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MIT e Dainese ancora insieme

La collaborazione è volta a migliorare l'ergonomia delle tute spaziali e ha superato il vaglio della NASA

Ogni passeggiata spaziale è un evento. E non potrebbe essere altrimenti, considerato il fascino di un'attività allo stesso tempo fondamentale per le missioni spaziali ma carica di rischi. L'ambiente è ostile, i margini di errore nulli: il più piccolo inconveniente, infatti, può mettere a rischio l'incolumità e la vita stessa dell'astronauta. Per questo tutti i dettagli contano, compresa l'ergonomia della tuta. Come è facile immaginare anche solo osservandone la forma, le tute spaziali sono rigide, tendenzialmente scomode e difficili da indossare; la loro struttura può perfino provocare traumi al corpo dell'astronauta. Per questo la ricerca prosegue per migliorare anche questo aspetto dell'esplorazione spaziale. Dainese e MIT, il celebre Massachusets Institute of Technology, collaborano proprio su questo fronte per realizzare specifiche protezioni da indossare all'interno della tuta spaziale, integrate nel sottotuta che garantisce il controllo della temperatura corporea. 

La sperimentazione prevede di dotare la tuta di sensori che indichino in quali zone l'astronauto è soggetto a potenziali pressioni e traumi, in modo da determinare quali aree del corpo sono più a rischio e successivamente trovare adeguate soluzioni. La professoressa Newman del MIT ha visitato Dainese nei giorni scorsi per verificare l'andamento dell'attivita e dare ulteriore impulso al progetto, che ha già superato la prima fase di selezione da parte della NASA, l'ente spaziale americano. 

 

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