7 e mezzo. Non del celebre gioco di carte si parla, quanto piuttosto della nuova generazione della Volkswagen Golf o, meglio, del restyling che a inizio novembre attende la berlina tedesca, best seller in Europa. Una “rinfrescata” in attesa del 2018, quando dovrebbe debuttare l’ottava serie di una delle auto più apprezzate al mondo.Forte di 42 anni di storia la Golf è un’icona della produzione Volkswagen: da alcuni considerata la media per eccellenza – intuitiva, affidabile ed efficace in ogni frangente –, da altri sottovalutata per la linea tutt’altro che rivoluzionaria, le prestazioni non sempre entusiasmanti e la massiccia diffusione, è divenuta un vero e proprio status symbol. Anche a causa del prezzo sempre più elitario si è progressivamente tramutata nel punto d’arrivo (automobilistico) della classe media.Mai come in occasione di questo restyling i tedeschi sono stati tanto abbottonati: nessun indizio sull’aspetto della vettura è sinora trapelato. Vero è, in ogni caso, che le recenti modifiche estetiche, specie per la sesta e settima generazione, sono state molto contenute, quindi è lecito aspettarsi lievi affinamenti al design nel segno della continuità e legati principalmente a una nuova firma luminosa ottenuta grazie al massiccio ricorso ai LED. A piccoli interventi sui paraurti si affiancheranno cambiamenti ben più rilevanti in abitacolo, con il debutto della strumentazione digitale di derivazione Audi Virtual Cockpit, e l’aggiornamento del sistema multimediale. Rumors insistenti parlano di un inedito 1.5 turbo a iniezione diretta della benzina, in grado di erogare sino a 190 cv. Per quanto riguarda le motorizzazioni turbodiesel non è prevista alcuna variazione radicale, fatto salvo un lieve incremento della potenza sia per il 1.6 TDI sia per il 2.0 TDI attualmente in gamma, quantificabile in circa 10 cv e accompagnato da una generale riduzione dei consumi e delle emissioni. Dopo 15 anni in testa alle classifiche di gradimento, la Golf mira a confermarsi la media più desiderata in Europa.