fbpx

Yamaha R6 2017

Mentre un po’ tutti “snobbano” la middle class, Yamaha va contromano e rinnova profondamente la sua R6. Motore aggiornato, più elettronica, ciclistica evoluta e una faccia da R1 basteranno a rinverdire i fasti della classe Supersport?

Era la reginetta predestinata di Intermot, invece, come Cenerentola, non ha partecipato al ballo mostrandosi solo in un filmato. Ha preferito arrivare dopo, per avere la luce di tutti i riflettori. Egocentrica, come è giusto che sia una supersportiva. Una delle 600 Supersport più amate di sempre si rinnova, dimostrando che Yamaha crede ancora in una categoria che altri (Honda ad esempio) hanno dato già per spacciata. Troppo severe le norme anti inquinamento per i frullini da 600 cc che a furia di smagrire le carburazioni sono diventati anoressici di coppia e poco godibili su strada, ma quando li lasci liberi di lavorare al loro meglio in pista possono ancora dare delle belle soddisfazioni… Yamaha sembra quindi avere le idee chiare e ci crede, nonostante i numeri non siano più dalla parte di queste moto.yamahar62017-017Quindi non solo ha realizzato una nuova R6 con motore Euro 4, ma le ha dato una faccia da R1 e dalla sorella maggiore ha travasato sulla “piccola” anche un po’ di tecnologia. Il motore cambia poco nella sostanza, se non per rientrare proprio nella famigerata norma antiinquinamento, lo scarico (in titanio) sembra avere volumi leggermente più grandi e ora adotta una valvola EXUP per migliorare l’erogazione. Non sono dichiarati dati di potenza e coppia al momento, quello che però è più importante è il debutto dell’elettronica di controllo anche su una media cilindrata sportiva.Yamaha può vantarsi di essere stata la prima Casa al mondo ad aver adottato il ride by wire, introdotto proprio sulla R6 nel 2006. Ora la Supersport di Iwata può vantarsi di essere anche la prima Supersport 600 giapponese (c’è anche la F3 675 a utilizzarlo) a sfruttare un controllo di trazione TCS regolabile su sei livelli e il cambio elettronico Quickshifter di serie (solo in salita, non in scalata). Anche dal punto di vista ciclistico ci sono delle evoluzioni, confermati telaio e forcellone cambia invece la forcella KYB da 43 derivata anch’essa da quella della R1, così come dischi da 320 mm lavorati da pinze radiali e gestiti da un nuovo ABS Racing.yamahar62017-007Il telaietto posteriore è realizzato in magnesio, stesso materiale per coperchio valvole e carter motore, mentre il serbatoio è in alluminio e pesa 1,5 kg in meno del precedente contribuendo quindi a compensare l’aggravio di peso portato dalla normativa Euro 4. Tutta nuova naturalmente l’estetica, ora anche la R6 adotta lo stile già adottato da Yamaha per l’ammiraglia R1, con il frontale se possibile ancora più aggressivo. A EICMA potrete vederla dal vivo

 

Scopri gli articoli speciali

Articoli correlati
EICMA Riding Fest 2024, un debutto da 14mila visitatori
Come spostarsi in moto in sicurezza: dall'assicurazione all'equipaggiamento