Scardinare il principio per cui qualsiasi compromesso comporta rinunce? È ciò che prova a fare la nuova Ducati Multistrada V4 RS. Da un lato sfoggia grafiche dedicato con logo RS (non cercate alternative meno appariscenti perché non esistono) e componentistica degna di una superbike replica. Dall’altro rimane ciò che dev’essere: una crossover nata per viaggiare. E senza rinunce al comfort del pilota e del passeggero, una prerogativa che in questo caso le informazioni ufficiali mettono di fianco a concetti come “sensazioni di guida” o “sound inconfondibile”.

Ducati Multistrada V4 RS: turistica con DNA da MotoGP
Ok, l’ultima voce, quella riferita al sound, si spiega facilmente: la Ducati Multistrada V4 RS monta di serie un terminale Akrapovič. Il quale, beninteso, convive con i sistemi di catalizzazione e non intacca l’omologazione Euro 5+. Ma il resto? Partiamo dal cuore, che qui è il Desmosedici Stradale da 1.103 cc. Quindi la medesima base meccanica che equipaggia la Panigale e la Streetfighter, benché adattata alle esigenze di una crossover.

Infatti nel nostro caso il quattro cilindri a V di 90° propone un’erogazione un po’ addolcita, nei limiti in cui un aggettivo del genere può rispecchiare il carattere di un Desmo capace di erogare la bellezza di 180 CV. Fra l’altro, è abbinato a una rapportatura finale accorciata (ma la spaziatura delle marce è la stessa) rispetto a quella della Multistrada Pikes Peak e ha il limitatore a 13.500 giri.


Un arsenale di elettronica
Ancora a proposito di trasmissione, il cambio è il nuovo Ducati Quick Shift 2.0, che viaggia a braccetto con tutti i supporti alla guida che è lecito aspettarsi in un contesto di questo calibro: dal Ducati Wheelie Control (DWC) al Ducati Vehicle Observer (DVO) che simula il lavoro di 70 sensori per rifinire l’output della piattaforma inerziale ottimizzando la risposta di ABS (con funzione cornering) e controlli dinamici. Immancabili il cruscotto TFT da 6,5” con grafica dedicata, Ducati Connect e navigatore, il vano con ventilazione forzata per lo smartphone, i radar anteriore e posteriore (con monitoraggio dell’angolo cieco) e il cruise control adattivo.


È speciale anche nelle modalità di guida
La regolazione del freno motore prevede 3 livelli e i riding mode sono 5: Race, Sport, Touring, Urban e Wet. Ma la V4 RS è esclusiva anche in questo perché è la sola Ducati Multistrada nella quale la modalità Race è associata al Power Mode Full, che libera l’erogazione della massima potenza con qualsiasi marcia inserita.

La ciclistica punta alla massima efficacia
Il telaio monoscocca in alluminio ha quote riviste rispetto a quello che equipaggia la Multistrada V4 S e la Rally, dato che nella Ducati Multistrada V4 RS presenta un cannotto con angolo più chiuso (24,5° invece di 27,5°). Il che significa minore avancorsa: anche qui ci si è ispirati alla Pikes Peak, nell’ottica di avere il miglior pacchetto di handling in abbinamento alla ruota anteriore da 17”. A ridurre le masse non sospese contribuiscono i cerchi di nuovo disegno Marchesini in alluminio forgiato.

Completano il quadro le sospensioni Öhlins Smart EC 2.0 (con quella posteriore fedele allo scenografico monobraccio). Sono a controllo elettronico con logica “event based”, dunque la loro taratura si adegua in tempo reale alle condizioni di marcia. Il comparto frenante vede all’avantreno dischi da 300 mm di diametro lavorati da pinze Brembo Stylema di derivazione Panigale V4. L’impianto sfrutta il sistema “front-to-rear”, che coinvolge il freno posteriore anche se il pilota agisce sulla sola leva al manubrio.

Meno peso e cambia anche la posizione in sella
Codino in tecnopolimero, elementi in fibra di carbonio (quali il parafango anteriore, gli specifici paramani, gli schermi anti-calore e il becco anteriore) e la batteria più compatta, la Ducati Multistrada V4 RS lima peso superfluo dove può. Resta comunque salvaguardata la possibilità di montare il classico kit di valigie rigide più bauletto.

Non gridate allo scandalo, perché a supportare il tutto c’è un esclusivo telaietto reggisella in titanio che pesa 2,5 kg meno di quello standard. A parte il dettaglio delle manopole sportive, il manubrio è ribassato e fissato senza interposizione di silent block; per completare la triangolazione più sportiva ci sono pedane maggiormente arretrate e alte.

Ducati Multistrada V4 RS: la vedremo in autunno
Il prezzo della nuova Ducati Multistrada V4 RS non è ancora stato reso noto ma sarà anch’esso “esclusivo”. D’altronde si tratta di una moto costruita in serie numerata con tanto di targhetta identificativa in alluminio anodizzato nero sulla piastra di sterzo. Senza contare che potrà essere personalizzata a piacimento attingendo alla lista degli optional, nella quale rientrano ulteriori parti in alluminio ricavate dal pieno (dalle leve ai serbatoi delle pompe freno e frizione) e particolari in fibra di carbonio. Per vederla nelle concessionarie dovremo attendere novembre.

Una buona notizia è che pur trattandosi di una versione che potremmo definire “estrema”, gli intervalli di manutenzione non cambiano e anche questa Ducati Multistrada V4 RS prevede che il controllo del gioco delle valvole debba essere effettuato ogni 30.000 km. E pure la copertura della garanzia è da vera stradista: come per le altre versioni si tratta della formula “4Ever Multistrada”, che prevede 4 anni di copertura senza limiti di chilometraggio.