partenza più scenografica di questa.

Lasciato l’autodromo, Davide Cassani, ex ciclista professionista, ex ct della nazionale e commentatore RAI oltre che storico ambassador Suzuki, ha disegnato un tracciato di circa 60 km, ispirato alla Coppa Agostoni. Proprio la gara che Cassani ha vinto due volte, nel 1991 e nel 1993, e non è certo un caso! Sirtori e Lissolo, due celebri salite della zona, non potevano assolutamente mancare a un percorso che passa nel cuore della Brianza e fa segnare circa 650 metri di dislivello complessivo.

Massimo Nalli, presidente di Suzuki Italia, ha pedalato con i partecipanti e i tantissimi sportivi ospiti della manifestazione. Al già citato Davide Cassani, popolarissimo fra i ciclisti e molto gentile nel prestarsi alle continue richieste di selfie, si sono aggiunti, infatti, Giada Borgato, ex ciclista ora in moto al seguito del Giro d’Italia per la RAI; i ragazzi e le ragazze della FISG (Federazione Italiana Sport del Ghiaccio) con Matteo Rizzo, Giacomo Colli, Stefano Gilli, Andrea Gilli, Rachele Scalesse, Fabio Ribotta, Francesco Vigliani e Veronica Zappone. Orietta Bertò e Paolo Ioratti per il Wheelchair Curling, Gabriele Lanza per il Para Ice Hockey e Margherita e Chiara Betti per la Nazionale femminile di Short Track. Non poteva mancare una rappresentanza di atleti FITri (Federazione Italiana Triathlon), composta da Franco Pesavento, Michele Bonacina e Marta Menditto. Suzuki, infatti, è molto attiva nel supporto sia al ciclismo sia ad altre realtà sportive italiane.

Davide Cassani, ex professionista e ora commentatore, amatissimo dai ciclisti.

Come già due volte a Imola, nel 2023 e nel 2024, ho partecipato in bici al Suzuki Bike Day. Le regole della pedalata Suzuki erano chiare: velocità massima di 25 km/h e rispetto del Codice della Strada. La Polizia Stradale è stata implacabile, almeno durante la prima metà del percorso, fino al GPM di Lissolo, imponendo una velocità persino troppo bassa al gruppo. Questo, complici le tante rotonde, il traffico di auto e il numero eccezionale di partecipanti al Bike Day, ha creato qualche problema logistico, soprattutto nella parte finale della salita al Lissolo, dove molti partecipanti hanno dovuto appoggiare i piedi a terra e aspettare con pazienza di poter risalire in sella. Per fortuna la seconda sezione del percorso, con numerosi tratti in discesa, è stata affrontata a un ritmo più sostenuto, permettendo almeno alla testa del gruppo di raggiungere l’autodromo senza incappare nel traffico del sabato mattina.

Il percorso di circa 60 km si snodava nel cuore della Brianza fino al Lissolo.

Rispetto a Imola, con le sue colline teatro di Mondiali di ciclismo e tappe del Tour de France, la Brianza è un contesto molto più critico per via del traffico e dei tanti paesi, soprattutto quando è necessario far transitare così tanti ciclisti, oltre 2.500 nel conteggio ufficiale. Però, nonostante questi problemi, Suzuki ha fatto bene a cambiare, coinvolgendo così ancora più persone che in passato e raccogliendo per Dynamo Camp 34.233 euro, una cifra importante che sarà sicuramente utile per finanziare i tanti progetti in corso.

Nonostante il gran numero di partecipanti non ci sono stati incidenti, solo qualche fastidioso ingorgo.

A me e ai partecipanti resta il ricordo di una bella giornata di sport e di socialità, oltre a una maglia da ciclismo Alé che ricorda la livrea della Suzuki vittoriosa con Mir nel Mondiale MotoGP del 2020.

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