Per capire il ruolo strategico della Seat Leon basta un semplicissimo dato: è lei la best-seller della Casa spagnola, che sta vedendo i suoi volumi di vendite lievitare su scala mondiale, in attesa dei lanci della nuova Ibiza (estate 2017) e della Arona (fine 2017). Se a ciò aggiungiamo il fatto che la Leon sia chiamata a scontrarsi con una concorrenza agguerritissima nel segmento C, il più importante d’Europa, il quadro è chiaro: una macchina così va tenuta aggiornata, impensabile permettersi di abbassare le guardia. Ecco dunque in rampa di lancio il model year 2017 in due delle tre varianti di carrozzeria previste, 5 porte e familiare, chiamata ST, mentre a breve seguirà la più sportiva 3 porte. Per tutte le Leon, qui sotto ritratte in tre nuovi colori, ci sono migliorie a pioggia ma, prima di scoprirle, è doverosa una carrellata. L’offerta di motori Euro 6 è quanto mai articolata, con le versioni TSI a benzina, altre TDI a gasolio (tra cui debutta il 1.600 da 115 cv) e altre ancora TGI a metano, abbinabili a cambi manuali o a doppia frizione DSG. La trazione è di norma anteriore ma c’è anche una wagon ST con l’integrale 4Drive, mentre le potenze vanno nel complesso dagli 86 ai 184 cv. Quattro le versioni previste: Style, la sportiva FR e l’inedita e lussuosa Xcellence, cui si aggiunge, perla sola wagon, la fuoristradistica Xperience. A margine ci sono anche le Leon Business e Business High per le aziende. I prezzi per il momento partono dai 20.300 euro della 1.2 TSI Style 5p e arrivano ai 32.700 euro della 2.0 TDI DSG 4Drive ST Xperience. Le prime consegne sono previste per febbraio 2017, mese anche di weekend porte aperte.LIVEEntrando nel dettaglio delle novità la Seat Leon 2017 sfoggia in primis un frontale ridisegnato. Nuovi sono in particolare il fascione paraurti e la mascherina. Quest’ultima si dà una stiracchiata e si allarga di 40 mm, per dare alla macchina un’aria più importante, complice anche la cornice cromata. Ai suoi lati spiccano fari dal taglio moderno con tecnologia Led, utilizzata anche per i fendinebbia e le luci posteriori. Rimanendo in coda, anche la parte bassa è stata ritoccata. Il risultato complessivo è una vista d’insieme più armoniosa e moderna, ferme restando le dimensioni di 428 cm per la berlina e 455 per la familiare.Aria nuova si respira in parte anche nell’abitacolo, grazie soprattutto a piccoli interventi al mobiletto centrale, che ora ospita un freno a mano elettronico. La consolle ha un aspetto razionale e ancor più ordinato sugli esemplari dotati del sistema di infotainment Media System Plus con schermo da 8 pollici, che accentra diversi comandi. In tema di connettività la Leon 2017 è al passo con i tempi, con il Seat Full Link a integrare il Mirror Link, per una facile gestione delle funzioni dello smartphone attraverso la macchina. Ciò vale tanto per i modelli iOS con Apple CarPlay, quanto per quelli dotati di Android Auto. Per il cellulare tra l’altro, è ora disponibile la ricarica wireless. Nessuna modifica sul fronte abitabilità, sempre ottima: anche chi siede in seconda fila ha tanto spazio per le gambe come per la testa.La tecnologia approda sulla Leon anche ad altri livelli. Nella dotazione a richiesta spiccano il cruise control adattivo e il traffic jam assistant, che permettono alla macchina, se dotata di cambio DSG, di restare incanalata nel traffico richiedendo un impegno psicofisico minimo al pilota. Altre chicche da segmento premium sono il riconoscimento dei segnali stradali, il mantenimento di corsia e il sistema di frenata autonoma che funziona anche individuando i pedoni. E per chiudere l’analisi statica un tocco frivolo: sul nuovo model year c’è anche la possibilità di regolare l’illuminazione interna scegliendo tra ben otto colori.DRIVENessun bookmaker accetterebbe mai una scommessa su quale sarà il motore best-seller tra le Seat Leon 2017. La risposta è infatti scontata: sarà il TDI 1.6 da 115 cv e discorso chiuso. D’altro canto questo turbodiesel ha la stoffa per piacere a molti. Al tono leggermente vivace della sua voce rimediano i numerosi interventi volti a rendere la macchina silenziosa, mentre i suoi due pregi principali sono l’erogazione piena e corposa e consumi moto contenuti. Snocciolando qualche numero, la coppia massima è di 250 Nm stabili tra 1.500 e 3.250 giri e la percorrenza media dichiarata oscilla tra i quasi 21 km/litro e i circa 22 a seconda della carrozzeria e dei cerchi. Questi valori migliorano ancora con il cambio DSG, che francamente mi sento di consigliare al posto del pur onesto manuale a cinque marce. E’ lui la scelta giusta, soprattutto nell’eventualità di un uso intenso della macchina.Per chi invece faccia pochi chilometri all’anno, soffra di sporadici pruriti al piede destro e non abbia intenzione di rivendere a breve la Leon, una valida alternativa può essere rappresentata dal 1.400 a benzina TSI da 150 cv. Questo motore gira tondo come pochi altri, ha una progressione esemplare e sale di giri con grandissima naturalezza, grazie a una turbina ben calibrata. Tra i suoi fiori all’occhiello c’è anche il sistema ACT, che spegne due cilindri quando si viaggia in rilascio e sfiorando appena l’acceleratore. Ciò va a tutto vantaggio dei consumi, che oscillano tra 4,8 e i 5 l/100 km. Che si tratti di viaggiare tranquilli, incanalati nel traffico su una statale oppure di dare briglia sciolta alla cavalleria su una strada di montagna, questo 1.4 stampa un sorriso compiaciuto sulle labbra.Un altro bell’esempio di applicazione furba della sovralimentazione viene dal piccolo mille a tre cilindri da 115 cv, che per il momento non è ancora importato in Italia ma ho voluto provare in anteprima perché potrebbe aggiungersi al listino nel corso del 2017. Caratterizzato da un timbro baritonale, inizia a spingere bene già prima dei 2.000 giri, pronto ad allungare il passo in modo convincente. Tenendo la lancetta del contagiri nella fascia intermedia, attorno ai 3.000 giri, asseconda anche bene una guida brillante, senza accusare alcun complesso di inferiorità rispetto a unità di maggior cilindrata. Davvero una bella scoperta.Scegliendo un motore piuttosto che un altro si esalta un lato diverso della personalità della Leon, pronta a giocare multi ruoli, nel parco mezzi di un’azienda o così come di una famiglia. In autostrada, magari con il turbodiesel 1.6 sotto il cofano, si apprezzano le doti di passista e l’impressione di consistenza che dà anche alle medie più elevate. Alle andature autostradali i fruscii si avvertono appena e la precisione direzionale non viene meno neppure quando ci si imbatte in un avvallamento nel bel mezzo di un curvone. Quando sotto la carrozzeria a due volumi c’è poi il piccolo tre cilindri, si scopre come la Leon sia a suo agio anche in città e nei suoi dintorni, agile e docile, oltre che dotata di una grande scorrevolezza. Con il 1.400 TSI ACT emerge invece meglio il lato divertente della compatta spagnola. La Leon è sempre ben piantata sulle carreggiate, molto pulita in traiettoria e prevedibile nelle reazioni. Davvero una bella premessa, prima della presentazione della Leon Cupra da 300 cv, fissata per febbraio.