17.000 veicoli immatricolati nell’ultimo anno: la Francia, soprattutto la regione di Parigi, è un autentico terreno fertile con oltre 10.000 immatricolazioni, Germania e Italia a seguire, anche se molto lontane. In un momento in cui tutti i mercati due ruote hanno un pesante segno meno, un piccolo segmento tiene senza problemi. È quello dei tre ruote, che grazie all’intraprendenza di Piaggio e del suo MP3 (poi seguito dal Quadro), si sono ritagliati un loro spazio importante nel segmento. A chi si rivolgono questi mezzi? il vero target dei tre ruote è la platea pressoché infinita degli automobilisti stanchi di perdere anni di vita in coda o a cercare parcheggio, in cerca di una mobilità più rapida ma anche più sicura rispetto a quella che può offrire un veicolo a due ruote. Molti automobilisti sono tentati, infatti, di lasciare l’auto nel box, ma sono quasi altrettanti quelli che, non avendo mai guidato una moto o uno scooter, si scoprono intimoriti. Per tutti uno scooter tre ruote può essere la scelta giusta. È abitabile, si guida quasi come uno scooter (dipende dai modelli) e offre, però, quella sensazione di appoggio in più che tranquillizza anche psicologicamente. Chi va in moto vede questi mezzi come un passo indietro; per chi va in auto possono, invece, rappresentare senza alcun dubbio il primo passo verso la libertà e la rapidità di spostamento che solo uno scooter o una moto possono offrire.Che il tre ruote possa essere una soluzione valida i francesi lo hanno capito da un pezzo. Basta fare un giro per Parigi per comprendere quanto siano stati apprezzati gli “em-pi-trois” Piaggio. Il colpo di genio finale? Omologare il tre ruote come triciclo – per rientrare in questa omologazione deve rispettare una certa larghezza della carreggiata anteriore e deve avere il freno a pedale – per far guidare un 400 anche a chi dispone della sola patente B (nel caso della moto si guiderebbe al massimo un 125 cc). Questo è il vero segreto del boom del tre ruote in Francia, e i francesi ci sono arrivati molto prima di noi. Insomma, i numeri fanno sì che quello dei tre ruote possa essere un mercato interessante e potenzialmente con ampi margini di sviluppo, che ora vede anche l’arrivo di Peugeot con il Metropolis 400i.LIVEInutile dire che se esiste un costruttore che può permettersi di costruire un veicolo come il Metropolis, questo costruttore è proprio Peugeot. La Casa del leone è presente da sempre in entrambi i mondi (anzi in tre mondi, perché costruisce auto, scooter e biciclette), di cui il Metropolis costituisce l’ideale anello di congiunzione. Non a caso nella progettazione del Peugeot Metropolis sono stati impiegati ingegneri e designer provenienti sia dal mondo auto sia dal mondo scooter. Del resto basta guardarlo per capire: impossibile non notare i richiami al mondo delle 4 ruote, lo stile ispirato alle ultime Peugeot (508, 208, 2008) con il family feeling sottolineato dalla piccola calandra identica a quella delle auto.Ma il Metropolis mette sul piatto della bilancia anche tanta tecnologia. Il motore da 399 cc battezzato LFE (Low Friction Engine) progettato e costruito interamente da Peugeot (il primo motore di questa cilindrata che la Casa ha sviluppato in proprio) sfrutta la tecnologia dei bassi attriti per abbassare i consumi e aumentare le prestazioni: tutto ciò si traduce in 37,1 cv a 7.250 giri, per un consumo dichiarato di 4,2 litri per 100 km. Innovativo, o meglio diverso da quanto proposto finora sul mercato, anche il meccanismo di basculamento delle ruote anteriori, denominato DTW (Dual Tilting Wheels): sfrutta un quadrilatero deformabile interamente costruito in alluminio con un ammortizzatore orizzontale e due mass damper (bilanciatori) che hanno lo scopo di annullare le vibrazioni e assorbire tutti quei “microcolpi” che possono ridurre il comfort nella guida. In pratica, sul Metropolis troviamo la stessa tecnologia utilizzata per le sospensioni delle vetture Formula: anche in questo caso il richiamo al mondo auto è evidente. Tra le peculiarità del Peugeot Metropolis 400i c’è anche la pedana piatta, unico esempio nel segmento dei tre ruote, che contribuisce ad aumentare la capacità di carico.La dotazione è davvero completa: il vano si sdoppia (uno ampio ma poco profondo sotto la sella, l’altro posteriore, comunicanti ma raggiungibili