Racing Physique Academy: la scienza per la preparazione atletica dei piloti

L'obiettivo della RPA? Applicare la ricerca scientifica per migliorare le prestazioni dei piloti.

Si chiama Racing Physique Academy ed è il nuovo progetto presentato a Milano che porta per la prima volta in Italia un approccio scientifico alla preparazione fisica dei piloti di moto e auto da corsa.

L’iniziativa, lanciata dall’accademia fondata da Stefano Ledda, si basa su un protocollo innovativo sviluppato insieme allo Human Locomotion Lab dell’Università di Pavia. L’idea è semplice ma ambiziosa: applicare la ricerca scientifica per migliorare le prestazioni dei piloti e proteggere la loro salute nel lungo periodo.

Stefano Ledda

Come funziona la Racing Physique Academy? Ogni pilota viene sottoposto a un’analisi completa che comprende test sul consumo di ossigeno, metabolismo, composizione corporea, mobilità articolare, equilibrio e forza. Dai risultati emerge un programma completamente personalizzato che unisce allenamento fisico, supporto medico-alimentare e coaching psicologico.

“Abbiamo costruito un luogo che unisce l’esperienza del paddock alla scienza della performance”, spiega Ledda. Non solo una palestra o un centro fisioterapico, ma un vero hub dove convergono corpo, mente e dati scientifici.

Racing Physique Academy: un’pportunità per i giovani talenti

La novità più interessante è l’opportunità riservata ai piloti emergenti: fino al 1° marzo 2026 sono aperte le candidature per accedere gratuitamente al protocollo completo.

Dieci giovani talenti potranno beneficiare di questo percorso, con il supporto anche di Never Lag Skills per gli aspetti manageriali e contrattuali.

Dal motorsport alle aziende

Ma il progetto non si ferma alla pista. Grazie alla partnership con Activation Human Lab, il metodo RPA approda anche nel mondo corporate. L’obiettivo è portare nelle aziende le logiche che rendono possibile la performance sportiva: gestione dello stress, preparazione mentale, equilibrio ed energia. Percorsi pensati per manager, team e nuove generazioni, dove sport e benessere organizzativo si incontrano.

Come spiega Alessandro Castelli di AHL, “non si tratta di portare le imprese in pista, ma di aiutarle a costruire la propria cultura della performance e del benessere”.

Un progetto a 360 gradi che dal motorsport si estende al business, con un unico filo conduttore: la cura della persona come leva di crescita.

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