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Prova Michelin Pilot Sport 4

Prestazioni senza compromessi, sull’asciutto e sul bagnato. Questo è quel che offre il Michelin Pilot Sport 4 che evolve in ogni direzione le performance del suo predecessore. Lo abbiamo provato e abbiamo scoperto uno pneumatico davvero rivoluzionario

La cosa che mi sorprende maggiormente ogni volta che mi trovo davanti a un nuovo pneumatico è come riescano le Case costruttrici a evolvere prodotti che sembrano già al top. La cosa si è ripetuta quando mi sono trovato al cospetto del Michelin Pilot Sport 4, capace di evolvere in ogni direzione le prestazioni del Pilot Sport 3 che era già considerato il riferimento del segmento degli pneumatici sportivi per auto. Come fanno? Non si sa. Quello che si sa è che anno dopo anno mescole e strutture riescono a modificare ed evolvere il comportamento degli pneumatici. Nel caso del Pilot Sport 4 il lavoro ha interessato ogni parte del pneumatico, sfruttando le esperienze fatte da Michelin nella Formula E, il top delle gare per vetture elettriche in cui tra l’altro si utilizza un solo tipo di pneumatico con qualsiasi condizione climatica. Niente di meglio per sviluppare uno pneumatico sportivo che, proprio come quelli che lavorano nella Formula E, devono dare il meglio sia con l’asciutto sia con il bagnato. A Clermont Ferrand hanno quindi lavorato su mescole e strutture per incrementare le performance del loro pneumatico sportivo che può equipaggiare dalla Punto Abarth alla Classe A 45 AMG passando per tutte le auto sportive o presunte tali sul mercato. La mescola è definita “idrofoba” ovvero repellente all’acqua ed è composta da polimeri funzionali che si legano a cariche di silice più piccole che in passato, quello che si ottiene è un reticolo più lineare e in grado di migliorare l’aderenza nelle varie condizioni di temperatura e di fondo.MIchelinPilotSport4-005Tutto questo senza perdere in scorrevolezza che anzi è uno dei fiori all’occhiello del Pilot Sport 4 che è classificato “C” alla voce rotolamento, quando tutta la maggior parte della concorrenza è classificata “E”. Altra novità arriva dalla struttura, sotto al battistrada il Pilot Sport 4, lavora ora una cintura a zero gradi con fili di aramide (cinque volte più resistente dell’acciaio a parità di peso) e di Nylon che vanno a comporre quella che Michelin chiama la tecnologia Dynamic Response. Questa tecnologia limita tra le altre cose l’aumento di diametro del pneumatico ad alta velocità, scaldandosi il nylon si contrae aumentando le tensioni interne e diminuendo le deformazioni del pneumatico. Il risultato promesso è una maggiore precisione di guida. I tecnici Michelin non si sono fermati nemmeno davanti all’estetica, tutte le Pilot Sport 4 hanno il bordo di protezione per il cerchio e sulla fiancata una particolare tecnologia capace di assorbire quasi totalmente la luce ha creato un nero profondissimo e un effetto “velluto” per mettere in evidenza loghi e scritte. Quando si dice l’attenzione al dettaglio… 19 sono le misure disponibili per il nuovo Pilot Sport 4, previste per calettamenti da 17-18-19 pollici e tutte omologate (Y) ovvero oltre 300 orari. DRIVENiente più di un test sul campo può riuscire a spiegare l’evoluzione di un penumatico rispetto al precedente, così Michelin ci ha portato sul circuito ASC di Vairano di Vidigulfo e ci ha messo a disposizione una batteria di Audi (A4 Station, TT e A3) per dimostrarci con i fatti quanto spiegato con la teoria. Il risultato, ve lo anticipoMIchelinPilotSport4-008TEST1 HANDLING ASCIUTTODue Audi A4 Station Wagon, una pista e due equipaggiamenti di pneumatici. Un’auto è equipaggiata con i Pilot Sport 3 l’altra con i Pilot Sport 4. Sarà questo il confronto che porteremo avanti per tutta la giornata. Parto con il Pilot Road 3 e devo dire che il prodotto in effetti è già di alto livello per tenuta, precisione e capacità di comunicare. Ma è la prova che svolgo con il Pilot Sport 4 a farmi comprendere come la nuova generazione di pneumatici sportivi Michelin sia decisamente più performante. La primissima sensazione (incredibilmente percepibile già appena muovi i primi metri in auto) è la stessa che si avrebbe se si montasse una misura di pneumatici più sportiva. E’ come se i Pilot Road 4 (che ovviamente stiamo usando nella stessa misura) fossero più “ribassati”. Mi rendo conto che la dichiarazione degli uomini Michelin di un pneumatico che ti “parla” è quanto mai vera. Il feeling tra quello che accade tra pneumatico e asfalto è massimo, ben più percepibile rispetto al Pilot Sport 3. Inoltre, con il Pilot Sport 4 si beneficia di una maggiore precisione di guida, ogni minima azione sul volante si traduce in reazione del pneumatico, e di conseguenza, dell’auto. Il nuovo sportivo del Bibendum “sente” anche gli impulsi minimi e reagisce di conseguenza. C’è anche meno “deriva”, l’Audi A4 lanciata nel circuito Handling di Vairano sembra essere più “assettata”, meno “galleggiante”. Usando un termine spesso utilizzato nel mondo della moto con il nuovo Pilot Sport 4 si sente di più la strada nelle mani…MIchelinPilotSport4-007TEST2 CERCHIO BAGNATOAsfalto bagnato, un cerchio piuttosto ampio da affrontare a velocità via via crescente e due Audi TT a farci da madrine. Una sempre equipaggiata con i Pilot Road 3 l’altra con i Pilot Road 4. Scopo del test aumentare la velocità in modo progressivo fino all’insorgere della perdita di aderenza e del conseguente intervento dell’elettronica di controllo. Anche in questo caso la superiorità del Pilot Road 4 è nettemente avvertibile, non solo come feeling quando l’auto perde aderenza ma anche e soprattutto perché la perdita di aderenza arriva più tardi, circa 5 km/h più tardi. Se con il “3” l’aderenza inizia a venir meno attorno ai 45 km/h, con il Pilot Sport 4 occorre arrivare fino almeno ai 50 km/h prima di iniziare a percepire la perdita di grip e vedere illuminarsi le spie sul cruscotto. In un ipotetico inseguimento l’auto equipaggiata con le Pilot Sport 4 raggiunge quella con le Pilot Sport 3 in pochi giri.MIchelinPilotSport4-010TEST 3 FRENATA SUL BAGNATOÈ la prova più importante, quella in cui magari il fondoschiena percepisce meno le differenze ma che, sfruttando la tecnologia e le moderne acquisizioni dati, offre dei responsi inappellabili. La prova prevede di percorrere un lungo cappio a velocità crescente (situazione in cui la precisione di guida dello Sport 4 e la capacità maggiore di mantenere la linea impostata emergono ancora una volta prepotente) e poi un’accelerazione fino a oltre 100 km/h con inchiodata da panic-stop sul bagnato. Non importa a che velocità si arriva perché il range di misurazione della telemetria è sempre da 85 km/h a zero. Tre prove consecutive con una A3 equipaggiata con Pilot Sport 3 e altre tre con un’altra A3 calzata Pilot Sport 4. La differenza media dei test è di 3 metri a vantaggio del Pilot Sport 4. Tre metri fanno la differenza? Provate a immaginare cosa significhi fermarsi 3 metri prima quando magari trovate una fila dietro a una curva e vi sarete risposti da soli.

 

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