separatamente); di serie troviamo l’avviamento Keyless (senza chiave, con trasponder come sulle auto) e le luci diurne a LED. La strumentazione è degna di una berlina (tra le altre cose, vanta anche i sensori di pressione degli pneumatici) ed è molto interessante il sistema studiato da Peugeot per il parabrezza che si può regolare manualmente in continuo e in modo istantaneo senza l’ausilio di nessun attrezzo, semplicemente premendo due pulsanti (molto meglio di molte maxi enduro). Aggiungete che si guida con la sola patente B e capirete che il Metropolis pare avere davvero tutte le carte in regola per essere apprezzato, soprattutto alla cifra di 7.720 euro, piuttosto competitiva rispetto ai concorrenti diretti.RIDE Quanto abbia influito il mondo auto nella progettazione del Metropolis è evidente una volta che si è in sella al tre ruote Peugeot. Le finiture sono davvero di alto livello e gli accorgimenti (dal Keyless, all’apertura elettrica dei vani fino al cruscotto incredibilmente completo) sono quelli di una moderna berlina a quattro ruote. Anche le luci diurne a LED, piazzate in basso in mezzo alle due ruote anteriori, sono le medesime utilizzate per le auto Peugeot. Grazie anche alla strumentazione così ricca di informazioni da far impallidire un’automobile, la qualità che si percepisce a bordo del Metropolis 400i è quindi molto elevata, superiore a quella che si respira in sella ai concorrenti diretti. La pedana piatta, poi, facilita l’accesso, rendendo la vita più facile; regolare il parabrezza – che però lascia molto scoperte le mani, non a caso Peugeot prevede i paramani come accessorio – è davvero questione di secondi. Le premesse sono più che valide, possiamo partire.Quando si giudica un mezzo come il Metropolis, o in generale un tre ruote, occorre cercare di capire qual è l’obiettivo di chi lo ha costruito. Il motociclista/scooterista, abituato a compiere un’azione attendendosi un certo tipo di reazione, potrà avere bisogno di qualche chilometro di assuefazione. Pur essendosi affidato a ruote anteriori di diametro piuttosto ridotto, il Metropolis accusa infatti una certa inerzia nei movimenti che ne rallentano un po’ l’azione e richiedono al rider di giocare d’anticipo. Il Metropolis, quindi, non “cade” in piega da solo, ma deve essere accompagnato con il corpo. Insomma ha tre ruote, non due, e questa azione un po’ “rallentata” ne è una conseguenza.Usciamo ora dal corpo del motociclista ed entriamo in quello dell’automobilista: non avendo riferimenti troverà la guida del Metropolis assolutamente normale, giudicando anzi i movimenti “controllati” del Metropolis perfino rassicuranti. Insomma serve qualche metro per farci l’abitudine, poi si gode della solita sicurezza offerta dal doppio appoggio anteriore che consente tra le altre cose di frenare molto forte. Freni che danno il loro meglio quando utilizzati con il pedale, che agisce, come sulle auto, su tutti i dischi, rallentando in modo efficace il Peugeot senza che si arrivi al bloccaggio se proprio non voluto. Non si sente troppo l’assenza dell’ABS (manca anche su tutti gli altri tre ruote) che tuttavia Peugeot promette arriverà presto. Il motivo per cui il prezioso sistema antibloccaggio non è ancora arrivato su nessun tre ruote è puramente tecnico. Un tre ruote non può adottare né un ABS motociclistico né tantomeno uno automobilistico: necessita di un impianto specifico con i costi di progettazione e sviluppo che ne conseguono e che ricadrebbero sul prodotto finale, già non economico. Arriverà, quindi, ma ci vorrà ancora un po’.Il motore, in compenso, è una piacevole sorpresa. Il 400 Peugeot è potente, spinge deciso e vibra molto poco, il che consente al Metropolis di spuntare ottime prestazioni in accelerazione e velocità massima, nonostante i 258 kg di peso. Tanto che nello spunto da fermo lascia al palo il Satelis 300 che certo non è uno scooter “fermo”. Un ottimo motore davvero, che dovrebbe fare faville anche su scooter con “sole” due ruote e che equipaggerà certamente altri modelli Peugeot. Così come il Metropolis non è destinato a restare solo: altri tre ruote del Leone (forse anche coperti) sono destinati ad arrivare. Del resto con il 50% di quota di mercato conquistata in Francia al primo mese di commercializzazione il Metropolis sembra promettere molto bene.