Osare, azzardare, esagerare, superare l’immaginazione. Usiamo tutti i verbi e i superlativi che ci vengono in mente. In Kawasaki qualcuno deve essersi alzato un mattino con una idea in testa: stravolgere il mondo delle due ruote con qualcosa che fino a oggi non si era mai visto. Tante le supposizioni che sono circolate attorno al misterioso progetto Ninja H2: si parlava del ritorno del motore sovralimentato, di cilindrate ridotte per avere “una media cilindrata che va come una maxi”. Tutto vero, anzi no. Perché la notizia del motore sovralimentato è reale (la H2 monta un 4 cilindri in linea “supercharged” sovralimentato meccanicamente) ma ogni supposizione sulla presunta cilindrata ridotta era sbagliata. Kawasaki non ha costruito un motore piccolo che va come uno grande, ma un 4 cilindri da 998 cc sovralimentato che, sulla carta, va in modo a dir poco impressionante. Il target che si sono posti gli ingegneri Kawasaki è quantomeno ardito: 300 cv!Un numero che fa paura solo a pensarlo ma che si affianca alla H2 R, non omologata per la circolazione stradale e destinata ai soli circuiti chiusi, quali poi non è dato sapere. Un concept? Una sparata da salone? Tranquilli, la H2 R sarà seguita dalla H2 “normale” (se così si potrà chiamare una moto del genere) regolarmente omologata e che sarà svelata all’EICMA: si sa già che avrà 200 cv, un limite che le Case giapponesi si sono imposte di non superare. Guardando il progetto Kawasaki (che per l’occasione ha rispolverato il logo originale) si capisce come non c’è un angolo o un particolare che non possa divenire elemento di discussione tra gli appassionati. Non è solo il motore sovralimentato a tenere banco, ma ad esempio anche la scelta di utilizzare un telaio a traliccio in acciaio e un monobraccio per imbrigliare e scaricare a terra tutta la potenza del 4 cilindri.La semicarenatura lascia in parte scoperte meccanica e ciclistica, sfruttando un paio di piccole alette ai lati (come la Ducati MotoGP di qualche tempo fa) per migliorare la deportanza alle (presumibili) altissime velocità che la Ninja H2 raggiungerà. La divisione moto non è che una piccola parte delle Kawasaki Heavy Industries, colosso industriale capace di realizzare aerei, treni superveloci, turbine a gas, petroliere e robot: aree industriali separate che in questo caso sembra si siano coalizzate per realizzare una delle moto più incredibili del momento. A questo punto non vediamo l’ora di toccare con mano la H2 omologata…