Si è rotto il giocattolo? Lo stop a ogni tentativo di stabilire un nuovo record lungo il circuito del vecchio Nürburgring è un fulmine a ciel sereno che interrompe l’escalation di cui sono state protagoniste le Case costruttrici negli ultimi anni. Fregiarsi del primato lungo la Nordschleife non sarà più possibile. Il corso di laurea in guida sportiva è momentaneamente sospeso.Tutto nasce dal terribile incidente occorso a Jann Mardenborough alla fine di marzo: l’inglese, al volante di una Nissan GT-R GT3, ha perso l’effetto suolo in corrispondenza dello scollinamento della Flugplatz, prendendo letteralmente il volo e scavalcando le barriere di protezione. Uno spettatore ha perso la vita e così la DMSB, vale a dire la commissione sportiva automobilistica tedesca, ha imposto limiti di velocità in determinati punti del vecchio Nürburgring. A prescindere dall’insensatezza d’imporre vincoli su quella che, sebbene anomala, resta fondamentalmente una pista, la decisione ha posto la parola fine a ogni tentativo di record da parte dei costruttori. Rompendo le uova nel paniere soprattutto a Koenigsegg che, dopo anni di silenzi, finalmente si era decisa a far scendere in lizza la propria supercar One:1. Ebbene, lo stop è arrivato a una manciata di giorni dalla messa in pista.Lo sviluppo delle vetture potrà continuare come in passato, ovviamente nel rispetto dei limiti, ma la Nordschleife non avrà più il fascino di prima e, soprattutto, non sarà più il terreno di caccia per eccellenza delle supersportive. In poche parole le supercar vengono bandite dai quasi 22 km del cosiddetto “Inferno Verde”. L’ultima a cimentarsi, in proposito, è stata la Lamborghini Aventador SV e sino alla fine del 2015 sembra non vi siano spiragli per una revisione della situazione. E ora? Ci sono altre piste, ad esempio Spa Francorchamps, dal fascino non inferiore e dai contenuti tecnici altrettanto rilevanti. Molto probabilmente le Case sposteranno la loro attenzione su questi tracciati.