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Nuova Ferrari Amalfi – Furia di classe

La nuova Ferrari Amalfi è ancora più elegante e grintosa della Roma, che sostituisce. Il V8 biturbo da 3,9 litri guadagna 20 CV. Migliora l'abitacolo, sempre 2+2 e con più comandi fisici. Molti gli affinamenti tecnici, fra i quali l’impianto frenante by-wire

V8 biturbo da 3,9 litri, 640 CV a 7.500 giri /min con il limitatore che lascia ancora un centinaio di giri di margine, 760 Nm disponibili dai 3000 ai 5750 giri/min per avere non solo verve ma pure tanta fruibilità su strada. Il tutto, ovvio, senza tradire la purezza della trazione sulle ruote posteriori. E poi una massa contenuta, che con gli accessori giusti in fibra di carbonio scende sotto i 1.500 kg (rapporto peso potenza dichiarato: 2,29 kg/CV), oltre che perfettamente ripartita fra gli assali (rapporto 50/50). Secondo la Casa, la nuova Ferrari Amalfi risolve lo 0-100 km/h in 3,3 secondi e lo 0-200 km/h in 9 secondi. E arriva a 320 km/h di punta.

Formula vincente non si cambia

Dunque Roma addio, ben venuta Ferrari Amalfi. Cambia il nome, ma la formula di base resta la medesima, anche se gli aggiornamenti sono molti. Dell’antenata, la nuova ricalca le dimensioni (466 cm di lunghezza, 197 di larghezza e 130 di altezza) e soprattutto le proporzioni, valorizzate dagli sbalzi contenuti e dai cerchi da 20”. E ripropone logicamente l’inossidabile ricetta della berlinetta 2+2: motore anteriore-centrale, prestazioni e dinamica al top, classe da vendere. Con quel tocco praticità che non guasta, perché con una sportiva del genere si può serenamente andare in vacanza: i due posti dietro sono di fortuna, ma abbattendoli aumenta la capacità di carico.

Ferrari Amalfi: dov’è l’evoluzione

Esteticamente, la Ferrari Amalfi si distacca dalla precedente Roma – lanciata nel 2020 – soprattutto nella parte frontale, che il Centro Stile Ferrari (sotto la guida di Flavio Manzoni) ha ridefinito senza rinunciare a qualche richiamo alla Purosangue e alla 12cilindri. Nella coda fa invece il suo debutto uno spoiler attivo: a riposo rispetta la fluidità delle linee, ma si solleva automaticamente in base alle condizioni d guida per migliorare la stabilità a velocità elevata (ha tre gradi di incidenza e a 250 km/h può arrivare a generare 110 kg di deportanza).

Ora il V8 biturbo ha 20 CV in più

Il V8 biturbo che alberga sotto il lungo cofano della Ferrari Amalfi deriva dalla serie F154 ed è stato rivisto sotto diversi aspetti, anche riguardo la sovralimentazione e lo scarico, e adotta alberi a camme più leggeri (-1,3 kg complessivi). Il risultato, oltre che in 20 CV in più rispetto alla Roma (che ne aveva 620), dovrebbe tradursi in risposte più pronte e maggiore efficienza. Aspetto, quest’ultimo, corroborato dal fatto che questo è il primo propulsore Ferrari compatibile con olio a bassa viscosità. Confermato il cambio robotizzato a doppia frizione e 8 rapporti, mentre non è stata neppure lontanamente considerata l’opzione di qualsiasi forma di elettrificazione: la Amalfi è un’endotermica pura.

Nuova Ferrari Amalfi, abitacolo

Un ambiente più piacevole e funzionale

Molte le novità dell’abitacolo della Ferrari Amalfi. La plancia è più moderna e pulita, e scompare l’alta consolle “a ponte” della Roma, sostituita da un più classico e meno ingombrante tunnel (che offre pure la base di ricarica per lo smartphone). Appena sopra quest’ultimo c’è lo schermo touch da 10,25” del nuovo sistema multimediale, che supporta Apple CarPlay e Android Auto. È invece da ben 15,6” il display dedicato alla strumentazione, e ne misura 8,8” quello sulla destra, nel quale il passeggero può visualizzare alcune informazioni “coinvolgenti” (come i giri del motore o i valori g di accelerazione).

Bentornati comandi fisici

Archiviati quelli a sfioramento, il nuovo volante recupera i ben più pratici comandi fisici, fra i quali il tipico tasto d’avviamento. Per gestire la dinamica del veicolo c’è l’immancabile manettino nella razza destra. A quest’ultimo proposito sono state ritarate le modalità di guida, nell’ottica di rendere la vettura più “amichevole” con quelle meno sportive e migliorarne il comportamento con quelle “estreme” come la Race (anche per quanto riguarda il controllo di sbandata, qui nella versione più evoluta). Novità anche per la scatola di guida, ricalibrata per offrire maggiore feedback e precisione, e per i freni, che perdono la connessione diretta fra pedale e pinze: ora l’impianto è di tipo brake-by-wire.

Amalfi: è lei la Ferrari al miglior prezzo

Con una base di listino che si colloca sui 240.000 euro, la Ferrari Amalfi eredita dalla Roma anche il ruolo di modello più “a buon mercato” della gamma di Maranello. Chiaramente la cifra è destinata a lievitare con gli optional, e a tal proposito per la Amalfi è previsto pure il sollevatore anteriore (+40 mm, utilissimo in presenza di rampe o altri ostacoli), che nella Roma non si poteva avere. Per quanto riguarda la commercializzazione, questa novità di Maranello è già ordinabile e l’inizio delle consegne è previsto per il primo trimestre dell’anno prossimo.

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