Premium: è la parola più ascoltata alle conferenze stampa di presentazione dei nuovi modelli. Perché, nonostante la crisi che ci stiamo lasciando alle spalle, l’alta gamma non ha smesso di vendere, nemmeno nei momenti più bui. Premium, perché i clienti ambiscono a ottenere prodotti di elevata qualità, e sono disposti a pagarli. Premium perché una sola parola risolve il problema di descrivere molte delle qualità immateriali di un’auto, soprattutto quelle che riguardano la percezione del prodotto. Alcune Case automobilistiche, in primis le tedesche, fanno parte dell’Olimpo “premium”, un mondo dove eventuali nuovi arrivati non sono ben accetti. Altre Case stanno cercando, con l’intera gamma o con alcuni modelli, di mettere piede in un mercato per molti aspetti diverso – e migliore – rispetto a quello di massa. Altre ancora, senza particolari proclami, hanno messo in listino modelli interessanti. Premium o no? Non è facile anche perché se per alcuni marchi l’abbinamento alla parola Premium è quasi scontato, per altri non lo è affatto anche se, alla prova dei fatti, le loro auto se la giocano alla grandissima con tutti. Che percezione abbiamo di un marchio come Ford? Se pensate a un’auto premium vi viene in mente una Mondeo? Chi non ha mai guidato una Ford come si approccia a questo marchio? Con quali aspettative? E come potrebbe trovarsi al volante di un’auto dell’ovale blu?Per chiarirci le idee abbiamo coinvolto nel test un automobilista già cliente di prodotti premium. Gli abbiamo chiesto di valutare, dopo una settimana di guida e di vita insieme, la Ford Mondeo Wagon 2.0 TDCi 180 cv con cambio a doppia frizione. Ne è uscito un ritratto in alcuni passaggi tecnico, in altri emotivo, che non ha tralasciato il confronto diretto tra l’auto in prova e quelle di proprietà, presenti e passate. Lui si chiama Roberto Villa, ha 44 anni e lavora nella struttura commerciale di un’importante realtà associativa di Monza e Brianza. Sposato con Magda, ha 3 figli. Attento ai dettagli, sceglie dopo aver valutato con cura. Percorre almeno 30.000 km all’anno, sia in città sia lungo percorsi extraurbani. Senza tralasciare un tragitto autostradale classico come quello che unisce Milano a Genova. A lui abbiamo lasciato carta bianca, ci ha raccontato la Mondeo a modo suo, con le sue annotazioni che riportiamo senza filtri.Abitacolo, il primo approccio è positivoI tappetini utilizzano una moquette alta e soffice, le plastiche sono piacevoli al tatto. I vani portaoggetti sono curati per quanto riguarda i rivestimenti, a eccezione delle tasche laterali delle portiere che sono di plastica rigida anche all’interno. Le manovre, facilitate dal buon campo visivo verso l’esterno, sono agevolate dalla telecamera posteriore.
Mi ha piacevolmente sorpreso il comfort generale. Forma e imbottitura dei sedili – ho percorso circa 800 km – sono adatte anche a lunghi viaggi; funzionale la regolazione lombare, e in generale i comandi elettrici, come anche la funzione che arretra automaticamente il sedile del guidatore quando si spegne l’auto e ci si prepara a scendere. Anche dietro si sta comodi e larghi.
E i comandi al volante? Tanti, forse addirittura troppi, con il rischio di distrarsi, più forte nei primi giorni d’uso. Bene la consolle centrale, che con alcuni comandi manuali, come quello del climatizzatore, è molto intuitiva. In ogni caso si rivelano funzionali anche le funzioni touch, al pari della logica che presiede ai menu di navigazione. Bene il cruscotto, che sfoggia indici chiari e ben leggibili, più delle informazioni digitali che a mio parere potrebbero essere organizzate meglio. Ottime le finiture, decisamente da vettura premium.
Bagagliaio, bene l’accessoCapacità di carico: ho una famiglia numerosa e quindi sono sensibile all’argomento. Ho trovato un baule ampio ma non particolarmente capiente: manca ad esempio un vano sottostante, perché lo spazio è occupato dalla ruota di scorta. L’accesso è ampio, ma le prime volte occorre fare attenzione perché il portellone è particolarmente lungo (parte sotto la targa) e si rischia di trovarselo addosso (l’apertura è elettrica).
La Mondeo Wagon in prova vantava una dotazione molto ricca: funzionale e molto piacevole il tetto apribile. Giudizio positivo per i sistemi di assistenza alla guida: nota di merito in particolare per il Cruise Control adattivo, comodo e utilissimo in molte situazioni di guida. Un po’ troppo invasivo, invece, il sistema che segnala con vibrazioni e correzioni al volante l’eventuale passaggio da una corsia all’altra.
Design, frontale superLa linea nel complesso mi piace. Il frontale è bellissimo, ha una personalità che non passa inosservata: complici anche i LED che sottolineano il disegno del faro e che meriterebbe di essere replicato, con lo stesso impatto estetico, anche dietro, dove invece la soluzione scelta, per quanto ancora a LED, è a mio parare meno gratificante.
Guida, tanta soddisfazioneL’approccio alla guida della Ford Mondeo Wagon è molto intuitivo: facilitati dall’efficace risposta dello sterzo e dal raggio di sterzo ampio, ci si muove agevolmente in città. Appena imboccata la tangenziale si sperimenta la buona direzionalità della vettura, che dal punto di vista dinamico mantiene tutte le promesse, mettendo in mostra anche un impianto frenante ben dimensionato e un cambio a doppia frizione che funziona davvero molto bene. In generale la Mondeo Wagon permette di viaggiare nel massimo relax, immersi in un contesto dove il comfort è la cifra distintiva. La parola premium quindi assume un senso anche sulla Mondeo che però, considerando che la versione Titanium Full optional ha un listino di circa 43.000 euro, premium non lo è nel prezzo.
E ora lasciamo a Roberto, l’automobilista che si è prestato a questo esperimento, la sintesi di una settimana di guida:
“Guidare la nuova Mondeo è stata un’esperienza senza dubbio positiva. Avevo avuto l’occasione di guidare anche la precedente generazione e devo riconoscere un grande passo in avanti complessivo, su tutti i fronti. Negli ultimi anni ho guidato in particolare una BMW Serie 3 e tre Volvo (modelli V70 e XC 90).
Rilevo che BMW ha un DNA sportivo più marcato rispetto a Ford, che nonostante i 180 cv di potenza predilige un approccio meno aggressivo, ad esempio in fase sorpasso punta sulla progressione più che su un netto cambio di passo. Volvo, di cui sono attualmente cliente con la XC90, offre una sensazione di grande benessere generale e di comfort durante il viaggio, sensazione a cui la Mondeo Wagon si avvicina molto”.