L’assenza in un segmento che è il primo in Europa per numeri di vendita è un autentico delitto. Soprattutto se chi è assente in questo segmento ha sempre fatto faville come la Fiat. Ora dopo il momento “fighetto” -che comunque non finisce di sicuro- caratterizzato dall’arrivo di tutte le fortunatissime 500, a Corso Agnelli sono tornati a pensare da Fiat e con la nuova Tipo vogliono proporre qualcosa di sostanzialmente inedito nel segmento C. Perché? Perché Tipo miscela al meglio sostanza e apparenza. Se fosse una casa in affitto sarebbe un Air BnB, se fosse una compagnia aerea sarebbe di quelle “no frills”. Ma è un’auto ed è una Tipo, offre ciò che serve. Senza troppi fronzoli. La 4 porte ha aperto le danze, un prodotto difficile qui da noi perché le “tre volumi” non vanno più. Nonostante questo si è ritagliata una bella fetta di spazio con 22.000 immatricolazioni in Europa in meno di 5 mesi, più di quanto hanno fatto tutti i concorrenti. Ora con la 5 porte e la Wagon Fiat gioca il carico e completa la gamma. Il principio è lo stesso già introdotto con la Tipo 4 porte, gamma semplificata all’estremo: due allestimenti –Easy e Lounge- due livelli di potenza 95, 120 cv per entrambe le motorizzazioni (anzi le motorizzazioni sono tre: benzina, GPL, Diesel), due cambi: manuale o automatico. E un solo “delta prezzo” tra i due allestimenti, con un listino che parte da 15.900 euro per la 5 porte 1.4 benzina 95 cv Easy.Patti chiari, amicizia lunga, sembra dire Fiat. Ma la sostanza, nelle nuove Tipo c’è, e c’è pure lo spazio che è ai vertici della categoria, sia all’interno (dove i passeggeri posteriori hanno a disposizione ben 93 cm) a cui si accede con portiere che si aprono a 80° sia all’esterno. La due volumi è lunga 4,37 metri, mentre la famigliare tocca i 4,57 metri: una differenza di 20 cm che contribuisce a una capacità di carico rispettivamente di 420 e 520 litri con 5 persone a bordo. Valori degni del massimo rispetto, dal momento che delle best seller dalle dimensioni simili quali Volkswagen Golf e Ford Focus Wagon non fanno meglio di 380 e 490 litri. Basate sulla medesima piattaforma B-Wide della crossover 500X, e sviluppate con 8,7 milioni di chilometri percorsi, condividono le motorizzazioni. La gamma propulsori, nel dettaglio, include il 4 cilindri 1.4 benzina aspirato da 95 cv e 127 Nm di coppia e il 1.4 T-Jet (turbo bifuel) a benzina e GPL da 120 cv e 215 Nm, cui si affiancano le proposte diesel 1.3 Multijet II da 95 cv e 200 Nm e 1.6 Multijet da 120 cv e 320 Nm. Trasmissioni manuali a 5 o 6 marce oppure, nel caso della 1.6 Mjt da 120 cv, anche a doppia frizione a 6 rapporti. Non cambia lo schema delle sospensioni rispetto a Tipo 4 porte, dato che a una soluzione McPherson all’avantreno si accompagna una configurazione a ruote interconnesse al retrotreno. Razionale, anzi razionalissima, la gamma allestimenti: Easy e Lounge. Due sole varianti che si accompagnano a elementi votati alla praticità quali il divanetto frazionabile 40/60 che, una volta abbattuto, consente di ottenere, nel caso della wagon, un piano di carico perfettamente piatto e lungo 1,8 metri. Costano il giusto, anche da mantenere, visto che Fiat dichiara un TCO (Total Cost of Ownership) inferiore del 15% rispetto alla concorrenza.Sebbene improntate alla concretezza, tanto Tipo 5 porte quanto la versione famigliare non mancano di spunti estetici interessanti e di una grande attenzione all’efficienza (con un CX di 0,29 per la 5p, che si piazza al vertice della categoria). Entrambe possono contare sul nuovo sistema multimediale Uconnect con schermo capacitivo a colori da 7 pollici in grado di recepire i comandi a espansione e strisciamento caratteristici dei moderni device portatili. Non mancano il lettore CD/Mp3, la connettività Bluetooth, le porte AUX/USB, lo streaming audio, il vivavoce, il lettore SMS e il riconoscimento vocale, mentre a breve sarà disponibile la piena compatibilità con gli standard Android Auto e Apple CarPlay. Tra gli optional, infine, spiccano la telecamera in retromarcia e la navigazione satellitare TomTom 3D. DRIVEL’approccio con la Fiat tipo è davvero buono, lo spazio a bordo è ampio degno di un’auto di segmento C, ma forse anche di qualcosa in più. La posizione di guida è corretta e personalizzabile senza problemi grazie a tutte le regolazioni offerte. La qualità delle plastiche è nella media, niente di eccezionale, ma non si sono troppi materiali “croccanti”, anzi la plastica morbida ha una presenza maggiore. C’è chi fa meglio insomma, ma c’è anche chi fa peggio e non di poco. Devo dire che il compromesso è davvero ottimo.Tutto è molto semplice, pulito, leggero, chiaro. I quadranti della strumentazione sono di grande diametro, il computer di bordo molto ben leggibile, la plancia è pulita con pochi tasti facilmente raggiungibili e azionabili. A “riempirla” pensa il display a sette pollici con interfaccia touch del sistema U-Connect, anche lui a portata di quella che in Fiat chiamano “la zona delle tre dita”.Provo la versione cinque porte con motore 1.6 da 120 cavalli e mi trovo ad apprezzare ancora una volta questo motore che ho già avuto modo di provare su altre auto del gruppo. Le prestazioni sono interessanti, la spinta è lineare ma afflitta da un certo ritardo della risposta se la lancetta del contagiri staziona sotto quota 2.000. Ai medi invece l’energia non manca anzi, c’è pure una discreta sportività che si spegne un po’ agli alti perché la propensione all’allungo non è ai massimi livelli. Il cambio manuale a sei rapporti è preciso, morbido, ma la leva ha la corsa lunga ed è un po’ “lasca” come se ci fosse un po’ di gioco. Niente di male comunque. Alla fine la guida della Tipo risulta convincente. A livello di confort direi che ci siamo: scarsissime le vibrazioni, l’insonorizzazione è valida a velocità costante, anche elevata si viaggia in silenzio godendosi un impianto audio di ottima qualità. Solo quando è sotto sforzo il motore si fa sentire un po’ nell’abitacolo.Abitacolo che conferma la praticità che gli uomini FCA ci hanno decantato durante la conferenza stampa. Lo spazio è ampio e ci sono davvero molti vani in cui riporre oggetti, anche voluminosi. Nel tunnel centrale, come nelle portiere, si possono alloggiare bottigliette, e davanti al cambio la “botola” è ampia.Alla fine si guida bene la Tipo, è neutra, ha uno sterzo sufficientemente diretto e anche nel misto sfodera una certa precisione pur con un assetto che resta più morbido e confortevole che rigido e sportiveggiante. Si può dire che Fiat ha centrato l’obiettivo? La risposta è sì, ed è facile prevedere per le Tipo un successo importante di vendite nel nostro Paese. Perché prima di tutto è una Fiat, e poi perché effettivamente risponde alle esigenze di molti automobilisti che in questo momento cercano auto spaziose, gradevoli, ben dotate e con un prezzo abbordabile. Insomma, il classico acquisto “furbo”. La classica Fiat.