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Polstrada e Assogomma: oltre un’auto su quattro non è sicura

Scarsa manutenzione, pneumatici usurati, revisione scaduta… Il monitoraggio promosso da Assogomma con il supporto della Polizia Stradale nell’ambito della campagna Vacanze Sicure restituisce una fotografia inquietante del parco auto italiano

Oltre un veicolo su quattro non è in regola con i fondamentali della sicurezza. Cioè monta pneumatici con battistrada troppo usurato, addirittura danneggiati o per diverse ragioni non conformi alle normative. E talvolta, in aggiunta ai problemi riguardanti la gommatura, manca anche la revisione.

Oltre un'auto su quattro fra quelle circolanti in Italia ha problemi con le gomme o con la revisione

Operazione Vacanze Sicure: importante sensibilizzare

Questo è soltanto uno dei preoccupanti “record nazionali” emersi dal report di Vacanze Sicure, un progetto di sensibilizzazione sulle problematiche legate alla sicurezza stradale. L’iniziativa è promossa da Assogomma – Gruppo Produttori Pneumatici e Federpneus – Associazione Nazionale dei Rivenditori Specialisti di Pneumatici, in collaborazione con la Polizia Stradale. La ricerca va a inserirsi nel già critico contesto del parco circolante italiano che, com’è noto, continua inesorabilmente a invecchiare. Dai dati dell’ACI emerge che il 59% delle auto ha oltre 10 anni, 1 su 4 oltre 20. La media è di 12 anni e 10 mesi, e tende ad aumentare costantemente dal 2016.

Oltre la metà delle auto circolanti in Italia ha più di 10 anni

Quasi 10.000 vetture controllate in 5 regioni italiane

Per l’edizione 2025 dell’indagine effettuata per Vacanze Sicure sono state prese in esame cinque regioni (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta) con una copertura complessiva di 38 provincie italiane. Il monitoraggio, che si è svolto nei mesi di maggio e giugno, ha coinvolto quasi 10.000 autovetture. Nelle regioni esaminate, alcune delle quali ad alto reddito, l’età media del parco circolante è di 9 anni e 9 mesi, quindi più bassa di quella nazionale. Se ne deduce che se fosse stato coinvolto un numero di regioni più ampio, sarebbe facilmente emerso un quadro ancora peggiore.

Pneumatici: trascurate le basi della sicurezza

Per quanto riguarda gli pneumatici, non sono state logicamente verificate soltanto le condizioni di usura ma anche l’omologazione e l’eventuale presenza di danni visibili, come tagli oppure ernie (i rigonfiamenti che si verificano a seguito di danni alla carcassa, e che rendono la gomma malsicura e dunque inusabile). In quest’ambito, i problemi riscontrati riguardavano una vettura su cinque. Le presumibili ragioni? Se da un lato possono essere economiche, dall’altro sono culturali: la sicurezza del proprio veicolo non viene da tutti percepita come prioritaria.

Situazione critica per le auto più vecchie

L’incidenza sale a un’auto su quattro – come detto all’inizio – se si tiene conto anche dei veicoli privi di revisione. La situazione peggiora con l’età: fra le auto con oltre 10 anni controllate dalla Polstrada, una su tre non era in regola.

Gli pneumatici, comunque, costituiscono il problema principale: erano lisci nel 10% dei casi e danneggiati per il 5%. La non conormità riguarda quasi una vettura su cinque, un dato che ricalca quanto riscontrato nell’indagine dello scorso anno. Invece, per quanto concerne la revisione – che è anche specchio dell’attenzione alla manutenzione – lo studio ha evidenziato che anche in qui la fascia critica è quella delle auto più vecchie (nel caso delle ultradecennali pesa per il 17%).

Ancora in tema di gommatura, sono state riscontrate anche altre irregolarità. Al di là del diffuso utilizzo di coperture invernali nella stagione estiva (ma questo potrebbe essere dipeso dai controlli fatti a ridosso dei termini di sostituzione stagionale), colpisce il “mix” fra gomme winter sulle ruote motrici ed estive su quelle trascinate: una cattiva abitudine sconsigliata, anche se non vietata dal Codice. Irrilevante l’età dei conducenti: dalla ricerca emerge che trascurare le gomme è un malcostume generalizzato.

È invece vietato montare pneumatici diversi sul medesimo asse, ma dai controlli effettuati per Vacanze Sicure è emerso che c’è chi fa anche questo. Magari perché, avendo danneggiato una gomma, per risparmiare e non cambiare l’intero treno ne acquista una usata per pochi soldi (pratica che apre la strada a comprensibili dubbi su controlli, garanzie e, ancora una volta, sicurezza).

Pneumatici: il paradosso delle elettriche e delle ibride

Fra i vari numeri dell’indagine di Assogomma e Polstrada, colpisce l’incidenza delle criticità fra i modelli ibridi ed elettrici. Questo perché si tratta di vetture che impiegano tecnologie che si sono diffuse di recente e perciò relativamente giovani (fino a 10 anni di età). Senza contare che di solito vengono scelte da clienti con buone capacità di spesa, che non dovrebbero farsi problemi a sostituire gli pneumatici quando necessario.

Più che a ragioni tecniche legate all’usura precoce (che almeno nelle EV potrebbe essere teoricamente favorita da fattori come il peso elevato o la pronta erogazione della coppia), l’ipotesi sulla causa del paradossale fenomeno riguarda il modo in cui le vetture di questo tipo vengono percepite dagli utilizzatori. Infatti costoro, ritenendole prodotti che per contenuti tecnologici sono più vicini al mondo digitale che a quello analogico, tenderebbero a trascurare l’importanza delle parti meccaniche e dei componenti soggetti a usura.

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