La Suzuki Hayabusa è una delle moto più carismatiche dell’intero panorama mondiale delle due ruote. Dal 1999, anno in cui fu lanciata la prima generazione, è al centro delle classiche chiacchiere da bar, quelle nelle quali gli appassionati si confrontano cercando di stabilire quale sia la moto più veloce del mercato. E l’attuale terza generazione tra le legittime pretendenti al titolo c’è sempre, degna erede della prima moto di serie a infrangere la soglia dei 300 km/h. È quindi normale che ogni suo aggiornamento faccia notizia. Vediamo allora cosa porta in dote il model year 2026.
Si rinnova in punta di… pennello
Ciò che più balza all’occhio al cospetto della Hayabusa 2026 è una gamma colori rinnovata. A comporre l’offerta di Hamamatsu sono tre livree. Le filanti sovrastrutture possono dunque vestirsi di Grigio Pittsburgh, Nero Memphis e Blu Rodi… che è bianco, ok, ma con dettagli blu! Ecco qui sotto le tre alternative che i clienti possono scegliere a 19.900 euro franco concessionario.



C’è anche la Special Edition
Ora già immagino cosa vi starete chiedeno: “E la moto che si vede nella foto apertura?“. C’è anche lei: si tratta della Hayabusa 2026 Special Edition, con la speciale colorazione Blu Montreal e una serie di dettagli esclusivi. Oltre a carrozzeria e cerchi blu con finiture e accenti bianchi, a caratterizzarla sono infatti anche il terminale di scarico e paracalore con finitura scura anodizzata, cui si aggiungono l’emblema Suzuki 3D e uno stemma speciale resinato sul serbatoio. Il tutto per un sovrapprezzo di 500 euro e un listino di 20.490 euro f.c.

Tanti upgrade tecnologici
La Hayabusa 2026 beneficia poi di numerose migliorie impossibili da cogliere a occhio nudo. I tecnici Suzuki si sono infatti dati da fare per affinare tanti dispositivi elettronici. In particolare ci sono un set up rivisto per il Launch Control, diversi settaggi per le tre modalità del Power Mode Selector e la possibilità di cambiare marcia senza che lo Smart Cruise Control perda la velocità impostata. A tutto questo si aggiunge il debutto di una nuova batteria ELIIY Power agli ioni di litio, più leggera ed efficiente di quelle convenzionali.
Una base confermatissima
La livello di sostanza, invece, non ci sono stravolgimenti di sorta. Straconfermato dunque il poderoso motore a quattro cilindri in linea da 1.340 cc con una potenza di 190 cv a 9.700 giri e una coppia massima di 150 Nm a 7.000 giri. Stesso discorso per il telaio e il forcellone in alluminio, che lavorano a braccetto con una forcella a steli rovesciati da 43 mm e un ammortizzatore posteriore, entrambi marchiati KYB e completamente regolabili. L’impianto frenante ha come pezzi pregiati pinze freno anteriori Brembo Stylema a quattro pistoncini accoppiate a dischi da 320 mm.




