Meno di 950 grammi. Questo il peso del telaio della incredibile Specialized S-Works McLaren Venge una specie di capolavoro di ingegneria meccanica e aeronautica. Sì perché, per creare quella che Specialized dichiara orgogliosamente essere la bicicletta più veloce del mondo (poi, ovvio, dipende sempre da chi la pedala), l’azienda americana si è affidata nientemeno che alla McLaren e agli ingegneri che a Woking progettano le Formula uno. Il risultato lo vedete sotto ai vostri occhi: una meraviglia della tecnica distillata in meno di 6 kg. Nessuna era adatta più di lei a inaugurare una nuova sezione di RED: 2Senza ovvero due (ruote) senza motore.Perché, fateci caso, la bici oltre a essere il mezzo di trasporto più ecologico in assoluto è anche, nei suoi progetti più avanzati, un concentrato di tecnologia. E, soprattutto, è una passione “democratica”, che accomuna sempre più persone, automobilisti e motociclisti. Quasi tutti i piloti di moto (di qualsiasi disciplina) si allenano in bici, corsa o MTB, e di quelle, e solo delle migliori, ci occuperemo a RED. Ma tornando alla protagonista del servizio, per realizzare il telaio alla Specialized hanno utilizzato gli stessi programmi agli elementi finiti che la McLaren utilizza per progettare i componenti della loro F1.In questo modo il peso è sceso di circa il 10-15% rispetto a un telaio di tipo tradizionale. Ma non è tutto, nonostante la leggerezza impressionante, questo telaio resce anche a essere più rigido di quelli tradizionali. Il cannotto di sterzo, ad esempio, ha una forma conica (i cuscinetti di sterzo hanno diametri differenti), inoltre la scatola del movimento centrale, il piantone e i tubi orizzontali sono realizzati in un unico pezzo con una disposizione continua delle fibre di carbonio e particolari rinforzi interni nelle zone di maggior sforzo.Risultato: ogni colpo di pedale è trasmesso interamente alla ruota, senza flessioni, senza perdite. Per velocizzare ulteriormente la bici è stata “tirata” al massimo l’aerodinamica, il cuscinetto superiore di sterzo si integra perfettamente nel cannotto per offrire una minore resistenza aerodinamica anche in curva, i verticali posteriori hanno addirittura un profilo alare, la forcella ha una sezione frontale minima e i cavi passano all’interno del telaio. Adesso le manca solo il motore: le gambe.